Centro Sociale | gaetano oddo
Campofiorito / Italy / 2005
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Centro Sociale a tre sale multifunzionali. Con l'arch. G. Festosi Centro socio-culturale Giovanni Paolo II a Campofiorito.
Si tratta di un intervento di ricostruzione a seguito dopo i danni dei sismi del gennaio 1968, con la demolizione e costruzione di un edificio al servizio della collettività.
Il sito in cui sorge la costruzione è uno degli ingressi del paese, in cui al posto della maglia viaria del centro c’è una periferia anonima e disordinata.
Operando in un’area isolata da altri edifici, ci siamo svincolati dai consueti volumi a forma regolare e parallelepipeda, realizzando una forma diversa, più articolata, con l’intenzione di costituire un elemento caratterizzante all’ingresso di Campofiorito: un portale. La struttura è a gradoni, anche per legare visivamente con le case retrostanti, poste più in alto. Alla base non segue gli assi della viabilità, mentre alla sommità si allinea con la maglia stradale del centro urbano.
La forma di questo centro socio culturale, progettata e realizzata con l’arch. Giacomo Festosi, nasce da precisi elementi geometrici:
- da una spirale che determina la posizione dei muri esterni,
- da un dodecaedro interno,
- da spicchi crescenti,
- da portali di collegamento che vanno ruotando;
realizzando spicchi e fette di immobile che alla fine formano una chiocciola.
Affinché l’edificio riceva al suo interno la necessaria quantità di luce naturale in ogni momento del giorno, esso si chiude a sud e ad ovest e si apre a nord e ad est.
Si è studiato un sistema di vetrate verticali e orizzontali che lasciano entrare una giusta quantità di luce. Così facendo una parte del fabbricato risulta essere sempre illuminato direttamente dal sole. Queste vetrate costituiscono i “portali” che sono ampi spazi visivi dall’interno verso il bel panorama esterno.
Trattandosi di un centro socio-culturale si è ritenuto indispensabile la predisporre di spazi interni non vincolati ma adatti ad accogliere diverse attività e per essere fruibili da tutte le persone. Con spazi collegati visivamente fra le tre elevazioni ma che contemporaneamente permettono di avere zone facilmente separate da strutture mobili e poter svolgere funzioni diverse: per feste, incontri, emergenze, rappresentanza.
Questa opera, concepita nel 1991, nella forma, nei materiali e negli spazi interni, presenta asimmetrie, dissonanze e tridimensionalità antiprospettica, così da far parte dell’architettura contemporanea, cioè della seconda metà del XX secolo.
La struttura del manufatto è in cemento armato, in buona parte a faccia vista, secondo una tecnica costruttiva ormai consolidata, con l’innovazione, per Campofiorito, delle travi tipo Rep.
Gli elementi geometrici del disegno dell’edificio simboleggiano le diverse parti della società e della cultura, a volte contrapposte e in tensione tra loro, ma che alla fine stanno insieme e trovano un equilibrio dinamico.
Si tratta di un intervento di ricostruzione a seguito dopo i danni dei sismi del gennaio 1968, con la demolizione e costruzione di un edificio al servizio della collettività.
Il sito in cui sorge la costruzione è uno degli ingressi del paese, in cui al posto della maglia viaria del centro c’è una periferia anonima e disordinata.
Operando in un’area isolata da altri edifici, ci siamo svincolati dai consueti volumi a forma regolare e parallelepipeda, realizzando una forma diversa, più articolata, con l’intenzione di costituire un elemento caratterizzante all’ingresso di Campofiorito: un portale. La struttura è a gradoni, anche per legare visivamente con le case retrostanti, poste più in alto. Alla base non segue gli assi della viabilità, mentre alla sommità si allinea con la maglia stradale del centro urbano.
La forma di questo centro socio culturale, progettata e realizzata con l’arch. Giacomo Festosi, nasce da precisi elementi geometrici:
- da una spirale che determina la posizione dei muri esterni,
- da un dodecaedro interno,
- da spicchi crescenti,
- da portali di collegamento che vanno ruotando;
realizzando spicchi e fette di immobile che alla fine formano una chiocciola.
Affinché l’edificio riceva al suo interno la necessaria quantità di luce naturale in ogni momento del giorno, esso si chiude a sud e ad ovest e si apre a nord e ad est.
Si è studiato un sistema di vetrate verticali e orizzontali che lasciano entrare una giusta quantità di luce. Così facendo una parte del fabbricato risulta essere sempre illuminato direttamente dal sole. Queste vetrate costituiscono i “portali” che sono ampi spazi visivi dall’interno verso il bel panorama esterno.
Trattandosi di un centro socio-culturale si è ritenuto indispensabile la predisporre di spazi interni non vincolati ma adatti ad accogliere diverse attività e per essere fruibili da tutte le persone. Con spazi collegati visivamente fra le tre elevazioni ma che contemporaneamente permettono di avere zone facilmente separate da strutture mobili e poter svolgere funzioni diverse: per feste, incontri, emergenze, rappresentanza.
Questa opera, concepita nel 1991, nella forma, nei materiali e negli spazi interni, presenta asimmetrie, dissonanze e tridimensionalità antiprospettica, così da far parte dell’architettura contemporanea, cioè della seconda metà del XX secolo.
La struttura del manufatto è in cemento armato, in buona parte a faccia vista, secondo una tecnica costruttiva ormai consolidata, con l’innovazione, per Campofiorito, delle travi tipo Rep.
Gli elementi geometrici del disegno dell’edificio simboleggiano le diverse parti della società e della cultura, a volte contrapposte e in tensione tra loro, ma che alla fine stanno insieme e trovano un equilibrio dinamico.
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Centro Sociale a tre sale multifunzionali. Con l'arch. G. Festosi Centro socio-culturale Giovanni Paolo II a Campofiorito.Si tratta di un intervento di ricostruzione a seguito dopo i danni dei sismi del gennaio 1968, con la demolizione e costruzione di un edificio al servizio della collettività. Il sito in cui sorge la costruzione è uno degli ingressi del paese, in cui al posto della maglia viaria del centro c’è una periferia anonima e disordinata. Operando in un’area isolata da altri...
- Year 2005
- Work started in 2003
- Work finished in 2005
- Client Comune di Campofiorito
- Status Completed works
- Type multi-purpose civic centres
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