2006 - Parco della memoria

Parco della memoria in ricordo delle vittime del sisma di San Giuliano di Puglia del 31-10-2001 San Giuliano di Puglia / Italy / 2006

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Intervenire in uno spazio come quello in oggetto, significa sfidare noi stessi, nella ricerca di una risposta emotiva ai bisogni della comunità. L’obiettivo primario e secondario del concorso si intersecano in un continuo scambio di domande che esigono risposte e di elementi che sono presenze/risposte a domande mai formulate. “…. Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale; di che sesto sono gli archi dei porticati; … ma so già che sarebbe come non dirti nulla. Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato …” (da “le città invisibili” di I.Calvino).


La nostra ipotesi progettuale nasce dal desiderio di riannodare i fili della memoria del genius loci, di integrare la necessità di delimitare gli spazi in cui poter svolgere funzioni e, nello stesso tempo, quella di non negare l’intorno, anzi di esaltare l’interscambio tra interno ed esterno, di calibrare il vuoto con il pieno per riuscire ad ottenere un vuoto mai assenza ed un pieno mai impenetrabile. Nel passato, per quanto ancora molto fresco, della comunità di San Giuliano vi è il tristissimo evento sismico del 31 ottobre 2001 che, anche se circoscritto in un’area più o meno estesa della Provincia di Campobasso, è divenuto da subito “il terremoto di San Giuliano”. Ventisette fragili anime sepolte sotto una scuola apparsa, dopo, ai più di carta pesta; assieme a loro una coraggiosa insegnante e, in altro luogo, altre due vittime adulte. Dall’essere stato questo comune l’epicentro del sisma, proprio nei pressi dell’edificio crollato, il nostro progetto si è voluto riagganciare simbolicamente, ma in maniera forte, all’evento naturale con una serie di soluzioni che, rievocando l’accaduto, hanno contemporaneamente risposto agli input del bando.


Il filo conduttore dell’intero progetto è l’idea di un parco-percorso in cui vari spazi interagiscono tra di loro divenendo allo stesso tempo i punti di sosta di un itinerario ideale, non rigidamente definito da un inizio e da una fine ma che può essere intrapreso da qualunque punto d’accesso all’area. Lo scopo, in ogni caso, è quello di condurre il viaggiatore nel centro del progetto, il cuore dell’intero sistema, in cui si concretizza il senso del parco. Il nostro intervento, basato su un minimalismo di fondo riscontrabile nell’uso di materiali semplici e di segni essenziali con i quali si è inciso il territorio senza stravolgerlo, si esplica in quattro spazi principali e due tipi di percorsi: uno reale e l’altro simbolico.


 


I 30 alberi del ricordo.


Nella parte più alta dell’area progettata è stato ritagliato uno spazio in declivio scandito da una maglia regolare nei cui nodi essenze arboree sempre verdi testimoniano il ricordo dell’intera comunità alle 30 vittime del sisma. Se generalmente è in occasione di una nascita che si pianta un albero, in questo caso si è voluto fare altrettanto, ma in occasione di morte, per legare indissolubilmente alla longevità di queste piante il ricordo delle persone scomparse.


 


Lo spazio del raccoglimento


Questa parte dell’intervento ha un elevato valore simbolico nel significato e nella forma: una frattura nel terreno, come un evento apocalittico, che, “arricciando” la terra ha delineato un’insenatura semi naturale che quasi incute timore. Ma è proprio lì che il raccoglimento trova il suo spazio fisico ideale, un luogo riparato che facilmente induce alla meditazione. Alla irregolarità del terreno fratturato (parete segmentata ad ovest) si contrappone un muro costruito, volutamente lineare ma non piatto, che con i suoi elementi di differenti modularità segna l’asse del percorso simbolico. È su uno di questi elementi, il più grande, che trova spazio l’elenco dei nomi delle trenta vittime del sisma: l’incisione sulla pietra per chi vuole ricordarle non nell’anonimato.


 


Il percorso simbolico


Nel punto d’incontro delle due pareti delimitanti lo spazio del raccoglimento, nasce un percorso simbolico, quello dell’acqua. Dalla frattura della terra (il terremoto e la morte) sgorga uno zampillo, una sorgente (la vita), che dopo un salto di quota (il dolore) alimenta un corso d’acqua sottolineando prima e proiettando poi l’asse del percorso stesso generato dal muro (il futuro).


 


Lo spazio della memoria


Lo spazio più delicato dell’intero progetto e forse il più importante: il “terrapieno” che resta della scuola crollata. Un luogo sicuramente caro alla gente del luogo, di forte impatto emotivo, che è lui stesso la memoria di tutto l’evento. Per noi il miglior modo per salvaguardarlo è quello di integrarlo al resto del parco, di renderlo anch’esso spazio vivibile. La scelta di un materiale inusitato quale è la resina policroma pensata per sostituire il pavimento ormai inesistente, è stata fatta volutamente per sottolineare in maniera forte l’unicità del manufatto: una superficie che rifrange la luce naturale creando illusioni d’ombra e che anche nei suoi colori ricorda il cielo e l’acqua. La riproposizione della disposizione planimetrica della scuola con uno schema realizzato mediante fasce di rame in rilievo va a completare quel trattamento speciale da noi riservato a questo manufatto che proprio per questo si pone quale MONUMENTO ARTISTICO del parco.


 


Lo spazio collettivo


Nella parte più bassa dell’area progettata si colloca lo spazio più ampio e per questo a maggiore vocazione collettiva, uno spazio di relazione, una vera e propria piazza. In esso confluisce il percorso simbolico che si stempera in una fontana costituita da elementi altimetricamente asimmetrici, quasi fosse un ulteriore squarcio nel piano. Altre depressioni nella pavimentazione sono occasione per la presenza di alberi, sedute e persino una parte sistemata a giardino in cui macerie derivanti dal crollo convivono con verde ed arredo urbano.

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    Project details
    • Year 2006
    • Work started in 2006
    • Work finished in 2006
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Shrines and memorials
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