Riqualificazione edificio residenziale | Studioversuro. Gianpaolo Versuro

Ancora una volta siamo nell'entroterra veneziano e più precisamente a Spinea, paese posto tra il comune di Venezia e Mirano lungo l’asse viabilistico conosciuto come via Miranese. L'esistente edificio da riqualificare si identifica come un tipico edificio residenziale all'interno di un'urbanizzazione di tipo abitativo degli anni '60 senza particolari pregi in un contesto piuttosto denso e circondato da edifici voluminosi ma decisamente mediocri.
La riqualificazione non vuole essere di tipo radicale ma solo lieve modifiche ed aggiunte prodotte dall’inserimento di pochi e discreti elementi formali quali il setto sul fronte principale con funzione sia di parapetto della nuova scala esterna a collegamento del piano terra con il piano superiore, sia di schermatura rispetto alla strada di accesso fin troppo incombente ed ingombrante.
L’idea progettuale muove dalla volontà-necessità di schermare l’unità abitativa rispetto dall’invasiva edificazione circostante caratterizzata, questa sì, da edifici di scarsa qualità architettonica ma aventi masse volumetriche molto accentuate e fuori scala rispetto l’edificio oggetto di intervento.
L’utilizzo di finestre poste negli angoli dell’edifico, di schermatura del fronte principale e la presenza di finestre poste ad una altezza tale da permettere la sola visione del cielo, muove proprio da questa volontà di negazione e rinuncia al dialogo con il contesto.
Un altro aspetto caratterizzante l’intervento e l’uso del colore o meglio del non-colore in quanto si è optato per una scelta sia dei materiali che delle tinteggiature riconducibile alla gradazione del bianco e del grigio nelle sue varie sfumature.
Il cemento a vista non trattato per la scala, l’uso della pietra “Serena” per i marcapiani e davanzali di un grigio molto omogeneo e le tinte utilizzate per le campiture murarie che variano dal bianco al grigio antracite sono giustificate dalla esplicita volontà di evitare qualsiasi utilizzo di cromatismi tipici anche della realtà urbana spinetense e che meglio di qualunque altro ha evidenziato Vitaliano Trevisan scrivendo che “siamo circondati da case color cremino, da condomini color nocciolina, da residence giallini e marroncini. Mai giallo, giallino. Mai verde, verdino. Mai celeste, celestino. Mai una casa, sempre e solo casette”.
Parafrasando Trevisan quello che si è voluto fare è stato una casa non una casetta.