Caserma Baldissera | Gabriele Lonzi

Florence / Italy

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Concept


Il rione di San Niccolò ha la sua identità nello svilupparsi lungo un asse generatore che coincide con via San Niccolò e proseguendo in via De'bardi. Nel tempo ha mantenuto una straordinaria resistenza identitaria a causa di una morfologia del terreno che lo confina tra l'Arno e le colline a ridosso del quartiere che salgono fino al piazzale Michelangelo. Anticamente il quartiere ospitava commercianti e bottegai, era ed è attualmente un quartiere costruito a ridosso delle mura difensive della città, quindi un quartiere sacrificabile, provvisorio secondo le intenzioni degli urbanisti fiorentini. Forse è proprio questa sua precarietà estrema, che l'ha reso così adatto all'arrivo degli artisti. Soprattutto negli ultimi anni molti fondi sono stati presi in affitto da artisti di ogni genere: dal pittore all'orafo, dallo scultore al restauratore in modo da dare al quartiere una sua identità e un suo  carattere, riscontrabile negli artisti che lo vivono.  E' molto evidente anche una coerenza e coesiono tra l'urbs e la civitas infatti tutte e due si sviluppano lungo l'asse generatore del quartiere, ed ancora gli artisti hanno la capacità di attirare all'interno del rione altri artisti magari cedendo il proprio fondo e  trasferendosi, se possibile,  nel fondo accanto.
Tutto questo ha sviluppato un forte senso di appartenenza, tutti si conoscono;  da chi  lavora nel quartiere al residente e questo mantiene in vita tutti i piccoli negozi che altrimenti andrebbero a morire come ad  esempio il macellaio, il fornaio o l'alimentaria.


Nell'analisi lynchana abbiamo individuato i margini che sono: in alto il fiume arno e in basso le colline. Questi due margini di natura morfologica costituiscono due barriere dividendo il quartiere dalla città; poi abbiamo individuato i percorsi dividendoli in maggiori e minori; i maggiori sono il lungarno è un "canale" dove si muovono cittadini e turisti in quanto strada,via pedonale, ciclabile e linea di trasporti pubblici mentre Via San Niccolò in quanto asse generatore del quartiere. E' la via dove si muovono soprattutto residenti e lavoratori. I percorsi minori sono tutti quei collegamenti trasversali che collegano i due percorsi maggiori, i nodi maggiori sono Piazza Ferrucci che non solo è un accesso al quartiere ma a tutta la città in quanto imbocco dei viali di circonvallazione. In Piazza Poggi, e soprattutto l'ex fabbrica dell'acqua in estate,  la presenza di bar porta una concentrazione di molti cittadini diventando  uno dei  riferimenti all' interno del quartiere Un altro punto di riferimento per tutto il resto della città è la torre San Niccolò, in quanto elemento isolato, spiccando  su tutto il resto dell'edificato. Infine la conformazione del quartiere consente una percezione completa dell'intera città di Firenze consentendo quindi la vista verso  il Duomo, Ponte Vecchio, e l'interno quartiere storico. Tutto questo è quindi possibile e maggiormente percepibile dalla terrazza panoramica del Piazzale Michelangelo.


Nell'analisi del paesaggio e patrimonio abbiamo rilevato gli spazi aperti che sono situati lungo l'argine del fiume, la spiaggia di San Niccolò e  dietro le colline. Per quanto riguarda i  vuoti urbani abbiamo rilevato tutti i fondi chiusi e il caso più grave secondo noi è l'annesso con il giardino di palazzo Serristori in quanto situato proprio lungarno al centro del quartiere. Ci sono una numerosa quantità di preesistenze storiche data l'antica  nascita del quartiere e possiamo trovare palazzi del '500 o chiese risalenti al '200. Per  quanto riguarda i beni architettonici monumentali abbiamo rilevato:  la torre San Niccolò,  un tratto di antiche mura ancora esistenti che corrono dietro via San Niccolò, la pescaia  risalente al '200, ed infine un itinerario consigliato da molti hotel della zona che si estende da santa Felicita passando da Forte Belvedere uscendo dalla città fino a  via San Leonardo di Arcetri e rientrando fino a villa Bardini dove è possibili visitare il museo e il giardino.


Una delle aree d'intervento selezionate dallo studio generale del quartiere è quella inerente all'attuale Caserma Baldissera. L'area è confinata ai lati dal viale Giovine Italia e dal viale Amendola, mentre  a nord c'è la presenza dell'Archivio di Stato e a sud il Palazzo della Caserma Baldissera.


Siamo partiti studiando l'architettura dell'Archivio di Stato realizzato da Italo Gamberini che si è cimentato con una struttura urbana che, per la sua particolare destinazione, doveva necessariamente avere le caratteristiche di un contenitore chiuso, ma, nello stesso tempo, aperto alle esigenze di un'utenza molto qualificata.


Il problema fu risolto adottando una soluzione volumetrica trapezoidale: fissato un asse longitudinale tra piazza Beccaria e viale Duca degli Abruzzi, venne prevista una lunga strada interna di attraversamento che porta dal lato Ovest fino al prospetto principale affacciato su piazza Beccaria. Questo lungo corridoio, illuminato dall'alto e adibito a spazio espositivo, assume la connotazione di un'ideale strada interna di collegamento tra l'edificio e la città. A sud di questo asse venne previsto il grande corpo dei depositi, a nord quello riservato agli ambienti di lavoro; il loro collegamento è stato garantito da passerelle pensili a varie quote.


Noi abbiamo ipotizzato di continuare l'asse longitudinale individuato da Gamberini fino all'Arno per mettere in comunicazione il fiume con la città, al contrario dell'archivio concepito come un contenitore chiuso la nostra area diventa un grande spazio aperto che si sviluppa lungo l'asse dove intorno vanno a situarsi nuovi edifici con diverse funzioni; atelier di moda, polimoda, laboratori di architettura, nuovi spazi funzionali per l'Archivio di Stato e Biblioteca Nazionale, e residenze per accogliere i nuovi cittadini che andaranno ad usufruire delle nuove strutture.


Gli edifici affacciano verso l'interno su delle piazze, spazi che servono per l'incontro e per organizzare eventi ed esposizioni; assumono sui lati del viale una forma lineare permettendo cosi il dialogo con gli edifici frontali mentre all'interno si segmentano continuando cosi la trama urbana esistente della città che si è formata all'esterno del centro storico. L'asse centrale parte dall'Archivio di Stato attraversa la Caserma e arriva sull'Arno nel nostro caso l'asse si trasforma fisicamente in un percorso rosso (che collega tutte le micro aree del masterplan) dove intorno ruotano i vari allestimenti temporanei di artisti che man mano andranno a vivere il luogo. Come materiali per gli edifici abbiamo utilizzato vetro e un rivestimento di lamiera forata per dare l'impressione dall'esterno di avere delle grandi masse piene che indirizzano e confinano l'asse rosso ma  dall'interno la lamiera permette l'accesso della luce che vienie filtrata perché dentro la maggior parte delle funzioni sono luoghi di lavoro, ed anche una visuale completa a 360 gradi su tutta l'area, le piazze sono intersecate da dei percorsi che servono a scandire lo spazio oltre che ad accompagnare l'utente nel percorso verso il fiume dove c'è il collegamento, attraverso la pescaia, con il quartiere degli artisiti di San Niccolò.

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    Project details
    • Status Unrealised proposals
    • Type Public Squares / Urban Furniture / multi-purpose civic centres / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Restoration of old town centres / Colleges & Universities / Research Centres/Labs / Monuments / River and coastal redevelopment
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