Padiglione Grecia - L’Urbanità dispersa dell'arcipelago Egeo

Venice / Italy / 2006

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L’arcipelago Egeo è una città disseminata, Il mare Egeo non è un vuoto, ma un campo che integra i nodi delle sue 65 isole principali in un sistema di differenze: una rete complessa di quei rapporti sociali, economie, scambi, simbolismi, infrastrutture e caratteristiche naturali che costituiscono una città, Gli storici Romano e Asdrachas hanno sostenuto che l'arcipelago non è un parco a tema o una località turistica per privilegiati, ma una vera comunità la cui popolazione di 1,3 milioni di abitanti si triplica nel corso dell'anno. Il susseguirsi di emigrazioni forzate e viaggi di ritorno, della congestione turistica e di una moltitudine di migrazioni a scopo economico fa pressione sulla geografia umana di questa città, configurando le identità distintive delle singole isole.

La peculiare geografia fisica e la scarsa tutela istituzionale del tessuto urbano hanno salvaguardato questi insediamenti dal gigantismo e la dispersione delle isole ne ha scoraggiato l’omogeneizzazione, conducendo allo sviluppo di una centralità decentralizzata. La diversificazione del rapporto tra edificato e non edificato nei loro modelli abitativi e nella loro architettura in rapido mutamento genera "costellazioni" di isole sulla mappa dell'arcipelago: qui si trovano le utopie isolane, le isole della preistoria, dell'ospitalità, dei prodotti rari, dei trasporti marittimi, del turismo familiare, della vanità, della liberalità e della tolleranza, dell'anarchia, dell'esilio e del confino, del rifugio e del pellegrinaggio.

La resistenza dell'arcipelago il fatto che la città egea non abbia patito un impoverimento semantico, né sia stata relegata a uno stato di alienazione o al non luogo del consumo alienato non si può ricondurre alla diversificazione della fisionomia architettonica delle isole e neanche a qualche trascendentale resistenza al mutamento iscritta nel loro tessuto plasmato dalla storia, Questa resistenza va piuttosto attribuita al modo particolare in cui l'arcipelago si adegua alle condizioni della metacittà e alle caratteristiche della sua geografia fisica. Nonostante il predominio di modelli aggressivi di turismo e di consumo delle risorse locali, nell'Egeo il ritmo non è stabilito dal turismo di massa: i visitatori sono assorbiti nelle spire residenziali dei villaggi esistenti, che conservano l'equilibrio e le fondamenta del proprio tessuto, Inoltre, il fatto che le isole siano circondate dal mare ed esposte alla luce, al sole e a venti impetuosi definisce il rapporto incondizionato della città-arcipelago con la sua natura, proponendo un'urbanità alternativa generica e vitale più che un anacronismo.

Alla base della percezione urbana dell'arcipelago giacciono le reti acquatiche. La metafora letteraria del viaggio e delle rotte marittime attribuisce all'Egeo la sua conformazione. Nell’esposizione, l'arcipelago diviene una mappa di significati, l'esperienza egea un'esperienza di viaggio da un luogo all'altro e le navi, nei riquadri della città fluttuante egea, gli spazi pubblici della città stessa.

Con la condizione di libertà stabilita dalla sua geografia fisica e dalla sua architettura, l'arcipelago diviene, per citare Cacciari, l'allegoria vitale della reciproca comprensione sociale, mentre secondo Agamben si identifica con il mondo degli emarginati, con la terra dell' eccezione. Nel discorso contemporaneo sulla città, l'arcipelago propone l'esempio di una città acquatica come luogo del desiderio, Il suo fascino non origina tanto dalla nostalgia, quanto dalla resistenza di una struttura abitativa contenente dentro di sé la promessa di una città che auspica la libertà.

L’ESPOSIZIONE
Oltre a rappresentazioni classiche dell’Egeo, il blu del mare, la lucidità del paesaggio, la tersa luminosità, i venti e ogni possibile allegoria associata alla sua geografia naturale (giovinezza, salute, sostenibilità), il padiglione greco presenta anche la geografia umana delle isole descrivendone i cambiamenti sotto la pressione esercitata da condizioni demografiche estremamente particolari e, come è ovvio, il peculiare apporto dell’architettura degli insediamenti e degli edifici nel forgiare i modelli abitativi delle isole e la loro speciale fisionomia.

La mostra si basa sulla metafora del viaggio attraverso i mari: per percepire l’Egeo come città e disegnare una mappa mentale della città si utilizzano proprio le reti acquatiche e le rotte seguite in questo viaggio.

Nella mostra, l’arcipelago è descritto come mappa di significati, l’esperienza dell’Egeo come esperienza di movimento da un luogo all’altro e le navi che lo solcano come piazze galleggianti della città, i suoi ipotetici spazi pubblici.

E come dalle linee zigzaganti tracciate dai bambini nei famosi “Unisci i puntini” emergono immagini nascoste, così dalle linee zigzaganti che collegano le varie destinazioni del viaggio emergeranno e saranno riconoscibili il senso di coesione, la forma e i molteplici significati del mare.

La mostra espone modelli e mappe elettroniche della città-Egeo che registrano il suo carattere costantemente mutevole, e il modo di leggere le stelle, identificare e interpretare le costellazioni celesti, sarà utilizzato per chiarire le identità multiformi della città.

La parte principale del progetto è ospitata dal padiglione greco nei Giardini. Tuttavia, per una rappresentazione più lucida del concetto centrale della mostra (il viaggio), l’installazione si propaga anche, con una densità variabile, alla zona antistante e all’interna area dei Giardini della Biennale.
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    L’arcipelago Egeo è una città disseminata, Il mare Egeo non è un vuoto, ma un campo che integra i nodi delle sue 65 isole principali in un sistema di differenze: una rete complessa di quei rapporti sociali, economie, scambi, simbolismi, infrastrutture e caratteristiche naturali che costituiscono una città, Gli storici Romano e Asdrachas hanno sostenuto che l'arcipelago non è un parco a tema o una località turistica per privilegiati, ma una vera comunità la cui popolazione di 1,3 milioni di...

    Project details
    • Year 2006
    • Status Temporary works
    • Type Exhibitions /Installations
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