Sushi B

Milan / Italy / 2014

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Siamo a Brera, nel cuore del centro storico e artistico di Milano, nella celebre via pedonale Fiori Chiari, tra negozi di design, boutique di moda e concept stores. Da pochi mesi in questa suggestiva cornice ha aperto il ristorante giapponese Sushi B, voluto e realizzato da una committenza che ha scelto Milano, città di Expo 2015, per proporre un progetto di ristorazione di qualità unito ad una ricerca estetica e di design e che ha scelto Helvar come partner per la gestione ed il controllo della luce.


Il concept architettonico
Il progetto architettonico di Sushi B - che ha visto la collaborazione tra gli architetti Yukio Ishiyama e Nobuhiko Shimada per Studio Garde Italy e gli architetti Stefano Corò e Nicola Pellizzaro per Merotto Milani – ha individuato ambienti separati che potessero incontrare, su richiesta della committenza, le esigenze dell’ospitalità e della cucina giapponese. Il ristorante infatti è diviso in tre zone: il dehors all’esterno funge da palcoscenico naturale all’aperto, uno spazio originale, caratterizzato da una parete verde verticale lunga più di dodici metri e dal banco bar realizzato in conci sovrapposti di Biancone di Asiago; entrando nel locale al piano rialzato si trova la zona per la cottura teppanyaki, ovvero la cottura alla piastra, e come da usanza nipponica una saletta privè intima ed elegante. Scendendo una scalinata si arriva infine al piano interrato, dove domina il banco sushi, un piano in cipresso lungo più di sei metri, intorno al quale è possibile sedersi ed essere serviti di fronte ai cuochi che cucinano. L’intero progetto è definito dall’utilizzo di materiali e non da finiture, per dare una sensazione quanto più possibile naturale ed essenziale. La gamma cromatica del locale è declinata su toni neutri e allo stesso tempo intensi, come il grigio, il nero e varie tonalità di beige e marroni.


Il concept illuminotecnico
Prenotare un tavolo a Sushi B, oltre ad essere un’esperienza culinaria è ancor prima un’esperienza sensoriale, in cui la luce gioca un ruolo fondamentale. Il principale obiettivo che si è voluto raggiungere con la definizione del progetto illuminotecnico infatti è di tipo emozionale. Una scommessa vinta, poiché entrando nel ristorante, si ha subito la sensazione di essere in un luogo altro, rilassante e avvolgente. Ad eccezione della luce zenitale dei faretti LED incassati a soffitto puntati sui tavoli e sui piani di lavoro per esigenze pratiche, tutti gli ambienti sono caratterizzati dalla quasi totale assenza di fonti luminose dirette e perciò di apparecchi illuminanti visibili. La luce aiuta a esaltare e definire gli elementi architettonici grazie ai LED lineari posti nei tagli tra pareti e soffitti, accompagnando l’ospite senza mai volersi imporre, suggerendo traiettorie e sottolineando le prospettive. Lo stesso pensiero progettuale è stato applicato anche all’area esterna, dove la parete verde verticale illumina l’intero dehors, riflettendo la luce degli apparecchi illuminanti, che in questo caso sono costituiti da lampade a ioduri metallici, in grado di garantire alla vegetazione il fabbisogno energetico necessario.


Il sistema di gestione della luce di Helvar
I tre diversi ambienti del ristorante sono gestiti da un unico sistema centralizzato che fa capo a 4 router Helvar - un DIGIDIM ROUTER 910 e tre DIGIDIM ROUTER 905 – che attraverso i bus DALI agiscono sugli apparecchi illuminanti, controllati, sempre via DALI, da un dimmer a 1000W. In tale modo è possibile regolare l’intensità luminosa delle sale e pre-impostare diversi scenari a seconda delle esigenze quotidiane, come ad esempio il pranzo e la cena, la preparazione dei pasti e la pulizia del locale quando il ristorante non è aperto al pubblico E’ possibile richiamare in maniera manuale da parte del personale del ristorante questi scenari grazie a Touch Panel di Helvar, connesso tramite rete Ethernet ai router Helvar. TouchPanel è un touch screen LCD a colori 3,5” ad alta risoluzione che gestisce e programma sistemi di controllo e gestione della luce e permette di impostare una molteplicità di scenari in automatico in base agli orari e di ripetere ciclicamente sequenze di scene. E’ inoltre possibile modificare in modo semplice e intuitivo la programmazione per adattarsi a esigenze estemporanee. Unico comando orario impostato nel locale è quello della luce che punta sulla vegetazione della parete verde che richiede un costante livello di illuminazione.


L’intervento Helvar dimostra come, anche nel settore della ristorazione, dove l’obiettivo primario dell’illuminazione è quello di produrre un effetto emozionale ed estetico, sia fondamentale dotarsi di un sistema di gestione della luce che possa anche controllare i consumi e ridurre gli sprechi tipici di una gestione completamente manuale. “La necessità di sfruttare al massimo tutti gli spazi, di eliminare la disposizione di cassette di derivazione in campo, di impostare diverse scenografie luminose ed eliminare la possibilità che possano rimanere delle luci accese fuori orario, ha imposto di impiegare un sistema di comando e controllo di tipo centralizzato, basato sullo standard europeo Dali” spiega Sergio Rigato, light designer del progetto.
“Helvar è stata scelta quale partner consolidato e affidabile con cui abbiamo avuto altre positive collaborazioni e per la riconosciuta disponibilità ad effettuare interventi di assistenza per cambio scenari” continua l’arch. Stefano Corò, “e l’utilizzo del sistema di gestione Helvar ha permesso al ristorante Sushi B di ottimizzare le dotazioni impiantistiche, l’energia consumata e disporre di scenografie adatte per ogni area ricettiva”.

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    Project details
    • Year 2014
    • Work finished in 2014
    • Status Completed works
    • Type Bars/Cafés / Restaurants
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