Nuovo complesso edilizio per pubblici servizi | Massimo Bonaffini

Giardini pensili Mantova / Italy / 2008

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“Quando, da una terrazza sul Mincio, guardavo i ruderi di un ponte Visconteo, sistemati con semplici passerelle di ferro e travi di rinforzo, ho visto in tutta la sua chiarezza la costruzione e le analogie formali e tecniche dell’architettura. Questa architettura analoga ritornava alla natura: era come un’illuminazione forse prima solo intravista. La disposizione del mattone del muro franato, la sezione svelata dalla rovina del tempo, il ferro nella sua forma di trave, l’acqua del canale, tutto costituiva quest’opera”.
Aldo Rossi, Autobiografia scientifica.

L’architettura che si rifà alla natura, attraverso l’analogia con gli elementi della città di Mantova quali la storia, il verde, l’acqua, è il filo conduttore del progetto.

Il rapporto con la storia e con l’urbanità del luogo, considera i due fatti fondamentali presenti quali il centro storico medioevale di Mantova con gli edifici, le strade e le piazze, e l’impianto del giardino all’italiana progettato dall’architetto Roda e voluto dal fratello di Mussolini.
Il nuovo impianto, distribuito sui due lotti, si organizza attraverso un percorso principale (strada) a cui si attestano gli edifici di progetto richiesti dal bando, magazzini, officine, area scoperta, parcheggi, centro di raccolta, laboratori, che termina (o inizia) con uno spazio collettivo (piazza) dove sono collocati gli uffici della Tea acque e Mantova ambiente.
Percorso e spazio collettivo fanno riferimento ai luoghi della città e al vialone di ingresso del parco-giardino.

Il rapporto con il paesaggio, necessario per le caratteristiche del luogo, è caratterizzato da un complesso edilizio integrato nel verde e nell’acqua.
I giardini progettati al di sopra degli edifici e completati da canali, propongono l’immagine di una natura che ha il sopravvento sull’architettura artificiale dell’uomo; è una visione futuribile che prefigura il destino delle città e che considera il progressivo abbandono della geometria sicura del giardino Virgiliano come una naturale conseguenza e affermazione del bosco come “selva selvaggia” dantesca.
L’integrazione con l’ambiente è attuabile, senza rinunciare a costruire, attraverso una progettazione che tenga conto sin dall’inizio della forza e preponderanza della natura sulle cose dell’uomo.

L’impronta tecnologica
Impianto di climatizzazione
Gli impianti di climatizzazione previsti garantiranno un elevato risparmio energetico e un ridotto impatto ambientale grazie allo sfruttamento delle energie rinnovabili; unitamente a questo produrranno un elevato comfort per gli utenti.
La produzione di energia termica avverrà con pompe di calore geotermiche funzionanti con acqua freatica. Queste macchine assorbiranno il calore dall’acqua prelevata dalla falda e lo cederanno all’ambiente da riscaldare. In estate il ciclo verrà invertito, assorbendo calore dagli ambienti e trasferendolo nel sottosuolo.
Con questo sistema si avrà quindi la possibilità di effettuare sia il riscaldamento invernale che il raffrescamento estivo sfruttando una fonte gratuita di energia.
Il rendimento delle pompe di calore aumenta al diminuire della differenza di temperatura tra la fonte da cui si sottrae calore (acqua freatica) ed il fluido termovettore prodotto. Si avrà dunque un rendimento elevato producendo acqua per riscaldamento a bassa temperatura (inferiore a 40°C) e per raffrescamento a media temperatura (superiore a 15°C); per questo motivo si prevede l’installazione di un sistema di riscaldamento e raffrescamento radiante a bassa inerzia termica costituito da pannelli a soffitto, abbinati a deumidificatori che garantiscano condizioni di comfort durante il periodo estivo.
Questa tipologia di terminali di erogazione dell’energia termica permetterà altresì di incrementare il benessere ambientale; sfruttando infatti la capacità di “grandi” superfici (soffitti) di scambiare calore per irraggiamento con l’ambiente e le persone, farà si che il corpo umano venga messo nella condizione di equilibrare perfettamente gli scambi termici con un conseguente innalzamento del livello del comfort percepito.
La produzione di energia termica verrà integrata con un impianto solare termico dotato di collettori di tipo sottovuoto; grazie al particolare sistema di isolamento termico di cui sono dotati permetteranno, anche nella stagione invernale, di riscaldare l’acqua a temperature tali da poter coprire in parte il fabbisogno energetico per il riscaldamento degli ambienti. Durante la stagione estiva invece produrranno acqua ad elevata temperatura che potrà essere sfruttata per alimentare un gruppo frigorifero ad assorbimento. Si avrà quindi la possibilità di soddisfare parte del fabbisogno energetico, sia invernale che estivo, sfruttando l’energia solare.
Recupero acque piovane
Nell’ottica di ottimizzare il sistema edificio/impianto dal punto di vista dei consumi, verrà installato un sistema di recupero dell’acqua piovana, costituito da un serbatoio di raccolta interrato, da idonee tubazioni di collegamento con i canali pluviali e da un sistema di filtraggio. L’acqua recuperata potrà essere riutilizzata prevalentemente per i wc, in quanto non favorisce la formazione di calcare, e per il giardinaggio, favorendo l’assorbimento dei sali minerali.

Caratteristiche migliorative del giardino pensile (tetto giardino) rispetto il tetto tradizionale

Riduzione dell’inquinamento dell’aria
Trattenimento delle polveri sospese
Miglioramento del clima urbano
Mitigazione e compensazione ambientale
Prolungamento della funzionalità della copertura
Aumento della vita media della copertura
Migliori caratteristiche termoisolanti, con conseguente risparmio sul riscaldamento d’inverno e sul condizionamento d’estate
Riduzione delle escursioni termiche
Maggiore isolamento acustico
Elevata ritenzione idrica
Abbattimento dei costi per lo smaltimento delle acque meteoriche
Creazione di nuove superfici fruibili

La dendroflora
Le alberature presenti nei due lotti sono mantenute e potenziate.
Nei giardini di progetto è programmata l’incentivazione del processo ecologico attraverso una strategia che permetta una mediazione tra la crescita artificiale e quella del modello naturale delle specie presenti all’interno del bosco virgiliano.

La viabilità di progetto
Gli ingressi ai due lotti tengono conto delle strade esistenti rafforzando la struttura della viabilità carrabile e pedonale.
Il primo lotto ad ovest, dove si trovano gli uffici e i laboratori, ha due ingressi carrabili che portano ai parcheggi, uno che collega direttamente la strada che porta a Mantova e l’altro che segna l’ingresso dalla via del sottopasso pedonale.
Nel secondo lotto è presente un altro parcheggio, collegato anch’esso al sottopasso.
Tutti i parcheggi sono interrati o seminterrati per permettere al giardino e ai percorsi interni soprastanti di essere usati integralmente dal pubblico e addetti alternativamente.
Le strade carrabili ed i percorsi pedonali all’aperto, seguono la via che collega tutte le funzioni richieste ed a cui fanno riferimento; questa è considerata, nel progetto, la via interna ai lotti principale e ordinatrice.
Il centro di raccolta, a sud, collegato pedonalmente anch’esso al percorso principale, ha un ingresso carrabile indipendente.
La viabilità pubblica trai due lotti è semplicemente ridisegnata tenendo conto del nuovo intervento; per facilitare gli ingressi carrabili è disegnata una piazza circolare che invita ad entrare e che ordina lo spazio di mediazione.
Il sottopasso, che mantiene la sua funzione di collegamento pedonale, è valorizzata da due muri di contenimento dei giardini pensili che indirizzano e delimitano l’ingresso alla città completati da un ridisegno dei materiali all’interno e al di fuori della porta.
L’obiettivo è di riqualificare attraverso una nuova immagine la porta di città, ma anche di rendere fruibile con una frequentazione continua un passaggio che serva da collegamento tra il giardino esistente al di la della ferrovia e quelli pensili di progetto.

Gli edifici di progetto
Come gia accennato, tutti gli edifici seguono una strada-percorso centrale che regola la viabilità interna carrabile e pedonale all’aperto.
Per ragioni di sicurezza e chiarezza distributiva, sono state divise le funzioni logistiche da quelle operative: nel primo lotto (ad ovest) sono collocati gli uffici di tutte le società, i laboratori e i rispettivi parcheggi per addetti e pubblico, nel secondo lotto tutte la altre funzioni quali: magazzini, officine,centro di raccolta e aree scoperte sempre con i parcheggi di pertinenza.
Gli uffici, i laboratori e i parcheggi di pertinenza, racchiudono uno spazio comune che è denominato “piazza degli uffici”.
L’analogia con il luogo collettivo per antonomasia, tende a qualificare e dare identità ad un luogo che è il punto di riferimento del progetto e di tutto il quartiere.
L’edificio direzionale si sviluppa su tre piani con uno spazio interno a doppia altezza che illumina il luogo del lavoro ed un giardino interno.
Una torre alta 30 metri dove sono collocate le scale e l’ascensore principali, è considerato il segnale ed il simbolo dell’intervento; all’ultimo piano si accede ad un osservatorio da dove è possibile guardare dall’alto la città ed il paesaggio.
E’ uno degli elementi unificatori del progetto che permette di avere un contatto visivo diretto con le torri e gli edifici storici della città, il bosco ed i laghi, e di essere visto e osservato da chi arriva a Mantova dall’esterno.
Collegati direttamente agli uffici ed alla “piazza” vi sono i parcheggi interrati di pertinenza per gli addetti ed il pubblico e i laboratori.
Dislocati nel secondo lotto, i magazzini, le officine e il centro di raccolta seguono la direzione della via centrale attestandosi al percorso; l’ortogonalità degli edifici rispetto la strada centrale, alla piazza degli uffici ed alla torre, determina una sorta di dipendenza visiva che indirizza prospetticamente verso la torre lo sguardo collegando tutto l’intervento.



I giardini pensili
Nella cultura tradizionale della Mesopotamia, il significato della parola giardino somiglia a quello di paradiso: il giardino, infatti, nasce come luogo fatato che nella letteratura ebraico-cristiana è rappresentato dall'Eden.
I giardini pensili di Babilonia erano costruiti su più ordini di terrazze degradanti, al di sopra delle volte, sulle terrazze, erano piantati alberi di alto fusto e la vita si svolgeva all’interno dei giardini come prolungamento della casa.
All’interno del progetto il giardino rappresenta l’elemento unificatore tra le costruzioni dell’uomo e l’ambiente naturale.
Al di sopra delle officine, magazzini, laboratori ed il parcheggio a nord, i tetti sono completamente rivestiti di erba, terra e alberi ad una altezza pari al dislivello esistente tra la ferrovia e l’area.
Il giardino è nell’idea del progetto reso pubblico e collegato con delle rampe al sottopasso pedonale, e costituisce una sorta di terrazza osservatorio verso il bosco ed il Mincio; un canale d’acqua progettato al limite della terrazza, è la barriera ed il limite della parte fruibile dal pubblico; esso corre attraverso tutta l’area ad una altezza di circa 6 metri e termina, oltrepassando con un ponte d’acqua la strada pedonale che divide i due lotti, nella piazza degli uffici.
A sud, dall’altra parte della strada di progetto i parcheggi ed il centro di raccolta seminterrati, anch’essi con tetti giardino terrazzati, definiscono il confine dei lotti.
L’immagine complessiva è quella delle terrazze verdi degradanti verso il bosco ed il Mincio con il giardino che copre quasi interamente l’area a disposizione.






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    Project details
    • Year 2008
    • Client Tea servizi e Mantova Ambiente
    • Status Competition works
    • Type Landscape/territorial planning / Office Buildings
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