nuova sede confcommercio di reggio emilia | maurizio zamboni

Ubicata nella prima periferia Nord della città di Reggio Emilia lungo via F.lli Manfredi, la strada che collega il centro col casello autostradale, la nuova sede della Confcommercio dista 800 metri dal centro storico.
L’edificio è inserito in un’area compresa tra la ferrovia statale, il torrente Crostolo e via dei Gonzaga ed è compreso in un complesso direzionale di cui costituisce il corpo di fabbrica principale.
L’edificio, interamente direzionale, è composto di due corpi di fabbrica uniti tra loro, uno alto 8 piani e l’altro 3 piani, oltre ad un piano interrato comune ad entrambi.

Situato nell’apice di un vasto triangolo, l’edificio asseconda in pianta la forma dell’area, posizionandosi col corpo basso parallelamente al confine sud, dove preesistono edifici bassi e con quello alto ortogonalmente a via G.Valle. Tra i due corpi di fabbrica si forma una piazzetta pedonale di forma trapezoidale. Il corpo alto è interamente occupato dalla sede della Confcommercio, quello basso da uffici privati, da uno sportello bancario, e da un pubblico esercizio.
Il parcheggio pubblico contiene 165 posti auto; l’autorimessa privata sottostante l’edificio contiene 32 auto ed ha spazi per moto e bici.
L’edificio sta nel punto in cui; seguendo l’asse storico di penetrazione in città da Nord, il panorama urbano cambia passando dalla città in espansione alla periferia in corso di trasformazione. L’edificio appare inaspettato all’uscita dal sottopasso verso il centro città e la sua mole è amplificata dalla differenza di quota.
In realtà l’inserimento è perentorio ma non vuole essere indifferente al tessuto urbano esistente costituito da edifici più bassi.
E così il complesso si articola in due parti: un corpo di fabbrica basso parallelo al confine Sud che si rapporta con la fila di edifici esistenti e ne scherma i retri eterogenei ed un
corpo alto unito al primo ma angolato in modo da allontanarsi dal confine.
Il parallelepipedo del corpo alto si alleggerisce dal terzo piano con un grande volume vetrato aggettante verso la città e dal quinto piano con un profondo scavo a formare un loggiato alto tre piani aperto verso il panorama a nord ed est ma chiuso verso ovest, salvo per un taglio stretto e alto che lascia penetrare una lama di luce al tramonto.
L’edificio cambia ad ogni lato e cambia ogni 3 piani di altezza ed è proprio nella visione notturna che si evidenzia la complessità della mole con le sue molte facce.
La struttura dell’edificio è in cemento armato, calcolata secondo le più recenti normative antisismiche ed è fondata su pali profondi.
Progettato per il massimo contenimento dei consumi energetici, l’edificio è rivestito da lastre di grès porcellanato di grande formato montate su di una sottostruttura che forma un’intercapedine per la ventilazione estiva delle facciate. L’isolamento termico di alto spessore disposto con continuità su tutte le superfici perimetrali garantisce l’assenza di ponti termici in corrispondenza degli elementi strutturali.
In un edificio direzionale deve essere assicurata da un lato la massima luminosità per ridurre l’uso della illuminazione artificiale, dall’altro la minore dispersione termica, di cui il principale responsabile è proprio il vetro: una contraddizione che richiede la massima attenzione nella scelta dei vetri da installare.