"Concorso di idee per la riqualificazione urbanistica ed ambientale della fascia demaniale alla frazione Marina" | Gianfranco Massari

Vietri Sul Mare / Italy / 1998

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PREMESSA: Ci sono tanti turismi: ma il turismo balneare, per la sua straordinaria incidenza economica e territoriale, appare del tutto evidente al semplice esame della perimetrazione geografica del paese. Ancor di più, in un area di vendita determinante nella bilancia turistica, quale la Costiera Amalfitana, zona di primo sviluppo turistico, nata a cavallo degli anni ‘50 come località balneare che si è imposta per il suo prodotto “mare”. L’inquinamento ha innescato una crisi che esige, nel breve, risposte tecnicamente efficaci. Cosa non facile perché premessa al deliberare è il conoscere; mentre, invece, difettano “certezze”. Altrettanto può dirsi della “ristrutturazione” del modello; la “corruzione” del mare è piovuta sul bagnato, ha agito da catalizzatore nei confronti della inattualità strutturale e infrastrutturale di un prodotto che mostra, ogni giorno che passa, l’inadeguatezza nei confronti della “mutata“ filosofia delle vacanze, l’insufficienza verso i comportamenti e le aspettative dell’utenza in termini di ambiente, di servizi, di immagine. Tutto ciò è ben noto: da anni si discute sull’arretratezza di una formula quantitativa, disegnata sul modello imprenditivo industriale, intrinsecamente contraddittorio rispetto alla conservazione della risorsa. Da anni sono stati messi in evidenza i molteplici “nodi” che la saturazione insediativa della costa enfatizza in progressione geometrica, riducendo progressivamente la qualità del bene alla base dell’attività economica. Ed anche le superficiali operazioni di “lifting”, le fragili invenzioni, i provvedimenti gestuali proposti per uscire dal tunnel dell’inattualità, non sono riusciti a dare una spinta verso una scelta di un “modello” più consono alle attuali esigenze. Non a caso il litorale Vietrese mostra la straordinaria bellezza e vastità della sua spiaggia nelle stagioni non - balneari e nel contempo sembra “vomitare” le precarie “bidonvilles” che fungono impropriamente da attrezzature per il turismo. La “sfida” innovativa non è stata, sino ad ora, raccolta né dal pubblico né dal privato: l’incapacità di un controllo spaziale alimenta sprechi e favorisce illeicità, a tutto danno della spesa pubblica, e, dei cittadini. I fondamenti del “vecchio” prodotto sono costituiti da una monocoltura balneare, fondata su un turismo di massa a prezzi contenuti, offerto da piccole imprese operanti sul segmento di mercato del turismo abitudinario. I fondamenti del “nuovo” prodotto dovranno garantire l’opportunità di usufruire di “turismi” di alta e bassa stagione: infrastrutture sportive a terra e in mare, turismo culturale, servizi di divertimento, servizi di spiaggia, alloggi e ristoranti qualificati, luoghi per mostre e/o musei sul patrimonio della produzione della ceramica, recupero della tradizione peschereccia e tutto ciò che possa stimolare la vita e la vivibilità del luogo, non di solo “mare” e non solo per 30/60/90 giorni l’anno. Migliaia e migliaia di bagnanti pendolari e non per due, massimo tre mesi l’anno vanno a saturare Marina Di Vietri: le fognature lavorano al limite del collasso, i rifiuti urbani aumentano a dismisura, il traffico impazzisce, i parcheggi sono saturi dall’alba al tramonto. Successivamente, per nove mesi, il silenzio e l’abbandono avvolgono le precarie strutture balneari che attendono il nuovo exploit estivo sopportando a fatica le bordate invernali del mare, compromesse da una manutenzione inefficace che difficilmente va oltre la ridipintura delle facciate (si incrinerebbe altrimenti il fragile equilibrio fra costi e benefici). 


OBIETTIVI: La domanda di “nuovo” come adeguamento funzionale e formale dello spazio preesistente alle mutate esigenze della frazione, il bisogno di conservazione, come mantenimento e se possibile esaltazione, di valori storici, ambientali, paesistici, culturali; sono presupposti fondamentali che scaturiscono dal tema del concorso, posti a  rinnovare e migliorare quel breve tratto di costa e a renderlo, nella sua totalità, fruibile ai cittadini. E’ opportuno ribadire gli obiettivi predefiniti evidenziati nel bando: riqualificazione dell’arenile con una migliore distribuzione delle attrezzature per la balneazione ed un diverso e migliore rapporto di distribuzione tra le superfici da dare in concessione ai privati e quelle da destinare al  libero accesso; individuazione e localizzazione delle attrezzature per l’utilizzo degli arenili; individuazione e localizzazione delle aree di parcheggio con la distinzione tra quelle da assegnare in concessione a quelle ad uso gratuito; individuazione, localizzazione e progettazione delle aree di verde pubblico e di interesse collettivo con la eventuale specificazione delle attività di interesse comune;  individuazione, localizzazione e progettazione delle attività a carattere produttivo, connesse alla pesca, alla cantieristica; aggiornamento della viabilità esistente comprese eventuali indicazioni circa le limitazioni degli accessi all’intera zona - studi di percorsi ciclo - pedonali e similari; indicazioni relative alle attività commerciali collegate, sia esistenti che future, non esclusi i riferimenti a quelli di specifica attinenza con il mare; i manufatti attualmente destinati a bar, ristoranti ed altre attività connessi con il turismo, nonché i manufatti a carattere produttivo potranno essere diversamente ubicati o conformati in modo da garantire ampie visuali libere verso il mare degli spazi pedonali dal nucleo storico retrostanti.


Da sempre Marina di Vietri si è confrontata con il proprio mare in modo anomalo: la presenza dei “due Fratelli”, spesso accostati ai più famosi “Faraglioni”, la concorrenza con i più ricercati luoghi della costiera, l’hanno posta sempre al margine dei grandi flussi turistici: potenzialmente potrebbe essere considerata la “porta d’ingresso” alle bellezze naturali della penisola amalfitana, ma sempre affogata dal turismo limitrofo non ha mai saputo individuare una sua caratteristica intrinseca. I numerosi punti di vista panoramici, ci consentono di abbracciare con un solo colpo d’occhio la morfologia e le problematiche del suo litorale: L’alveo del “Bonea” la divide nettamente in due settori e lo stesso fiume non riesce a caratterizzare il luogo enfaticamente. Un elemento di sicuro disturbo, sia per dimensioni che per funzioni, è la collocazione del “campo sportivo”: la delocalizzazione è un presupposto fondamentale e prioritario alla domanda di “nuovo”. La viabilità è dettata dalla orografia del territorio, ma ciò che reca il maggior danno è l’individuazione delle aree di parcheggio, affidate alla casualità o al semplice riempimento di zone libere: anche in questo caso obiettivo primario per una corretta pianificazione dovrebbe essere la buona funzionalità del mezzo pubblico onde preferirlo al mezzo privato.


Fatti propri gli obiettivi, il gruppo di progettazione, si è trovato di fronte alla definizione delle scelte primarie onde realizzare il “nuovo modello di litorale”:


- Riqualificazione dei siti più estremi, all’area in oggetto, attraverso l’eliminazione di tutte quelle superfetazioni presenti e caratterizzandole in via prioritaria con la messa in evidenza delle caratteristiche naturali: scogliera ad ovest  e i “due Fratelli” ad est, destinando le spiagge antistanti al libero accesso.


- Progettazione di strutture per la balneazione, concepite come “organiche metafore marine”,  architetture decorate, linee morbide e rifiniture con un materiale caratteristico della zona: la ceramica smaltata; manufatti da dare in concessione ai privati, nel tratto di costa dalla scogliera al letto del fiume:  padiglioni delle attrezzature per l’utilizzo degli arenili, bar, ristoranti e  cabine allineate su tre file a schiera, intese come spogliatoi, sono stati ubicati sia secondo una giacitura che scaturisce dall’orografia del territorio retrostante l’area in oggetto, sia per garantire ampie visuali libere verso il mare dalle zone trattate a verde pubblico.


- Nella conca naturale, a ridosso delle citate strutture, si è prevista un’ampia area di parcheggi a raso gratuiti,  un terminal per autobus - navette ed il recupero di un manufatto in mattoni da adibire ad attività connesse al turismo.


- Nell’area sottostante il parcheggio a raso e il “bus terminal”, collegata all’asse stradale da  una rampa, è stata creata un’ulteriore zona parcheggi da assegnare in concessione, completamente interrata.


- Un area pubblica polifunzionale, ad emiciclo, parzialmente interrata, che caratterizzi la zona sia come concetto di “piazza”, intesa come “foro”, luogo d’incontro, sia come “filtro”  tra l’area  parcheggi - “bus terminal”  e le strutture per la balneazione, sia come spazio atto a consentire attività espositive, culturali, musicali e ricreative in genere, pavimentata con pietra locale. L’alternanza tra sedute e vasche per piante e/o fiori ripropongono la retrostante orografia del territorio a terrazze.


- La sistemazione della vasta area urbana, individuata tra via Pellegrino e via Nuova Marina, prevede l’eliminazione di tutti quegli elementi di disturbo sia dimensionali che morfologici che non consentono alla vista di usufruire dei prospetti del centro storico e della “Torre di Guardia”. Tale zona è stata ripavimentata con pietra locale, arricchita con elementi di arredo, chioschi e tutto quanto necessita a far sì che si possa riqualificare tale area come “piazza urbana” diversa ed alternativa a quella a forma di emiciclo descritta in precedenza.


- A completamento e integrazione della preesistente area di verde pubblico è stato realizzato un ponte - solettone su parte dell’alveo del “Bonea”, onde minimizzare l’asse del fiume come elemento centrale che attraversa il giardino senza interromperlo, consentendo una passeggiata continua sia a destra che a sinistra.


- La stessa area “giardino”, è stata anch’essa caratterizzata da una molteplicità di funzioni: presenza di percorsi ciclo - pedonali atti a consentire il passeggio e/o la contemplazione del litorale; sono state altresì individuate aree attrezzate per lo sport ed il tempo libero, chioschi destinati al ristoro, mimetizzati nelle aree verdi nonché adeguamento delle aiuole alle essenze arboree preesistenti.


- In continuità con la giacitura delle strutture per la balneazione, nei pressi della foce del “Bonea”, emerge la presenza di un lungo pontile in legno, riproposizione dei “Piers” ottocenteschi caratteristici delle coste inglesi: 200 metri di esili strutture a palafitte con un terminale a mezzaluna, come un isola galleggiante dove si può camminare, essere sull’acqua senza bagnarsi; punto di vista emblematico per la contemplazione e la visione del litorale; l’acqua stessa diviene paesaggio, non elemento materico: si vede ma non si tocca.


- Ad est del fiume, nella parte sottostante, sfruttando la maggiore differenza di quota altimetrica e riproponendo la scelta tipologica sinuosa dell’area ad ovest, sono state ubicate le attività a carattere produttivo connesse alla pesca cantieristica: locali e servizi strettamente collegati al rimessaggio delle imbarcazioni ed alla manutenzione delle stesse; il lungo pontile con l’apporto di adeguati pontili galleggianti secondari, consente l’attracco di piccole imbarcazioni da diporto e non; una darsena che garantisca la comunicazione con la viabilità stradale e destini una vasta area di spiaggia per il rimessaggio e la manodopera necessaria alla attività.


- Nell’area interrata, dietro le strutture connesse alla pesca cantieristica e sotto l’area con le attrezzature sportivee per il tempo libero, è stata creata un’ulteriore zona parcheggi da assegnare in concessione, collegata con la via Cristoforo Colombo con rampe di ingresso e di uscita.


- Tra la spiaggia e le strutture per la balneazione e/o per la pesca e la cantieristica, lungo tutto il tratto dalla scogliera ai “due Fratelli”, è stata prevista una lunga area, che come un’onda, disegna un’ulteriore zona polifunzionale, presente sia nelle zone prospicienti aree private, sia libere: solarium e/o area per attività di ristoro e/o ricreative ed anche luogo di passeggio e di comunicazione alla spiaggia attraverso scale e rampe in mattoni pieni disposti di taglio; piantumazione di essenze arboree tipo “palme”, uso di mattoni pieni posati  a “sestino” per pavimentazione con inserti di ceramica smaltata e rivestimento del muro “onda” prospiciente la spiaggia con pietra locale posata a spacco, sono gli elementi caratterizzanti questo lungo percorso tanto da identificarlo in un vero e proprio “lungomare” che si estrinseca in forme anche molto differenziate in relazione al mare, alla sua fruizione, ai modi in cui si interrela ai tessuti urbani retrostanti, agli arredi e alle attrezzature di cui si arricchisce.


- Nel punto in cui la via Cristoforo Colombo sale verso Vietri sul Mare, in continuità con l’area della pesca e della cantieristica, sempre sfruttando la differenza altimetrica preesistente, è stata prevista un’area, adibita in parte a parcheggi a raso gratuiti e in parte a terrazza panoramica sul litorale, pavimentata con pietra locale. Inoltre, sempre con ingresso a rampa, nell’area sottostante, sono stati previsti dei parcheggi seminterrati, da assegnare in concessione.


- In prospetto, lungo il muro “onda”, nella zona sottostante la terrazza panoramica e l’area “verde”,  sono stati localizzati manufatti destinati a bar, ristorante ed altre attività connesse al turismo, al servizio sia della spiaggia che della sovrastante area “giardino”.


- In questa stessa zona, lungo via Petrara, il fabbricato preesistente è stato recuperato e destinato a “museo della ceramica”.


- La viabilità è stata concepita al minimo delle scelte possibili: un’asse stradale di dimensioni pari a ml. 7.00 fiancheggiata da una cortina di alberi, conduce da via Pellegrino, ai margini del fiume, verso ovest al parcheggio e al “bus terminal”, verso est alla via Cristoforo Colombo ed alle aree attrezzate dei parcheggi fuori terra e interrati, liberando tutta l’area verso i “due Fratelli” al traffico veicolare.


- Nella zona terminale della complessiva area oggetto del concorso, l’indirizzo progettuale è stato mirato verso una maggiore scelta di attrezzature che garantissero il libero accesso alla spiaggia: potendo sfruttare anche in questa area la differenza altimetrica, tali attrezzature sono state tutte localizzate al di sotto del lungo percorso giardini / passeggiata verso i “due Fratelli”, in modo da consentire ampie visuali libere verso il mare e verso quegli elementi naturali caratteristici del sito; a completamento una scala in pietra collega questo terminale con la sovrastante via Cristoforo Colombo.


CONCLUSIONI: Così “verso il mare”, si è perseguita la ricostruzione astratta del litorale, unificando il rapporto tra piazze, giardini, passeggiata e spiaggia; tutti elementi capaci di far introdurre dei manufatti architettonici allusivi: l’ondulazione del muro (che asseconda le sinuosità della costa), le scale e le rampe che conducono alla spiaggia (che ricordano le dune di sabbia), le attrezzature della spiaggia (simili ad oggetti trascinati dal mare) che ricordano ora le vele delle barche ora gli oblò delle navi, il pontile - passerella che collega, metaforicamente, la terraferma con il mare.


DATI QUANTITATIVI E DIMENSIONALI


Attrezzature balneari in concessione: 5 + 3 (Mq. 800)
Cabine / Spogliatoi: 250 (Mq. 1.000)
Servizi: 3 + 2 (Mq. 400)
Attrezzature per la pesca e la cantieristica: 3 + 18 (Mq. 800)
Piazze urbane: 3 (Mq. 5.000)
Aree a verde: unica (Mq. 20.000)
Attrezzature sportive e/o tempo libero: 1 (Mq. 4.000)
Manufatti destinati a bar, ristoranti, ecc.: 4 (Mq. 1.000
Parcheggi in concessione: 350 (Mq. 10.000)
Parcheggi gratuiti: 100 (Mq. 3.000)

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    Project details
    • Year 1998
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Waterfront / Urban Furniture / Urban Renewal / River and coastal redevelopment
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