Dondola | Giorgia Sardella

Credo che sia un luogo comune, nella frenetica quotidianità, il fermarsi e ritrovare quello che ci appartiene senza sentire null'altro. Ognuno di noi, tra una bolletta e l'altra da pagare, la spesa da fare e un tempo sempre troppo veloce, insegue traiettorie, rincorre sorrisi e occhi sinceri, rimpiange il non detto e l'attimo perso, combatte il dolore e difende la felicità. Ci tuffiamo nell'arcobaleno della vita con entusiasmo e paura allo stesso tempo. Un attimo di euforia e ribellione. Si diventa adulti, perdendo di vista i riflessi del cielo sulle pozzanghere, l'odore delle prime piogge dopo l'estate; ma poi, all'improvviso tutto riemerge, torna da un passato mai andato via. E si fanno spazio attimi che sono il nostro presente. Oggi viviamo in una società frenetica, sempre in movimento, ormai sentiamo che la compagnia degli oggetti dal cuore meccanico è diventata naturale, come se ci fosse sempre stata. Per noi gli oggetti considerati 2.0 oggi, domani saranno gli oggetti che ci ricordano il passato. Il nostro slogan è “Fare un passo indietro per poter andare avanti” . Anche nella vita abbiamo fatto un passo indietro e siamo tornati alle origini, nel ventre materno, nell’acqua primordiale per essere cullati. Il nostro pensiero, i nostri sentimenti si sono riconosciuti nel più giusto degli oggetti...La sedia a dondolo.