Riqualificazione di Piazza Veronica Gambara e degli spazi pubblici circostanti
Secondo classificato nel concorso di progettazione ''Riqualificazione di Piazza Veronica Gambara e degli spazi pubblici circostanti'' Pralboino / Italy / 2008
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La piazza del Comune di Pralboino si trova in una posizione baricentrica del paese leggermente spostata verso ovest. Su di essa si affacciano il Municipio, la Chiesa Parrocchiale, alcuni palazzi storici e il Castello dei Conti Gambara. Dalle mappe dei catasti storici Napoleonico ed Austriaco ai giorni nostri non si evidenziano modifiche alla pianta tranne per l’area sul fianco sud, attuale zona del Parco delle Rimembranze.
LE PROBLEMATICHE DELLA PIAZZA
La piazza risulta disaggregata in varie zone:
-il sagrato con la fontana è affogato da auto e privo di un’identità precisa;
-lo slargo di fronte al Parco delle Rimembranze si presenta come uno spazio marginale di transito e di parcheggio;
-il Parco delle Rimembranze recintato, mostra al suo interno un monumento ai Bersaglieri e una stele;
-la strada via Gambara separa la piazza dai portici del Palazzo Morelli;
-via Roma, con la sua notevole larghezza, divide la piazza in due ambiti;
-sul lato ovest è collocato il monumento degli Alpini recintato da una siepe.
Tali disaggregazioni la rendono poco riconoscibile e priva dell’originale significato di luogo di unione, di appartenenza collettivo e di identità: un “luogo” da riconoscere e in cui riconoscersi. I vari spazi della piazza, seppur non correlati tra loro, risultano ancora evidenti in relazione alle presenze storiche, ma viene a mancare una loro identificazione in funzione dell’utilizzo. Le due vie carrabili, Via Gambara e Roma, hanno il sopravvento rispetto allo spazio pedonale e ciclabile, quest’ultima, inoltre, con la sua sezione variabile in prossimità della piazza rende poco agevole il traffico veicolare e consuma superficie destinabile ai pedoni e ciclisti. Mancano elementi di rivitalizzazione, non vi è la presenza di esercizi pubblici e di conseguenza risulta una piazza non vissuta. La vegetazione arborea è relegata del Parco delle Rimembranze chiuso da una recinzione di ferro.
I TEMI DEL PROGETTO
La finalità è progettare con nuove gerarchie gli spazi pedonali, carrabili e ciclabili, creare degli ambienti in cui gli spazi di sosta siano di scala adeguata e in cui il verde alberato sia parte integrante della proposta, dare il via ad un processo di diversa fruizione dello spazio pubblico. L’intervento prospettato vuole, infatti, permettere condizioni di fruibilità degli spazi mediocremente dominati dall’auto.
La delocalizzazione del parcheggio situato attualmente in piazza è quindi uno dei temi principali della proposta progettuale al quale si affianca il recupero della funzione della piazza come luogo di relazione e d’incontro di tutta la comunità. La superficie della piazza deve ritornare al cittadino (pedone o ciclista), per conversare e discutere, per giocare, per incontrarsi, per sostare, per apprezzare e per sentirsi parte integrante del paese, sentirsi parte fondamentale della scena urbana. La necessità della riconquista della piazza vuole risvegliare i valori che da sempre sono alla base di questo cruciale luogo urbano. Il sagrato della chiesa privo del parcheggio assumerà un maggiore significato e sarà maggiormente fruibile. Rendendo completamente pedonale lo spazio antistante la Chiesa e prolungando il piano della piazza fino al Palazzo Morelli, sede del Comune, come una sorta di “grande tappeto lapideo” si è cercato di recuperare i valori simbolici, umani e religiosi, che nella storia hanno dato significato e importanza all’elemento architettonico sagrato come spazio di collegamento tra sacro e laico, tra chiesa e mondo, tra luogo della celebrazione e vita di tutti i giorni.
Il sagrato secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II: “È questa un'area molto importante da prevedere in quanto capace di esprimere valori significativi: quello della «soglia», dell'accoglienza e del rinvio; per questo, si può anche prevedere che sia dotato di un porticato o di elementi similari. Talvolta può essere anche luogo di celebrazione, il che richiede che il sagrato sia riservato ad uso esclusivamente pedonale. Deve tuttavia mantenere la sua funzione di tramite e di filtro (non di barriera) nel rapporto con il contesto urbano”. La rappresentazione del sagrato, nella proposta progettuale, deve essere letta in chiave percettiva: differenziando, rialzando la pavimentazione e contornando lo spazio proprio del sagrato con i lampioni di illuminazione, una riproposta contemporanea del colonnato d’ingresso. “La cura del sagrato e della piazza ad esso eventualmente collegata, è segno della disponibilità all'accoglienza che caratterizza la comunità cristiana in tutti i suoi gesti e quindi, a maggior ragione, in occasione delle celebrazioni liturgiche. […] Perciò, già a partire dal sagrato e dalla piazza, è necessario rendere le chiese accessibili a tutti, accoglienti, nitide e ordinate […]. I sagrati antistanti o circostanti le chiese devono essere conservati, ben tenuti e non destinati ad altri usi. Se necessario, vengano recuperati al pieno uso ecclesiale e, comunque, debitamente tutelati e restaurati. I sagrati, infatti, sono spazi ideali per la preparazione e lo svolgimento di alcune celebrazioni (processioni, accoglienza, riti del lucernario nella Veglia Pasquale). Risultano adatti anche per l'ambientazione e la conclusione delle riunioni pastorali più frequenti, oltre che per l'incontro e per il dialogo quotidiano”.
Il pavimento del sagrato è previsto in cubetti di Luserna, stessa pietra usata in un formato diverso per la sistemazione di via Martiri della Libertà. Tra i cubetti in pietra di Luserna, che con la sua pacata brillantezza valorizza la superficie, nella zona centrale del sagrato, intorno alla fontana, sono previsti cubetti luminosi al led che di notte faranno risaltare, con una luce soffusa, il sagrato stesso ed il contorno della fontana esistente posta in asse con il portale di accesso alla chiesa. I cubetti in vetro con una luce bianca sono apparecchi per carrabilità leggera, il vetro temprato antiscivolo ad alta resistenza simula il porfido per pavimentazione. La notevole durata della sorgente luminosa (80.000 -100.000 ore) ne permette la posa direttamente all'interno della pavimentazione. La componente elettronica del cubetto luminoso è completamente immersa in resina per assicurare totale impermeabilità. Il cavo in uscita, in neoprene, si presta ad essere interrato senza problemi.
Nel lato nord della piazza si pensa alla collocazione di un elemento architettonico a fianco di un filare di alberi che segnano l’entrata laterale sud della Chiesa e il confine del Parco delle Rimembranze. Una struttura leggera, temporanea e removibile in struttura di acciaio rivestita in legno dalla geometria a “C” con piano di calpestio rialzato di circa 40 cm dal livello della piazza, in parte coperta a verde. Una sistema di pannelli scorrevoli permette, all’occorrenza, di circoscrivere e di chiudere una parte della struttura dove collocare eventuali servizi. Tale piccola architettura oltre a rappresentare un elemento di aggregazione e di arredo urbano per la sosta ed il relax, supporta le possibili attività spontanee ed organizzate che potranno svilupparsi nella piazza, quali eventi musicali, feste di paese, teatro dei piccoli ed ogni altra attività pubblica di comunità.
La zona del piccolo “chiosco” è prevista in pavimento di Arenaria grigia bocciardata come tutte le altre parti pavimentate, tranne per il Sagrato in cubetti di Luserna che offrono ottima resistenza e ingelività. Al riparo degli alberi di leccio (Quecus ilex l.) e di Prunus pissardii, in una zona ombreggiata estiva, sono collocate una serie di panche che si allungano fino ad intercettare il sagrato, creando una leggera connessione architettonica. Sedute singole sono state collocate anche in prossimità delle alberature in lato nord della piazza. Sia le panchine che le sedute singole sono previste in marmo di Botticino.
La disciplina che studia la conoscenza dello spazio personale e sociale, ha rilevato che la distanza sociale tra le persone è corrispondente alla distanza fisica tra loro. Vengono distinte quindi quattro fasce di distanze interindividuali: la distanza intima che è quella del contatto fisico, la distanza personale (tra amici, stimata tra i 45 e i 120 cm), la distanza sociale (tra conoscenti da 1,2 a 3,5 m) e la distanza pubblica (per le pubbliche relazioni oltre i 3,5 m). Il dimensionamento e la posizione delle panchine in marmo e delle singole sedute è stato calcolato in modo tale da permettere ciascun tipo di distanza fisica ed agevolare le relazioni interindividuali.
La notevole larghezza di via Roma, in prossimità della piazza, viene ridotta permettendo la realizzazione di un piccolo parcheggio (n. 6 posti macchina) che non invade la sede del sagrato e lascia spazio ad un vialetto ciclo pedonale. Il piccolo filare di alberi sottolinea la separazione del parcheggio dal sagrato. Alla base di tutte le alberature, a protezione delle radici, sono previsti grigliati in ghisa.
Il progetto, seguendo l’indirizzo dell’attuale Amministrazione che ha promosso interventi di realizzazione di piste ciclabili nel centro storico, prevede come accennato, ad un vialetto ciclo pedonale che parte da via Roma in lato est, attraversa la strada e continua sia in via Gambara, collegandosi con la pista ciclabile appena terminata in via Martiri della Libertà, che a lato della chiesa verso ovest. Tale inserimento ha imposto su via Gambara la riduzione della viabilità a senso unico, in modo da recuperare spazio per il sagrato e per lo slargo laterale dove è previsto il chiosco estivo. Un dosso rallentatore con piano in cubetti di Luserna e marmo di Carrara rallenterà il traffico nell’attraversamento ciclo pedonale di via Roma. La zona del monumento degli Alpini viene valorizzata attraverso un’adeguata illuminazione ed una pavimentazione in lastre di Arenaria grigia bocciardata. La messa a dimora di alcuni alberi e il posizionamento di sedute farà diventare questa area un piccolo salotto estivo e un’occasione di incontro.
La piazza, attualmente priva di alberature, tranne nella parte recintata del Parco delle Rimembranze, è stata arricchita di alberi che andranno a decorare ed ombreggiare la superficie, secondo una funzione di connessione con il paesaggio urbano in un abbraccio virtuale tra natura e fabbricati.
Le specie di alberi scelti per la piazza sono il Prunus pissardi dalla caratteristica colorazione rossa e fioritura bianca, il leccio (Quercus ilex L.), albero sempreverde con una chioma densa e tondeggiante e tronco poco slanciato, ricoperto da una corteccia grigia, dapprima liscia e quindi minutamente screpolata. Le foglie, che persistono sui rami per tre-quattro anni, sono differenti tra loro anche sulla stessa pianta, coriacee, lucide superiormente. Fiorisce in maggio e il frutto è una piccola ghianda, lunga 1,5-2 cm, di colore verde chiaro prima e poi bruna in autunno quando giunge a maturità.
IL MERCATO SETTIMANALE DEL VENERDÌ
La nuova configurazione della piazza che si propone è compatibile con la realizzazione del mercato settimanale e permette la disposizione di tutti gli stalli già utilizzati attualmente. Il mercato è composto di 45 piazzole che occupano superfici di varia metratura da mq 19 a 63. I banchi sono disposti parte sulla piazza, parte su via Gambara e via Roma. La distribuzione dei banchi con la nuova piazza non cambia di molto rispetto alla distribuzione attuale. Il lato sud della piazza sarà privo di banchi per permettere il posizionamento del chiosco e relative sedute, panchine e alberature. Durante l’apertura del mercato l’allestimento di un bar nel chiosco sarà un’occasione di scambio e di incontro mentre si ordina una consumazione. I banchi tolti dall’attuale piazza saranno distribuiti lungo la via Roma.
DATI DIMENSIONALI DELL’INTERVENTO:
-mq 630,00 la zona chiosco;
-mq 720,00 il sagrato;
-mq 307,00 la zona nord, monumento Alpini;
-ml 235,00 di vialetto ciclo-pedonale;
-n. 13 sedute singole nel sagrato;
-n. 18 sedute singole nella zona monumento Alpini;
-n. 9 panchine in blocchi di marmo di Botticino diversa lunghezza;
-n. 22 alberi.
LE PROBLEMATICHE DELLA PIAZZA
La piazza risulta disaggregata in varie zone:
-il sagrato con la fontana è affogato da auto e privo di un’identità precisa;
-lo slargo di fronte al Parco delle Rimembranze si presenta come uno spazio marginale di transito e di parcheggio;
-il Parco delle Rimembranze recintato, mostra al suo interno un monumento ai Bersaglieri e una stele;
-la strada via Gambara separa la piazza dai portici del Palazzo Morelli;
-via Roma, con la sua notevole larghezza, divide la piazza in due ambiti;
-sul lato ovest è collocato il monumento degli Alpini recintato da una siepe.
Tali disaggregazioni la rendono poco riconoscibile e priva dell’originale significato di luogo di unione, di appartenenza collettivo e di identità: un “luogo” da riconoscere e in cui riconoscersi. I vari spazi della piazza, seppur non correlati tra loro, risultano ancora evidenti in relazione alle presenze storiche, ma viene a mancare una loro identificazione in funzione dell’utilizzo. Le due vie carrabili, Via Gambara e Roma, hanno il sopravvento rispetto allo spazio pedonale e ciclabile, quest’ultima, inoltre, con la sua sezione variabile in prossimità della piazza rende poco agevole il traffico veicolare e consuma superficie destinabile ai pedoni e ciclisti. Mancano elementi di rivitalizzazione, non vi è la presenza di esercizi pubblici e di conseguenza risulta una piazza non vissuta. La vegetazione arborea è relegata del Parco delle Rimembranze chiuso da una recinzione di ferro.
I TEMI DEL PROGETTO
La finalità è progettare con nuove gerarchie gli spazi pedonali, carrabili e ciclabili, creare degli ambienti in cui gli spazi di sosta siano di scala adeguata e in cui il verde alberato sia parte integrante della proposta, dare il via ad un processo di diversa fruizione dello spazio pubblico. L’intervento prospettato vuole, infatti, permettere condizioni di fruibilità degli spazi mediocremente dominati dall’auto.
La delocalizzazione del parcheggio situato attualmente in piazza è quindi uno dei temi principali della proposta progettuale al quale si affianca il recupero della funzione della piazza come luogo di relazione e d’incontro di tutta la comunità. La superficie della piazza deve ritornare al cittadino (pedone o ciclista), per conversare e discutere, per giocare, per incontrarsi, per sostare, per apprezzare e per sentirsi parte integrante del paese, sentirsi parte fondamentale della scena urbana. La necessità della riconquista della piazza vuole risvegliare i valori che da sempre sono alla base di questo cruciale luogo urbano. Il sagrato della chiesa privo del parcheggio assumerà un maggiore significato e sarà maggiormente fruibile. Rendendo completamente pedonale lo spazio antistante la Chiesa e prolungando il piano della piazza fino al Palazzo Morelli, sede del Comune, come una sorta di “grande tappeto lapideo” si è cercato di recuperare i valori simbolici, umani e religiosi, che nella storia hanno dato significato e importanza all’elemento architettonico sagrato come spazio di collegamento tra sacro e laico, tra chiesa e mondo, tra luogo della celebrazione e vita di tutti i giorni.
Il sagrato secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II: “È questa un'area molto importante da prevedere in quanto capace di esprimere valori significativi: quello della «soglia», dell'accoglienza e del rinvio; per questo, si può anche prevedere che sia dotato di un porticato o di elementi similari. Talvolta può essere anche luogo di celebrazione, il che richiede che il sagrato sia riservato ad uso esclusivamente pedonale. Deve tuttavia mantenere la sua funzione di tramite e di filtro (non di barriera) nel rapporto con il contesto urbano”. La rappresentazione del sagrato, nella proposta progettuale, deve essere letta in chiave percettiva: differenziando, rialzando la pavimentazione e contornando lo spazio proprio del sagrato con i lampioni di illuminazione, una riproposta contemporanea del colonnato d’ingresso. “La cura del sagrato e della piazza ad esso eventualmente collegata, è segno della disponibilità all'accoglienza che caratterizza la comunità cristiana in tutti i suoi gesti e quindi, a maggior ragione, in occasione delle celebrazioni liturgiche. […] Perciò, già a partire dal sagrato e dalla piazza, è necessario rendere le chiese accessibili a tutti, accoglienti, nitide e ordinate […]. I sagrati antistanti o circostanti le chiese devono essere conservati, ben tenuti e non destinati ad altri usi. Se necessario, vengano recuperati al pieno uso ecclesiale e, comunque, debitamente tutelati e restaurati. I sagrati, infatti, sono spazi ideali per la preparazione e lo svolgimento di alcune celebrazioni (processioni, accoglienza, riti del lucernario nella Veglia Pasquale). Risultano adatti anche per l'ambientazione e la conclusione delle riunioni pastorali più frequenti, oltre che per l'incontro e per il dialogo quotidiano”.
Il pavimento del sagrato è previsto in cubetti di Luserna, stessa pietra usata in un formato diverso per la sistemazione di via Martiri della Libertà. Tra i cubetti in pietra di Luserna, che con la sua pacata brillantezza valorizza la superficie, nella zona centrale del sagrato, intorno alla fontana, sono previsti cubetti luminosi al led che di notte faranno risaltare, con una luce soffusa, il sagrato stesso ed il contorno della fontana esistente posta in asse con il portale di accesso alla chiesa. I cubetti in vetro con una luce bianca sono apparecchi per carrabilità leggera, il vetro temprato antiscivolo ad alta resistenza simula il porfido per pavimentazione. La notevole durata della sorgente luminosa (80.000 -100.000 ore) ne permette la posa direttamente all'interno della pavimentazione. La componente elettronica del cubetto luminoso è completamente immersa in resina per assicurare totale impermeabilità. Il cavo in uscita, in neoprene, si presta ad essere interrato senza problemi.
Nel lato nord della piazza si pensa alla collocazione di un elemento architettonico a fianco di un filare di alberi che segnano l’entrata laterale sud della Chiesa e il confine del Parco delle Rimembranze. Una struttura leggera, temporanea e removibile in struttura di acciaio rivestita in legno dalla geometria a “C” con piano di calpestio rialzato di circa 40 cm dal livello della piazza, in parte coperta a verde. Una sistema di pannelli scorrevoli permette, all’occorrenza, di circoscrivere e di chiudere una parte della struttura dove collocare eventuali servizi. Tale piccola architettura oltre a rappresentare un elemento di aggregazione e di arredo urbano per la sosta ed il relax, supporta le possibili attività spontanee ed organizzate che potranno svilupparsi nella piazza, quali eventi musicali, feste di paese, teatro dei piccoli ed ogni altra attività pubblica di comunità.
La zona del piccolo “chiosco” è prevista in pavimento di Arenaria grigia bocciardata come tutte le altre parti pavimentate, tranne per il Sagrato in cubetti di Luserna che offrono ottima resistenza e ingelività. Al riparo degli alberi di leccio (Quecus ilex l.) e di Prunus pissardii, in una zona ombreggiata estiva, sono collocate una serie di panche che si allungano fino ad intercettare il sagrato, creando una leggera connessione architettonica. Sedute singole sono state collocate anche in prossimità delle alberature in lato nord della piazza. Sia le panchine che le sedute singole sono previste in marmo di Botticino.
La disciplina che studia la conoscenza dello spazio personale e sociale, ha rilevato che la distanza sociale tra le persone è corrispondente alla distanza fisica tra loro. Vengono distinte quindi quattro fasce di distanze interindividuali: la distanza intima che è quella del contatto fisico, la distanza personale (tra amici, stimata tra i 45 e i 120 cm), la distanza sociale (tra conoscenti da 1,2 a 3,5 m) e la distanza pubblica (per le pubbliche relazioni oltre i 3,5 m). Il dimensionamento e la posizione delle panchine in marmo e delle singole sedute è stato calcolato in modo tale da permettere ciascun tipo di distanza fisica ed agevolare le relazioni interindividuali.
La notevole larghezza di via Roma, in prossimità della piazza, viene ridotta permettendo la realizzazione di un piccolo parcheggio (n. 6 posti macchina) che non invade la sede del sagrato e lascia spazio ad un vialetto ciclo pedonale. Il piccolo filare di alberi sottolinea la separazione del parcheggio dal sagrato. Alla base di tutte le alberature, a protezione delle radici, sono previsti grigliati in ghisa.
Il progetto, seguendo l’indirizzo dell’attuale Amministrazione che ha promosso interventi di realizzazione di piste ciclabili nel centro storico, prevede come accennato, ad un vialetto ciclo pedonale che parte da via Roma in lato est, attraversa la strada e continua sia in via Gambara, collegandosi con la pista ciclabile appena terminata in via Martiri della Libertà, che a lato della chiesa verso ovest. Tale inserimento ha imposto su via Gambara la riduzione della viabilità a senso unico, in modo da recuperare spazio per il sagrato e per lo slargo laterale dove è previsto il chiosco estivo. Un dosso rallentatore con piano in cubetti di Luserna e marmo di Carrara rallenterà il traffico nell’attraversamento ciclo pedonale di via Roma. La zona del monumento degli Alpini viene valorizzata attraverso un’adeguata illuminazione ed una pavimentazione in lastre di Arenaria grigia bocciardata. La messa a dimora di alcuni alberi e il posizionamento di sedute farà diventare questa area un piccolo salotto estivo e un’occasione di incontro.
La piazza, attualmente priva di alberature, tranne nella parte recintata del Parco delle Rimembranze, è stata arricchita di alberi che andranno a decorare ed ombreggiare la superficie, secondo una funzione di connessione con il paesaggio urbano in un abbraccio virtuale tra natura e fabbricati.
Le specie di alberi scelti per la piazza sono il Prunus pissardi dalla caratteristica colorazione rossa e fioritura bianca, il leccio (Quercus ilex L.), albero sempreverde con una chioma densa e tondeggiante e tronco poco slanciato, ricoperto da una corteccia grigia, dapprima liscia e quindi minutamente screpolata. Le foglie, che persistono sui rami per tre-quattro anni, sono differenti tra loro anche sulla stessa pianta, coriacee, lucide superiormente. Fiorisce in maggio e il frutto è una piccola ghianda, lunga 1,5-2 cm, di colore verde chiaro prima e poi bruna in autunno quando giunge a maturità.
IL MERCATO SETTIMANALE DEL VENERDÌ
La nuova configurazione della piazza che si propone è compatibile con la realizzazione del mercato settimanale e permette la disposizione di tutti gli stalli già utilizzati attualmente. Il mercato è composto di 45 piazzole che occupano superfici di varia metratura da mq 19 a 63. I banchi sono disposti parte sulla piazza, parte su via Gambara e via Roma. La distribuzione dei banchi con la nuova piazza non cambia di molto rispetto alla distribuzione attuale. Il lato sud della piazza sarà privo di banchi per permettere il posizionamento del chiosco e relative sedute, panchine e alberature. Durante l’apertura del mercato l’allestimento di un bar nel chiosco sarà un’occasione di scambio e di incontro mentre si ordina una consumazione. I banchi tolti dall’attuale piazza saranno distribuiti lungo la via Roma.
DATI DIMENSIONALI DELL’INTERVENTO:
-mq 630,00 la zona chiosco;
-mq 720,00 il sagrato;
-mq 307,00 la zona nord, monumento Alpini;
-ml 235,00 di vialetto ciclo-pedonale;
-n. 13 sedute singole nel sagrato;
-n. 18 sedute singole nella zona monumento Alpini;
-n. 9 panchine in blocchi di marmo di Botticino diversa lunghezza;
-n. 22 alberi.
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La piazza del Comune di Pralboino si trova in una posizione baricentrica del paese leggermente spostata verso ovest. Su di essa si affacciano il Municipio, la Chiesa Parrocchiale, alcuni palazzi storici e il Castello dei Conti Gambara. Dalle mappe dei catasti storici Napoleonico ed Austriaco ai giorni nostri non si evidenziano modifiche alla pianta tranne per l’area sul fianco sud, attuale zona del Parco delle Rimembranze. LE PROBLEMATICHE DELLA PIAZZA La piazza risulta disaggregata in varie...
- Year 2008
- Client Comune di Pralboino
- Status Competition works
- Type Public Squares / Urban Furniture
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