Asilo bioclimatico in località Acilia | Marco Provenzano

Tesi in progettazione bioclimatica Rome / Italy / 2006

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Il progetto riguarda la costruzione di una scuola materna con 6 sezioni ad Acilia, nel territorio del Municipio XIII di Roma. E' un'opera pubblica prevista dal Programma di Recupero Urbano Acilia-Dragona.

La forma dell'edificio nasce da un analisi spaziale volta ad ottimizzare i fattori ambientali che influenzano e al tempo stesso caratterizzano il modo di vivere in un fabbricato. L'architettura che compone l'asilo è vista nella sua quarta dimensione, quella del tempo. Nella redazione del progetto infatti, è stato molto influente il parametro del soleggiamento, del dinamismo delle ombre, dell'alternanza delle stagioni e del comportamento della natura in funzione di questo, è così che al tempo stesso l'edificio reagisce ad ogni stimolo esterno per offrire all'interno una condizione di perfetta sintonia con l'ambiente, creando un microclima di massimo comfort senza dispendio di numerose energie. Dal punto di vista compositivo, l'asilo è costituito da due ali, una concava, l'altra convessa, che sembrano ruotare l'una sull'altra come un elica. Le due ali svolgono funzioni differenti e sono unite tramite un corpo centrale, l'ingresso, che rappresenta il punto focale, sia dal punto di vista formale che da quello delle attività svolte all'interno. Questo elemento rappresenta la zona di transizione, di gioco, di raccolta e collega l'ala dei servizi, che si affaccia verso l'ingresso tramite un corridoio vetrato, caratterizzata da un unico livello, all'ala delle aule, costituita da elementi a due livelli in cui nella parte bassa vi è la zona giorno, e nella parte alta quella notte, più silenziosa, adatta per il riposo dei bambini dopo la pausa pranzo. Le aule si susseguono l'una accanto all'altra servite ciascuna da un giardino per l'insegnamento all'aperto e un albero caducifoglie che permette l'ombreggiamento estivo con la sua fronda, e il passaggio dei raggi solari d'inverno, quando questo sarà spoglio. La convessità e la concavità è un tema affrontato non solo in pianta, ma anche in alzato. Torna ad essere l'elemento che contraddistingue i due corpi di fabbrica e assume i differenti tratti morfologici in base alla funzione svolta nello spazio sottostante e a quella demandata all'involucro che la racchiude. La "pelle" dell'edificio infatti, svolge in maniera passiva e attiva le funzioni bioclimatiche di termoregolazione e produzione del fabbisogno energetico. Gli elementi convessi delle aule sono concepiti come degli organismi indipendenti altamente tecnologici. Il compito che svolge la tamponatura negli edifici è spesso sottovalutato, in questo caso invece, viene enfatizzato facendo corrispondere, con un unico tratto, la facciata al solaio di copertura. La spezzata, di questa linea curva è ricomposta da shad, in parte fissi, in parte orientabili, ognuno dei quali, in base alla posizione che occupa, svolge una funzione diversa: quelli inferiori sono vetrati per garantire la visuale, quelli centrali sono fotovoltaici con celle vetro-vetro in modo da far penetrare meno luce per la zona notte, e quelli superiori sono collettori solari per la produzione di acqua calda, quindi completamente opachi. La chiusura non è garantita solo dagli shad, ma vi è all'interno un altro rivestimento, vetrato nella zona sottostante, opaco in sommità, in modo da costituire una doppia pelle e quindi una parete ventilata. Gli elementi a shad vetrati sono orientabili, ruotando sul proprio asse longitudinale si mettono in posizione orizzontale e offrono sia una buona riflessione dei raggi solari che la ventilazione naturale durante la stagione estiva, mentre in inverno, mettendosi in posizione verticale, si chiudono e creano con la seconda pelle, una camera d'aria protettiva contro le dispersioni termiche. Si è cercato in ogni caso di aumentare le pareti vetrate a sud, cercando di ridurle fortemente a nord, in cui grosse murature si trovano a contatto di terrapieni che garantiscono una temperatura sempre costante sia d'estate che d'inverno. Con questi e molteplici altri accorgimenti a partire dalla scelta dei materiali, il dimensionamento dell'impianto fotovoltaico e termico fino ad arrivare alla scelta dei componenti d'arredo, l'asilo è stato progettato per essere del tutto autosufficiente, in modo da costituire un opera altamente tecnologica adatta ad ospitare nel modo più naturale possibile, gli uomini di domani.
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    Il progetto riguarda la costruzione di una scuola materna con 6 sezioni ad Acilia, nel territorio del Municipio XIII di Roma. E' un'opera pubblica prevista dal Programma di Recupero Urbano Acilia-Dragona. La forma dell'edificio nasce da un analisi spaziale volta ad ottimizzare i fattori ambientali che influenzano e al tempo stesso caratterizzano il modo di vivere in un fabbricato. L'architettura che compone l'asilo è vista nella sua quarta dimensione, quella del tempo. Nella redazione del...

    Project details
    • Year 2006
    • Client Università degli studi di Roma
    • Status Unrealised proposals
    • Type Kindergartens
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