Ristrutturazione Chiesa del Brollo. RISTRUTTURAZIONE E ADEGUAMENTO LITURGICO | Geomatica Architettura

RISTRUTTURAZIONE CHIESA PARROCCHIALE E ADEGUAMENTO LITURGICO DEGLI SPAZI CELEBRATIVI Solaro / Italy / 2015

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Parrocchia Madonna del Carmine via della Repubblica, Comunità del Brollo - Solaro


                                RELAZIONE TECNICA E RELAZIONE LITURGICA


indagini storiche-testimoniali, analisi sulla tecnica costruttiva, architettonica e stato di conservazione. Relazione liturgica e architettonica


 


Presentazione


Il parroco ha avviato un gruppo di lavoro con lo scopo di adeguare la chiesa alla riforma liturgica e rinnovare l’impiantistica.


La dedicazione della Chiesa alla Madonna del Carmelo ha ispirato il gruppo; quest’ultimo ha trovato nelle letture bibliche del profeta Elia lo spunto narrativo e correlazioni con gli spazi celebrativi.


Durante il periodo di lavoro il tetto della chiesa ha letteralmente ceduto ai danni del tempo trasformando il lavoro di riforma della chiesa ad una vera e propria ristrutturazione interna ed esterna.


La sintesi della proposta di intervento è stata guida per la predisposizione del progetto globale di riforma, mentre la proposta architettonica dell’esterno è stata conseguenza di una ricerca storica e architettonica dell’edificio esistente e dell’annesso campanile.


Il progetto quindi vuole essere:


-         il completamento delle opere parrocchiali volute dai parrocchiani negli anni di massima crescita urbanistica e demografica della comunità e che ragioni economiche hanno indotto a far uso di un edificio provvisorio come tetto sotto il quale riunirsi per essere comunità, per essere Chiesa;


-         l’adeguamento liturgico che esalti: il luogo di preghiera, il simbolo iconico, il legame della assemblea con gli spazi celebrativi, l’esperienza di fede, la comunione, la capacità comunicativa degli spazi celebrativi


I due aspetti, insieme, pongono termine alla improvvisazione e alla casualità che ha portato all’attuale disagio celebrativo ed estetico.


 


La struttura, l’architettura e lo stato di conservazione


La chiesa ha 52 anni ed è stata edificata nel 1961.


La struttura della chiesa è costituita da un telaio in CA, travi e pilastri, poggianti su plinti a sezione quadrata. L’intelaiatura ha una forma geometrica pressoché quadrata di circa mt. 3,00 x 3,00 e termina con un coronamento superiore costituito da doppia trave all’interno del quale alloggiano i serramenti a nastro intervallati dai pilastri. Il tetto invece, di tipo spingente con catene in ferro, è costituita da travi del tipo “varese” in CA vibrato prefabbricato avente dimensione di cm 12 di base x cm 24 di altezza posti ad interasse di cm 130. I travetti sono in semplice appoggio al colmo e vincolati all’imposta sulla trave superiore. Il tamponamento è costituito da una doppia orditura di tavelloni in laterizio sp. cm. 4 posti sull’ala inferiore e superiore del trave varese. L’intradosso è stato intonacato mentre l’estradosso è stato completato con un cappa di cls sp. 2-3 cm, isolante in poliuretano espanso sp. cm 5, impermeabilizzazione in guaina catramata ardesiata.


Tra la prima e la seconda orditura dei tavelloni è rimasta la struttura di fissaggio della vecchia copertura in lastre ondulate di eternit, costituita da distanziatori e listelli porta lastra in cemento prefabbricato.


La copertura, termina in facciata, a parziale copertura del sagrato, con una cuspide di forma triangolare, retta da mensole in CA mentre il catino absidale è orizzontale e costituito dal solaio in latero-cemento, impermeabilizzato all’estradosso con guaina bituminosa ardesiata e rivestito in moquette gialla all’intradosso.


Il telaio della struttura portante verticale è a vista sia all’interno che all’esterno ed il tamponamento è stato eseguito con un paramento esterno in mattone pieno forte di laterizio da costruzione rimasto a vista, camera d’aria senza isolamento e un paramento interno in forato di laterizio sp. 8 cm intonacato.


Il pavimento dell’aula della assemblea è costituito da piastrelline di klinker rosso mattone, di scarso valore estetico e qualitativo, l’area absidale è in moquette marrone, il presbiterio in moquette giallo/verde e la parte più in rialzo dell’altare e del tabernacolo è in parte in marmo chiaro e in parte in piastrelle di ceramica con disegno decorativo a ottagono.


La struttura, in particolare il tetto, è tipica della industrializzazione edilizia italiana che ha avuto la sua massima spinta proprio durante il boom economico del dopoguerra. Il trave “varese, per la semplicità di uso e la prefabbricazione di serie ha avuto largo uso nella costruzione di capannoni industriali e terziari di tutta Italia. L’intelaiatura in CA a vista è spesso riscontrabile anche nella edilizia residenziale di espansione della stessa epoca e facilmente incontrabile in Lombardia.


La finestratura a nastro presente solo nella porzione superiore accentua l’aspetto di edificio destinato, nell’ambito dei centri parrocchiali, a usi accessori, nello specifico quello di salone polifunzionale, al quale sono stati dati connotati più tipici della Chiesa con l’inserimento della cuspide in facciata e del catino absidale di forma trapezoidale.


Il tetto a due falde, in particolare visto al suo interno, richiama uno stile tipicamente romanico, mentre le finiture sono riconducibili allo stile neorealista non tanto per il carattere estetico, quanto per l’utilizzo di materiale da costruzione locale povero e per il disegno chiaramente volto a non richiamarsi ad alcun stile architettonico precedente.


Appare evidente che l’intelaiatura a vista a geometria semplice della struttura è più una ricerca di opportunità strutturale semplice ed economica più che una ricerca stilistica confacente alla architettura sacra.


A seguito della caduta dei tavelloni di riempimento inferiori del tetto e rimosso il controsoffitto piano che occultava vista delle falde e ne impediva le ispezioni, è stato possibile commissionare la verifica della idoneità statica e capacità portante delle strutture della copertura.


L’esito delle analisi, per il quale si è ritenuto inopportuno operare prove di carico che avrebbero comportato inutili situazioni di rischio, dichiarano che la tensioni massime nel ferro e nel cls sono superiori al corrispondente valore ammissibile e inferiori al corrispondente al carico di rottura.


Ne consegue la necessità della messa in sicurezza del tetto.


Non sono pregiudicate la capacità portanti delle strutture verticali prive di difetti visibili, si presentano in buono stato di conservazione nel lato interno ma particolarmente aggredite dagli agenti atmosferici sulla parte corticale del cemento in corrispondenza del lato est e zona absidale.


Sono invece inadeguati e vetusti i telai dei serramenti delle vetrate artistiche della fascia alta.


I portoni in legno di ingresso e la ferramenta sono sensibilmente logorati dal tempo e ossidati per l’esposizione al sole, tali da sconsigliarne il recupero e il restauro. La loro sostituzione, consentirebbe l’allargamento laterale per un più agile accesso ai mezzi di cantiere.


Rispetto alle possibilità di intervento per abbattimento e rifacimento del tetto o per ricostruzione di un plafone portante su cui gravare i carichi del tetto, la comunità si è molto dibattuta, soprattutto per voce della parte più giovane della comunità dimostrando sensibilità e maturità rispetto ad un fatto tanto grave che ha colpito l’edificio riconosciuto come il più importante della comunità, operando una scelta responsabile e matura nel volersi, consapevolmente, fare carico della opzione più onerosa.


 


 Ricerca storica e testimoniale


 Nel libro delle Nuove Chiese della Diocesi di Milano è possibile reperire poche essenziali informazioni:


Costruita in assoluta economia, la chiesa si presenta come un’aula rettangolare con abside trapezoidale illuminata da un’alta fascia di finestre a nastro.


La facciata, scandita da travature in cemento a vista, è preceduta da una cuspide in aggetto. L’intero arredo, comprese le vetrate, è opera di H. Bergher. (E.P.)


Progetto di arch. Angelo Sirtori


 


Il progetto risale tra il 21 marzo e il 5 maggio 1960 e la licenza per l’edificazione di una casa d’abitazione e salone in villaggio Brollo fu rilasciata dal Sindaco del Comune di Solaro il 8 ottobre 1960. A commissionare l’opera fu l’ Opera Diocesana per la preservazione e diffusione della Fede che affidò il progetto e la direzione lavori al dottor Angelo Sirtori, architetto ingegnere di Milano, e la costruzione all’impresa di costruzioni Impresa Ferrari Claudio & C. s.r.l.


Il progetto contempla oltre la costruzione della Chiesa provvisoria (senza campanile), anche la casa del parroco; gli edifici, così come ci sono pervenuti fino ad oggi, hanno mantenuto il disegno di impianto originario e poche sono le modifiche apprezzabili della chiesa:


al posto della croce greca in metallo a disegno semplice che sovrasta la cuspide è stata collocata una croce latina retro illuminata sopra il portone principale; le vetrate posizionate sopra il fascione a nastro non sono state realizzate e sono invece state tamponate con il mattone; all’interno, al posto del tetto a vista è stata collocata una controsoffittatura orizzontale in doghe di plastica al quale erano appese 3 plafoniere rettangolari oggi sostituite da una struttura rettangolare in legno con appese catenelle che sostengono lampadari in metallo color oro e vetro.


Le tavole progettuali riportano una sintesi del futuro assetto viabilistico intorno al centro parrocchiale, e una distribuzione planimetrica degli edifici futuri da costruirsi all’interno del perimetro parrocchiale.


E’ chiara l’urgenza di edificare una chiesa tant’è che si prevede la realizzazione immediata di un salone, adiacente alla casa del parroco, da adibirsi a Chiesa provvisoria mentre la collocazione della Chiesa con campanile è prevista al posto dell’attuale bocciodromo e l’ingresso è rivolto a ovest, verso gli orti.


Le attuali finiture e arredi sono frutto di interventi successivi alla costruzione realizzati in particolare nel periodo sotto la guida del parroco don Fiorino Ronchi, che con il contributo economico dei parrocchiani, ha realizzato la pavimentazione, le vetrate artistiche, il campanile e le campane, i corpi illuminati, i confessionali, la pavimentazione del sagrato, la statua di San Domenico Savio,  la via Crucis, mentre sotto la guida di don Pierangelo Pigliafreddo sono stati rifatti l’ambone, l’impianto audio, spostato il fonte battesimale presso il presbiterio e poco altro.


Numerose testimonianze di parrocchiani, confermano appunto che l’attuale struttura fosse provvisoria e che la Chiesa dovesse sorgere più a nord nei pressi delle scuole di via Giusti e che l’attuale edificio dovesse in realtà essere una palestra parrocchiale. La Chiesa si sarebbe dovuta fare intorno alla fine degli anni ’60, ma, probabilmente, per mancanza di fondi il tutto si arenò.


 


L’attuale spazio liturgico


Come anticipato, l’attuale architettura e spazio liturgico odierno è inadeguato ad esprimere i molteplici linguaggi liturgici: la parola, la preghiera, l’esperienza di fede e il movimento nonché ad individuare gli spazi celebrativi: Eucarestia, Battesimo, Penitenza.


Tuttavia, la disposizione della assemblea, con pianta ad aula e le perfette proporzioni spaziali tra distanza e altezza, tra superficie e volume, tra larghezza e profondità esaltano il senso di raccoglimento del fedele e l’attenzione dello sguardo verso l’altare, nonché il senso di ampio spazio che l’occhio percepisce rispetto alle dimensioni contenute della chiesa di soli 16 mt x 20 mt.


Il fonte Battesimale è collocato sul presbiterio in competizione con l’ambone posto sul fronte opposto. Il tabernacolo posto su altare a ridosso dell’abside rimane in asse e in contrapposizione con l’altare. La Madonna del Monte Carmelo, posta su altare a sinistra dell’altare centrale, rimane in posizione frontale a fianco del presbiterio. I confessionali sono posti all’interno dell’aula in posizione centrale. Da ultimo, il programma iconografico delle vetrate artistiche seppur completo nella esposizione dei simboli e delle vicende bibliche, è incompleto nella occupazione degli spazi disponibili, per cui le vetrate sono intervallate da serramenti semplici in vetro trasparante e appaiano, in particolare le vetrate delle facciate laterali destra e sinistra, decisamente marginali, lontani e sfuggenti all’occhio del fedele tanto da risultare inesistenti.


Relativamente la fattura dell’arredo dello spazio celebrativo nonché dell’apparato decorativo, esso si presenta di qualità modesta e di epoca recente, quasi privo di materiale di pregio apprezzabile.


Si rimanda ad una ulteriore analisi delle opere per l’inventariazione e verifica dell’autore e autenticità. In particolare, a mero titolo descrittivo si elenca


Statua lignea del Cristo in croce senza crocifisso proveniente dalla ValGardena


Santi


Quadro di Santa Rita dipinto ad olio su tela


Statua di San Domenico Savio in resina colorata, di qualità modesta


Statua lignea di S. Antonio da Padova donata da privati alla parrocchia


Statua lignea di S. Giuseppe donata da privati alla parrocchia


Altare Madonna del Monte Carmelo


Altare: lastra di marmo a disegno semplice sorretta da due pilastri con capitelli semplici di marmo chiaro, pannellature sfondo statua in marmo chiaro venato di azzurro con contorni in marmo venato verde scuro. Buona qualità del materiale, composizione semplice, lavorazione semplice


Statua lignea della Madonna con Bambino.


Fonte Battesimale


Vasca circolare con coperchio in marmo venato verde lucido poggiante su pilastro circolare in marmo lucido venato di giallo e capitello a disegno semplice alla base, in marmo lucido verde. Ottima qualità della lavorazione del marmo, composizione semplice.


Ambone


In legno a disegno semplice e liscio con rappresentazione dei 4 evangelisti intorno alla croce.


Seduta celebrante


In legno a disegno semplice con braccioli e schienale


Altare


Piano in doppia lastra di marmo bianco sovrapposto poggiante su basamento monolitico a base quadrata di pietra rivestito con lastre di marmo venato rosso lucido, 4 lati identici. Composizione semplice.


Altare tabernacolo


lastra di marmo a disegno semplice con costa lavorata sorretta da due pilastri con capitelli di marmo lucido venato rosa, rivestimento a parete composto da lastre marmo vanto lucido colore bianco, giallo e crema con contorni in marmo venato verde scuro. Urna del tabernacolo rivestita in marmo chiaro con inserti crema poggiante sopra la parte centrale dell’altare. Buona qualità del materiale, composizione semplice, lavorazione semplice


Vetrate artistiche


Eseguite in almeno 5 differenti epoche da autori differenti sono costituite da vetro colorato piombato e in parte pitturato, rappresentano le seguenti iconografie:


Abside


4 evangelisti rappresentati nelle simboliche sembianze profetiche


Al centro il Monte Carmelo in primo piano con il mare e il cielo sullo sfondo


 


Aula facciata lato altare


A sinistra, l’Uva, l’Agnello Pasquale con bandiera di Cristo, i Pesci


A destra, Le Spighe di Grano, il Pellicano che nutre i piccoli, il Pane


 


Aula facciata lato ingresso


La parabola del tesoro e della perla, la parabola del nozze di Cana, la parabola del seminatore, la parabola della grano e della zizzania, parabola del figlio prodigo, il Cuore ferito


 


Aula lato destro - Il nuovo Testamento


La resurrezione con la tomba aperta, la passione con la croce, la parola con il libro e il giglio, le chiavi del regno


Aula lato sinistro - Il vecchio Testamento


Il tempio, le tavole dei dieci comandamenti, il peccato originale con il serpente e la mela, la creazione del mondo per mano di Dio


Via Crucis in legno


  


Relazione liturgica: il progetto di adeguamento alla riforma liturgica.


E’ stata focalizzata l’attenzione sulla Madonna del Carmelo alla quale la Chiesa è dedicata trovando nell’opera profetica di Elia iniziata proprio dal Monte Carmelo, la fonte ispiratrice del progetto di riforma.


L’azione profetica di Elia si sviluppa nel silenzio, nell’ascolto della parola di Dio, nel capire la presenza di Dio, nella lotta per la giustizia, nella riconciliazione, nella esperienza di Dio e di Fede.


La profezia di Elia è una vicenda appassionata che traccia un percorso di fede e di vita, segnato dalle prove della vita, dalla parola e dalla contemplazione di Dio.


Questa sequenza profetica è iconografata nelle nuove vetrate artistiche, mentre negli spazi celebrativi si è concentrato lo sforzo di fornire a tutti gli elementi la capacità comunicativa liturgica.


E’ proposto un percorso liturgico che accompagna la comunità a partire dall’esterno all’interno della Chiesa e poi verso l’Abside, un percorso che ripercorre idealmente il cammino geografico di Elia iniziato ad ovest sul Monte Carmelo e conclusosi ad est al Giordano con il rapimento in cielo.


L’accesso al sagrato avverrà dalla nuova strada antistante la facciata principale di recente correttamente illuminata e dotata di un percorso ciclo/pedonale che proviene dalla parte di paese più popolata. Il fedele sarà accolto ad ovest, prima da un giardino e poi da un ampio sagrato, aperto, che accentua la vista sulla facciata in tutta la sua ampiezza. La riprogettazione del giardino e della pavimentazione del sagrato non sono oggetto di intervento in questa sede per ragioni legate alla fattibilità economica, ma sono state ampiamente pensate e progettate.


Un ampio esonartece, porticato esterno, esprime tutta la disponibilità del sagrato alla accoglienza: sufficientemente ampio e ben riparato è luogo ideale per sentirsi invitato ad entrare in chiesa, oltre che luogo di incontro e di comunicazione. Lo stesso portico conduce all’ingresso del centro parrocchiale mettendo in diretta comunicazione la chiesa e il sagrato. Tre portoni accolgono il fedele, quello centrale più alto e importante è riservato ad alcune celebrazioni e alle processioni, mentre in quelli laterali più piccoli e destinati all’uso quotidiano, sono collocate a destra 4 iconografie su vetro artistico che rappresentano il nuovo testamento, mentre a sinistra altre 4 iconografie su vetro artistico rappresentano il vecchio testamento.


E’ proprio davanti al sagrato che il cristiano ha il primo incontro con il Vangelo (con Gesù e con il profeta Elia): il portico è sormontato da tre coperture, idealmente simili a tre tende. Gli Evangelisti ci raccontano dei discepoli e di Gesù che si recano su un alto monte e assistono alla trasfigurazione di Gesù: apparvero Mosè (rappresentante della legge) ed Elia (rappresentante della profezia) conversare con Gesù trasfigurato e Pietro chiede a Gesù di poter fare tre tende; una per Gesù, una per Mosè e una per il profeta Elia. (Mr 9,5 – Lc 9,33 – Mt 17,4)


All’interno della Chiesa il pavimento in marmo lucido di color crema/sabbia è interrotto da un nastro di marmo lucido venato color wengè che disegna una croce e conduce al presbiterio fin su all’altare.


A destra e a sinistra sono stati ricollocati la statua di S. Giuseppe e di S. Antonio da Padova, al quale la comunità è particolarmente devota anche in relazione alla popolazione in larga parte composta da emigranti veneti.


Il cammino spirituale di Elia è anche un cammino geografico che inizia a Ovest sul Monte Carmelo e termina a est sul fiume Giordano dove avviene i rapimento in cielo del Profeta, Anche il fedele segue il medesimo percorso entrando da ovest e proseguendo a est verso l’altare.


 


·         Gli spazi celebrativi; La Celebrazione della Eucarestia


L’aula dell’assemblea


L’assemblea è rivolta interamente verso il presbiterio ai lati del quale le pareti sono state interamente pulite di qualsivoglia arredo e altare. Come detto, la chiesa ha dimensioni contenute, benché un eccellente rapporto di forma, appaghi l’occhio a percepire uno spazio ampio e contemplativo. Le esigenze di un sufficiente numero di posti a sedere (comunque non sufficienti per le celebrazioni più importanti – si fa uso di collegamento audio/video con l’attigua sala polifunzionale) limita la possibilità di collocare altari laterali quali il tabernacolo. In ogni caso la partecipazione è ordinata ed organica per lo svolgimento delle varie liturgie e delle singole parti della celebrazione. A sinistra del presbiterio è stata posta la statua della Madonna con Bambino, non più su altare ma su basamento in marmo venato lucido di colore verde alpi. La disposizione del marmo a scaletta evoca fortemente la salita al Monte Carmelo e lo sfondo in pietra leccese con il motivo dell’onda del mare completa l’assonanza con il luogo del Monte Carmelo. Le sedute intorno alla Madonna, prive di schienale, consentono il duplice uso di poter essere rivolte all’altare e alla Madonna. La popolazione è fortemente devota alla Madonna e abitualmente è recitato il rosario.


Dal lato opposto è collocato lo spazio del coro la cui disposizione è rivolta verso l’assemblea ma allo stesso tempo può comunicare con il celebrante.


Il presbiterio


Il presbiterio, in asse con l’aula , ha una disposizione circolare e molto pronunciata verso l’assemblea, nei limiti degli spazi sfruttabili ed in proporzione con essi. Il pavimento è il medesimo dell’assemblea e insieme ai gradini circolari praticabili e alla croce disegnata a terra che dalla assemblea si estende fino all’abside, traccia il legame per il quale tutti si sentano chiamati a partecipare alla mensa del sacrificio del Padre.


L’altare, monolitico, in pietra, color sabbia, evoca il deserto dei giudei nel quale Elia offrendo la propria vita a Dio viene ristorato per mano dell’Angelo di focaccia e acqua.


Rifocillatosi Elia cammina 40 gg fino al Monte di Dio, l’Oreb. Lì incontra Dio che si manifesta come il sussurro di una brezza leggera, L’ambone.


Dall’ambone, lavorato da un blocco di pietra leccese monolitica, color bianco sabbia, Dio parla, sussurra; Lo spirito di Dio si manifesta nell’elemento naturale del vento, del respiro, Ruah. Lo spirito di Dio suscita nel profeta Elia la forza per compiere la missione di Dio.


Nel Vecchio Testamento il vento/Ruah è l’effetto immediato della azione di Dio. Il soffio-respiro/Ruah è la vita che viene da Dio


Nel Nuovo Testamento il vento è la voce, è lo spirito santo, è la parola. Grazie al soffio la parola si propaga, prende forza e dinamismo. Gesù in croce spira; muore donando il suo respiro a coloro che stanno ai suoi piedi, alla chiesa.


L’ambone nella sua opera artistica, parla; sarà plasmato dall’artista da blocco di pietra a vento e respiro di importanza tale da far risuonare la parola anche quando nessuno la sta proclamando.


Il tabernacolo è posto sul fianco dell’abside, ha la forma di una ostia spezzata a segnare il legame con la custodia eucaristica ed è stata studiata una geometria tale per cui dalle prime file dell’assemblea essa è frontale, quasi a ricreare idealmente un luogo favorevole alla adorazione personale.


La sede del presidente è posta a lato dell’abside, mai in asse con l’ambone e l’altare per  rispettarne la supremazia e tale per cui è rispettata la gerarchia di luogo per l’esercizio del ministero della guida.


L’abside, in pietra leccese scavata a mano, rappresenta il Monte Oreb che si riconosce in tutta la sua asprezza. Oltre ad evocare l’aridità della terra, è squarciato al centro formando una croce ad Y sopra la quale è riposto la statua lignea del Cristo. Le formelle di pietra, assumeranno al centro la forma della mandorla a evocare la resurrezione e la raffigurazione di Gesù e di Maria; in quanto seme è simbolo di vita e quindi attributo di Colui che è Via, Verita e Vita. In quanto elemento geometrico per intersezione di due cerchi rappresenta la compenetrazione della dimensione umana e della dimensione spirituale. Lo sguardo della assemblea percepisce un crocifisso che si pone al di sopra dell’altare; esso non lo sovrasta ma lo mette in relazione: il sacrificio di Cristo sulla Croce si ripropone nella Eucarestia sull’altare.


Il luogo presbiterale sarà esaltato dalla luce naturale mediante il catino absidale trasparente: se ne trae una immagine di ambiente aperto e di comunicazione terra-cielo


 


·         Gli spazi celebrativi; La Celebrazione del Battesimo


 


Lo sforzo di adeguamento si è concentrato nel ricreare un luogo per la celebrazione del rito del Battesimo conciliando le esigenze funzionali e i ridotti spazi dell’assemblea; pertanto è stato messo in comunicazione con l’assemblea ponendolo davanti, allo stesso livello del pavimento. Così potrà essere facilmente valorizzato non solo per la celebrazione del battesimo ma anche del Matrimonio e delle Esequie. Ha base ottagonale – l’ottavo giorno – realizzato in pietra di alabastro bianco di volterra, che per la natura trasparente della pietra esalta la presenza dell’acqua al suo interno. Gli inserti in marmo blu oceano e lo stesso pavimento di forma ottagonale che circonda la fonte ricrea il senso di LUOGO per la celebrazione.


 


·         Gli spazi celebrativi; La Celebrazione della Penitenza


 


Luogo per la celebrazione della penitenza rimane l’aula della Chiesa e le sedi per le confessioni, provenienti dagli esistenti arredi, per’altro di epoca recente, sono posti all’ingresso della Chiesa e sono sufficientemente funzionali in termini di riservatezza, illuminati e areati.


Sono sufficientemente ampi da essere individuabili come luoghi per la Penitenza individuale e il colloquio spirituale.


Posti all’ingresso, vicino ai portoni, danno il senso del cammino penitenziale


 


 


Il progetto di ristrutturazione e di adeguamento architettonico


Il progetto è articolato nella ristrutturazione dell'edifico, rifacimento del solaio di copertura, adeguamento impiantistico e rinnovamento architettonico.


 


·         La ristrutturazione


Riduzione delle dispersioni energetiche mediante formazione di facciate ventilate isolate mediante applicazione di pannello in cemento alleggerito e armato con doppia rete, fissato meccanicamente su struttura in acciaio zincato vincolata alle strutture portanti esistenti. La finitura sarà realizzata con rasante cementizio e rivestimento di mattone ricostruito. I materiali saranno forniti dalla Xella (fermacell) e dalla geopietra, che vantano collaudata compatibilità avendo già effettuato numerose applicazioni. Si ritiene la formula della facciata ventilata ottimale per durabilità del sistema che non prevede uso di colle ma bensì di fissaggi meccanici, e ridotta manutenzione se non quella della pulizia delle superfici esterne. Per la parte esterna dell'abside, in quanto non piana e di ridotta superficie si opterà per l'applicazione del rivestimento a cappotto con materassino isolante di eps 100, anch'esso fissato meccanicamente alle pareti in mattoni.


Rifacimento dei telai in alluminio esistenti, con nuovi telai a taglio termico , colore testa di moro in coerenza con i serramenti dell'attiguo campanile. Le vetrate artistiche saranno pulite e inserite in vetrocamera prima di essere ricollocate nei nuovi serramenti.


Nuova pavimentazione in marmo lucidato in opera dello spessore minimo di 2 cm; crema luna di prima scelta proveniente da cava francese. Il materiale ha già trovato impiego in chiese e centri commerciali per le elevate caratteristiche di resistenza in ambienti soggetti particolarmente alla usura. Dovendo rendere complanare il pavimento dell'aula della assemblea con la sagrestia e i bagni, la nuova pavimentazione verrà applicata sopra quella esistente previa posa di materassino isolante in stiferite ad alta densità e elevata resistenza alla compressione e massetto di sabbia e cemento armato con rete.


Nuovi portoni in legno di ingresso.


 


·         Adeguamento impiantistico


Nuovo impianto elettrico e corpi illuminanti. I corpi illuminanti a vista riguarderanno solo l’illuminazione della aula assembleare mediante la collocazione di 8 lampade a sospensione con illuminazione a due direzione opposte mentre saranno ricreate le corrette ambientazioni di luce dei vari spazi liturgici, del tabernacolo, dell’altare e dell’ambone.


Nuovo impianto audio con parziale riutilizzo degli apparecchi esistenti


Adeguamento dell'attuale impianto di riscaldamento a generatori di aria calda mediante l'applicazione di serrande per favorire il ricambi di aria utili a riossigenare l'aria consumata che facilmente si verifica in occasione di celebrazioni particolarmente affollate. Le modifiche dovrebbero garantire il ricambio di almeno 3000 mc di aria su 8000 mc presenti.


In merito all'impianto sono state valutate le tipologie a pannelli radianti e impianto di ventilazione meccanica che sono risultati decisamente più onerosi in termini di costi di realizzo ma anche più costosi per il mantenimento considerato il numero esiguo di ore di apertura invernale della chiesa rispetto ad un impianto che per il funzionamento ottimale deve rimanere acceso 24 ore al giorno per 6 mesi.


 


·         Solaio di copertura


È indubbiamente quello che desta più preoccupazione per la demolizione sia in termini di costi che di sicurezza delle operazioni di demolizione.


Esclusa la demolizione per abbattimento o sgretolamento, in quanto pregiudicherebbe le pareti perimetrali portanti, sentite alcune imprese esperte del settore, si è optato per la realizzazione di un piano di lavoro alla quota del tetto e allo smantellamento manuale, con martello demolitore del manto, della struttura e del riempimento.


Il medesimo piano di lavoro sarà utile per la formazione della nuova copertura avente struttura portante costituita da capriate in legno lamellare GL24 e solaio in CA alleggerito mediante l'utilizzo di cassero in eps armato con traliccio in acciaio zincato autoportante per le fasi di getto. Il pannello solaio presenta un fondello in eps che isola termicamente la copertura a norma di legge. In aggiunta Il manto di copertura sarà costituito da un pannello auto ventilato in eps rivestito di alluminio grecato colore rosso – grecamont -. La ventilazione consentirà un maggior benessere estivo per l’attenuazione della insolazione diurna.


All’intradosso la falda inclinata sarà rivestita con placche di gesso puro fissate meccanicamente al solaio di copertura interponendo un materassino di lana di roccia a bassa densità per migliorare le caratteristiche acustiche dell’edificio e di fono assorbenza del suono. Tutto l’impianto di illuminazione e di distribuzione della corrente sarà predisposto nell’intercapedine.


 


·         Rinnovamento architettonico


La proposta architettonica è orientata nella:


-         valorizzazione della cuspide di facciata e dei portoni di ingresso;


-         integrazione con le linee stilistiche dell’annesso campanile;


-         mantenimento e ripetizione delle geometrie rettilinee e simmetriche;


-         completamento con la realizzazione di un portico di facciata funzionale e integrato con la cuspide;


-         miglioramento della illuminazione naturale.


La cuspide è ripetuta tre volte e integrata nel nuovo portico. Sopra di esso è stata aperta una finestra centrale prevista nel progetto originario e mai realizzata nella quale viene collocata la vetrata del Monte Carmelo proveniente dal centro dell’abside. I portoni con l’inserimento delle vetrate artistiche provenienti dalle finestre delle fasce alte laterali esistenti acquisiscono adeguata importanza, mentre le nuove finestrature laterali disposte in altezza danno slancio all’edifico in armonia con il campanile e danno maggiore profondità di luce all’ambiente interno. La struttura in cemento armato a vista esterna esistente composta da pilastrature esili interrotte dalle travi orizzontali, viene trasformata nel lato sud-ovest in una facciata egualmente ripartita geometricamente ma composta da lesene verticali molto più larghe rispetto ai pilastri esistenti, slanciate verso il tetto, “svasate” nella sagoma in pianta, in modo da riprendere l’andamento architettonico esistente nel campanile. Le lesene, intonacate e tinteggiate sono intervallate da fasce verticali rivestite in mattone faccia a vista color rosso.


Nella facciata principale, “prospetto ovest”, ritroviamo sempre una ripartizione geometrica della composizione della facciata dove viene riproposta una zona centrale rivestita in mattoni che ingloba lo spazio occupato dai tre portoni di ingresso e si eleva fino alla cuspide maggiore, mentre le fasce laterali della facciata vengono lasciate prive di rivestimento, solo intonacate e tinteggiate ed anch’esse “svasate” nella sagoma in pianta come le lesene sul lato sud-ovest, proprio per accentuare una continuità stilistica già esistente nel campanile che non viene modificato.


Per quanto riguarda gli altri due prospetti della chiesa si fa presente che gli stessi sono poco visibili in quanto contigui ad altri fabbricati che ne occultano la vista sia dalla strada che dall’interno dell’oratorio, pertanto per quanto riguarda il lato nord-est si è deciso di mantenere l’intera facciata completamente intonacata e tinteggiata, mentre per il lato est si è optato per rivestire in mattoni la sola porzione centrale a timpano sopra l’abside lasciando le fasce laterali intonacate e tinteggiate, riprendendo quanto già proposto nella facciata principale opposta. La piccola porzione di abside esposta sarà priva di rivestimento; solo tinteggiato ed intonacato.


Si auspica la possibilità di completare, in un prossimo futuro, l’opera con la realizzazione di una adeguata pavimentazione e illuminazione del sagrato e del giardino antistante.


 


Limbiate, 23 aprile 2013.

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    Parrocchia Madonna del Carmine via della Repubblica, Comunità del Brollo - Solaro                                 RELAZIONE TECNICA E RELAZIONE LITURGICA indagini storiche-testimoniali, analisi sulla tecnica costruttiva, architettonica e stato di conservazione. Relazione liturgica e architettonica   Presentazione Il parroco ha avviato un gruppo di lavoro con lo scopo di adeguare la chiesa alla...

    Project details
    • Year 2015
    • Work started in 2014
    • Work finished in 2015
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client Parrocchia Madonna del Carmine
    • Contractor Devi Impianti srl
    • Cost 598000
    • Status Current works
    • Type Churches / Building Recovery and Renewal
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