IPSSAR. Ampliamento Istituto Alberghiero
Vincitore Premio Inarch Ance Regione Marche 2009, categoria '''Nuova Costruzione''' San Benedetto del Tronto / Italy / 2003
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Il luogo dove il complesso sorge, è un basamento-edificio costruito attorno agli ’70 per ospitare una scuola media; ora, al di sopra dei 7.000 mc della struttura originaria emergono quattro volumi dai prospetti inclinati, che inquadrano, tra di loro il mare fra le maglie della città.
Separato dal resto del tessuto urbano, il nuovo istituto alberghiero accetta in maniera non passiva il destino che, come dice Rafael Moneo, caratterizza ogni costruzione: "l’edificio si erge isolato, in totale solitudine solo per sempre, padrone di sè”.
Esso è già, infatti, parte integrante del paesaggio; di un paesaggio particolarmente suggestivo (il mare, il porto) che si contrappone, non si integra, con il tessuto urbano.
Questo isolamento non segna infatti una censura. Non costruisce un mondo a parte. Il complesso non pretende di trasformare in architettura la specificità del sito dove sorge, tenta invece di divenire parte di esso: "Insieme, questi edifici, si propongono come un incidente geografico nel territorio della città. Indicano un nuovo set di coordinate spaziali nel quale il rapporto con il mare e quindi il porto, giocano un ruolo fondamentale".
L’edificio, nel suo complesso quindi di circa 12000 mc, si inserisce all’interno di un contesto urbano di particolare specificità topografica e di qualità architettonica: oltre al porto confina infatti con l’asse storico della città dove sorgono residenze unifamiliari dei primi del secolo.
La struttura vuole trasferire cultura innovativa ai servizi alberghieri, attraverso un edificio che dia l’idea di come oggi debba essere inteso un istituto scolastico superiore cosi complesso nella definizione finale (lo spazio deve essere sempre in equilibrio tra didattica ed ambiente di lavoro).
L’obbiettivo è stato quello di superare la maniera miesiana di stabilire una continuità fra interno ed esterno, e stimolare la consapevolezza della differenza.
Dal basamento esistente (edificio originario) emergono, come detto, quattro prismi irregolari.
Il primo (in teku patina) di 1.200 mc, ospita il salone ricevimenti, il wine-bar, le cucine multimediali, con 400 posti a sedere. Il secondo (in teku zinn) di 4.000 mc ospita i servizi, i magazzini distinti per derrate alimentari, celle frigorifere, spogliatoi differenziati, e cucine didattiche su gradoni. Il terzo volume (rivestito da un breil soleil in legno) a base quadrata, inclinato sui lati minori, funzionalizza all’interno spazi per la didattica (aule speciali, biblioteca, sala convegni). Un “involucro-percorso”, progettato per la manutenzione dell’intero complesso, costituito da due pareti vetrate, unirà i tre volumi e le terrazze adiacenti.
La sfasatura fra i volumi esterni crea degli interessanti spazi residuali (le terrazze panoramiche appunto). La asimmetria fa sì che il visitatore sia naturalmente portato a "perdersi", a smarrire il senso dell'orientamento, e a risalire il percorso verso l'alto, verso i foyer, dove due grandi finestre squarciano l'opacità del rivestimento e permettono di vedere il mare.
La sfida è stata quella di proporre un modello in scala reale, destrutturato, all’interno del quale sono state inserite aree per la socializzazione , la didattica e il tempo libero (ospiteranno una biblioteca, una sala riunioni, 12 aule speciali, 6 cucine didattiche, una sala ristorante, 3 magazzini, oltre ai servizi per un totale di circa 2.600 mq).
I volumi dell’ampliamento, caratterizzati dalle diverse superfici utilizzate e quindi da colorazione a contrasto, si presentano così come una serie di corpi sconnessi, sovrapposti ed adiacenti che gravitano, sospesi su pilastri in acciaio, sulla porzione scolastica preesistente.
Il progetto si è reso necessario per diversi motivi, tra i quali:
recuperare l’immagine estetica dell’immobile di interesse urbanistico elevato
recuperare la funzionalità dello spazio esistente che, assieme all’ampliamento, permettesse di realizzare un servizio scolastico allineato agli standards europei rendere l’intero complesso rispondente alle attuali normative igienico sanitarie impiantistiche.
I corpi di fabbrica esistenti non essendo coevi né omogenei, per qualità architettonica strutturale e costruttiva, davano del complesso un’immagine disomogenea e frammentaria; la composizione planimetrica generale era scaturita non da uno studio organico ma da stratificazione di interventi più o meno casuali, dettati solamente da esigenze funzionali.
Strutture: D. Palestini
Impianti: M. Bracciani
Direzione Lavori: E. Eusebi
Superficie costruita: 2.235 mq
Costo dell'intervento: 1.300.000 €
Separato dal resto del tessuto urbano, il nuovo istituto alberghiero accetta in maniera non passiva il destino che, come dice Rafael Moneo, caratterizza ogni costruzione: "l’edificio si erge isolato, in totale solitudine solo per sempre, padrone di sè”.
Esso è già, infatti, parte integrante del paesaggio; di un paesaggio particolarmente suggestivo (il mare, il porto) che si contrappone, non si integra, con il tessuto urbano.
Questo isolamento non segna infatti una censura. Non costruisce un mondo a parte. Il complesso non pretende di trasformare in architettura la specificità del sito dove sorge, tenta invece di divenire parte di esso: "Insieme, questi edifici, si propongono come un incidente geografico nel territorio della città. Indicano un nuovo set di coordinate spaziali nel quale il rapporto con il mare e quindi il porto, giocano un ruolo fondamentale".
L’edificio, nel suo complesso quindi di circa 12000 mc, si inserisce all’interno di un contesto urbano di particolare specificità topografica e di qualità architettonica: oltre al porto confina infatti con l’asse storico della città dove sorgono residenze unifamiliari dei primi del secolo.
La struttura vuole trasferire cultura innovativa ai servizi alberghieri, attraverso un edificio che dia l’idea di come oggi debba essere inteso un istituto scolastico superiore cosi complesso nella definizione finale (lo spazio deve essere sempre in equilibrio tra didattica ed ambiente di lavoro).
L’obbiettivo è stato quello di superare la maniera miesiana di stabilire una continuità fra interno ed esterno, e stimolare la consapevolezza della differenza.
Dal basamento esistente (edificio originario) emergono, come detto, quattro prismi irregolari.
Il primo (in teku patina) di 1.200 mc, ospita il salone ricevimenti, il wine-bar, le cucine multimediali, con 400 posti a sedere. Il secondo (in teku zinn) di 4.000 mc ospita i servizi, i magazzini distinti per derrate alimentari, celle frigorifere, spogliatoi differenziati, e cucine didattiche su gradoni. Il terzo volume (rivestito da un breil soleil in legno) a base quadrata, inclinato sui lati minori, funzionalizza all’interno spazi per la didattica (aule speciali, biblioteca, sala convegni). Un “involucro-percorso”, progettato per la manutenzione dell’intero complesso, costituito da due pareti vetrate, unirà i tre volumi e le terrazze adiacenti.
La sfasatura fra i volumi esterni crea degli interessanti spazi residuali (le terrazze panoramiche appunto). La asimmetria fa sì che il visitatore sia naturalmente portato a "perdersi", a smarrire il senso dell'orientamento, e a risalire il percorso verso l'alto, verso i foyer, dove due grandi finestre squarciano l'opacità del rivestimento e permettono di vedere il mare.
La sfida è stata quella di proporre un modello in scala reale, destrutturato, all’interno del quale sono state inserite aree per la socializzazione , la didattica e il tempo libero (ospiteranno una biblioteca, una sala riunioni, 12 aule speciali, 6 cucine didattiche, una sala ristorante, 3 magazzini, oltre ai servizi per un totale di circa 2.600 mq).
I volumi dell’ampliamento, caratterizzati dalle diverse superfici utilizzate e quindi da colorazione a contrasto, si presentano così come una serie di corpi sconnessi, sovrapposti ed adiacenti che gravitano, sospesi su pilastri in acciaio, sulla porzione scolastica preesistente.
Il progetto si è reso necessario per diversi motivi, tra i quali:
recuperare l’immagine estetica dell’immobile di interesse urbanistico elevato
recuperare la funzionalità dello spazio esistente che, assieme all’ampliamento, permettesse di realizzare un servizio scolastico allineato agli standards europei rendere l’intero complesso rispondente alle attuali normative igienico sanitarie impiantistiche.
I corpi di fabbrica esistenti non essendo coevi né omogenei, per qualità architettonica strutturale e costruttiva, davano del complesso un’immagine disomogenea e frammentaria; la composizione planimetrica generale era scaturita non da uno studio organico ma da stratificazione di interventi più o meno casuali, dettati solamente da esigenze funzionali.
Strutture: D. Palestini
Impianti: M. Bracciani
Direzione Lavori: E. Eusebi
Superficie costruita: 2.235 mq
Costo dell'intervento: 1.300.000 €
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Il luogo dove il complesso sorge, è un basamento-edificio costruito attorno agli ’70 per ospitare una scuola media; ora, al di sopra dei 7.000 mc della struttura originaria emergono quattro volumi dai prospetti inclinati, che inquadrano, tra di loro il mare fra le maglie della città.Separato dal resto del tessuto urbano, il nuovo istituto alberghiero accetta in maniera non passiva il destino che, come dice Rafael Moneo, caratterizza ogni costruzione: "l’edificio si erge isolato, in totale...
- Year 2003
- Work finished in 2003
- Client Amministrazione provinciale di Ascoli Piceno
- Status Completed works
- Type Schools/Institutes
- Websitehttp://www.nothing.it
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