Caffetteria Diamante presso Palazzo Bricherasio, Torino

Il progetto di allestimento della caffetteria Costadoro Coffee Lab Diamante presso Palazzo Bricherasio dello studio torinese DP Architettura Integrata degli architetti Giorgio Domenino e Roberto Prete, ha come contesto generale di riferimento l’opera di recupero funzionale del seicentesco Palazzo torinese, che attraverso un recente progetto di Michele De Lucchi ha trasformato l’immobile precedentemente destinato ad attività museali in nuova sede di rappresentanza della neoproprietaria Banca Patrimoni Sella & C.

Lo sviluppo del progetto di De Lucchi ha comportato la scelta di confermare la destinazione a caffetteria per un padiglione in vetro e acciaio realizzato in un’area esterna del Palazzo, che doveva costituire appendice del museo e i cui lavori di costruzione furono avviati a cura della precedente proprietà su progetto di GTP Gruppo Thema Progetti, mai completati a causa dell’interruzione dell’attività museale e del cambio di proprietà immobiliare.

La natura delle nuovi funzioni previste, una banca ad accesso limitato e una caffetteria aperta al pubblico, ha richiesto una revisione del layout interno e l’introduzione di separazioni fisiche tali da rendere lo spazio della caffetteria completamente indipendente dal resto del Palazzo.

Rimasto incompiuto per alcuni anni e privo pertanto di destinazione, il nuovo volume è divenuto flagship store dell’azienda torinese di torrefazione Costadoro nonché testimonial di eccellenza dello sviluppo raggiunto nell’applicazione del concept per l’allestimento di caffetterie del brand aziendale Coffee Lab progettato dallo studio DP Architettura Integrata.

La connotazione fondamentale di questo volume contemporaneo, involucro trasparente quasi un unicum nell’ambito urbano contrapposto ad un fronte significativo di una architettura di pregio, si è posta come presupposto fondamentale per lo studio dell’allestimento interno, nella ricerca di coadiuvare questa fusione tra storico e contemporaneo, utilizzando un lessico semplice ma deciso capace di accostarsi con eleganza alle due architetture senza contrapporsi né all’una né altra, mettendole in dialogo quasi a creare un tappeto su cui linee compositive incisive e materiali antitetici, espressioni di epoche così differenti, possano scivolare ed incontrarsi senza disarmonie.