Glass Pavilion

Padiglione di vetro del Museo d’arte di Toledo Toledo / United States / 2006

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La struttura, destinata ad ospitare collezioni internazionali d’arte del vetro, è stata studiata per rispondere all’esigenza di contenere insieme spazi espositivi e laboratori di lavorazione del vetro. Necessità che è subito diventata la visionaria peculiarità del progetto. La scelta di utilizzare il vetro come materiale principale è finalizzata proprio ad esaltare la funzione principale dell’edificio.

L’edificio, alto poco più di 4,5 metri, si sviluppa su una superficie complessiva di 70mila metri quadrati circa, la metà dei quali occupa il livello interrato.
La scelta di occupare uno spazio che si inserisse nel contesto secondo un movimento orizzontale è testimonianza dello sforzo che i progettisti hanno voluto intraprendere per non violentare il paesaggio attorno.
Il Padiglione di Vetro sorge infatti all’interno di un parco appartenente ad uno storico quartiere di case vittoriane. I progettisti hanno pertanto dovuto tener conto della preservazione delle querce secolari che abitano il parco da oltre 150 anni, nonché delle storiche strutture attorno.
A tale scopo lo studio SANAA ha immaginato una serie di cortili all’aperto in modo che i visitatori, una volta raggiunto l’interno del padiglione, potessero avere la sensazione di essere ancora all’esterno, circondati dagli storici alberi del parco.

La divisione degli spazi interni dell’edificio è inoltre realizzata con pareti curve di vetro, la cui trasparenza crea un collegamento unico tra i vari spazi; una sorta di labirinto diafano che consente ai visitatori un continuo contatto con l’esterno.
A tal fine anche la copertura è stata concepita in modo che impattasse il meno possibile con il contesto: una sottile lastra la cui unica funzione sembrerebbe quella di incorniciare la vista degli spazi interni.

L’installazione delle vetrate (2,5 metri circa di larghezza e 4 m di altezza) è stata effettuata fissando ciascun segmento dentro un condotto incavato nel pavimento. All’interno del condotto un materiale comprimibile consente al segmento di fissarsi o scorrere lungo la scanalatura. L’estremità dei pannelli è incanalata lungo un analogo condotto realizzato nel soffitto.
Sottili colonne di acciaio, insieme ad un solido rinforzo laterale di acciaio dello spessore di 1,9 cm, conferiscono alla struttura una considerevole luminosità.

La struttura cela inoltre un complesso organismo ecologico, che consente la suddivisione dell’intera area in tre zone climatiche indipendenti.
Un sistema di riscaldamento e raffreddamento radiante sistemato nelle cavità interstiziali serve a controllare il clima dell’edificio e prevenire la condensazione sul vetro.
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