Concorso per "edificio a terziario", via Gagarin, Pesaro | Francesco Salvagno
Pesaro / Italy / 2008
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A – IDEA PROGETTUALE
L’area in cui si inserisce il progetto è un’area occupata da volumi destinati ad attività commerciali e terziario. Tali volumi sono atti prevalentemente per accogliere funzioni dimensionate a scala territoriale e non di quartiere; per tale motivo le residue tracce edilizie precedenti alla zonizzazione industriale/commerciale sono difficilmente visibili, testimoni di un diverso utilizzo del territorio. L’asse del lotto in questione è prevalentemente longitudinale rispetto alla strada provinciale Urbinate ed alla via Yuri Gagarin. Tale asse collega visivamente il rilievo collinare alle sponde del torrente Foglia che scorre adiacente.
Da questa lettura, analizzando quale “peso” avrebbe potuto avere un edificio delle dimensioni richieste dal bando, per non cadere nell’errore di creare un’opera le cui dimensioni non offrissero qualità e “proporzione”, si è sviluppato il progetto .
L’idea di partenza quindi è stata quella di elaborare un modulo strutturale base (maglia dei pilastri 5,40x5,40), da questo individuare un volume che potesse essere proporzionato nelle misure e nelle funzioni, a sua volta assemblando quattro di questi edifici “base” ottenere un edificio che avesse una propria identità e forza.
La composizione dei quattro volumi si risolve in un nuovo edificio che assolve le condizioni di: segnare l’asse longitudinale, di creare uno spazio d’ingresso protetto rispetto al traffico delle arterie principali, di proporre un affaccio sulla rotonda, di offrire ad ogni vista sia dall’esterno che dall’interno, una superficie articolata pur generata da moduli geometrici regolari.
La regolarità della maglia e del volume base dà la possibilità di avere all’interno spazi flessibili, facilmente modulabili eventualmente frazionabili anche in più società, senza per questo perdere in funzionalità.
L’accesso al parcheggio interrato è stato pensato dalla rotonda, particolarmente ampio in modo da non interferire negativamente con il flusso veicolare dello snodo e per sfruttare il dislivello del terreno.
La flessibilità degli spazi ha permesso di centrare altresì l’obiettivo di avere i mq di superficie Sn e Sa richiesti dal bando. In ogni volume è previsto al piano l’ascensore, la scala, un blocco servizi igienici ed uno spazio giardino d’inverno a tutta altezza. Questi elementi creano variazione nell’uniformità: la doppia facciata in vetro trasparente, permette di percepire anche dall’esterno gli elementi verticali ed orizzontali dell’edificio, in corrispondenza del blocco servizi non sono previsti pannelli vetrati ma partiture cieche in metallo tipo rheinzink.
Il disegno della pavimentazione nella zona d’ingresso vuole riprendere la complessità dell’integrazione di più direttrici, generate dagli assi ordinatori dei volumi costituenti l’edificio. Sul lato est invece linee parallele all’asse longitudinale del lotto, marcate da siepi, fanno da contraltare alla spigolosità dei vertici dei volumi ed alla mancanza di un vero e proprio prospetto principale.
Riferimenti progettuali- ideativi:
• Dérive 2, Pierre Boulez. Opera musicale (Il nucleo di Dérive 2 è costituito dalla sovrapposizione nell’ensemble di ritmi e tempi differenti, che vengono continuamente manipolati nel corso del brano, inteso come uno studio sulla periodicità, intesa in senso metrico e temporale)
• Centro tecnologico de la Rioja, Foreign Office
B – BIO ARCHITETTURA
Gli elementi fondanti delle scelte di bio-architettura sono:
• la doppia pelle in vetro e la doppia copertura
• l’illuminazione naturale degli ambienti.
Si ritiene che il 30 % del fabbisogno energetico di un palazzo di uffici sia destinato solo all’illuminazione, quindi la scelta di avere una manica di soli 10,80 mt, con pareti perimetrali completamente trasparenti, permetterà di avere una efficace illuminazione naturale negli ambienti di lavoro. Le partizioni trasversali se necessarie (non necessarie in caso di open space), sono pensate cieche sino ad un’altezza di 2,10 mt, vetrate da 2,10 mt sino ad incontrare il controsoffitto. Con sensori di presenza e della luce diurna, ed una progettazione personalizzata sull’utilizzi degli ambienti il risparmio energetico potrà raggiungere la massima efficacia.
Per quanto riguarda l’efficienza energetica dell’edificio, la doppia pelle in vetro permette di raggiungere dei buoni livelli di coibenza difficilmente raggiungibili con un solo strato di vetro e nello stesso tempo di risparmiare durante la stagione invernale sfruttando l’effetto serra che si viene a creare tra le due pareti. Per il raffrescamento estivo, oltre alla possibilità di ventilare naturalmente lo spazio tra le due “facciate” grazie ad una doppia apertura: a terra e sul cornicione per il ricircolo, si prevede di utilizzare una ventilazione meccanica.
Anche la copertura prevede una “doppia pelle” per evitare il contatto diretto dei raggi solari con la struttura sottostante e sfruttare l’effetto Venturi per evitare la stagnazione di aria eccessivamente riscaldata. La superficie esterna sarà costituita da due falde staccate dalla parte in laterizio, in metallo.
La struttura orizzontale è formata da un pacchetto di spessore 90 cm che comprende: il pavimento galleggiante per favorire la massima flessibilità nella disposizione degli impianti e degli arredi, la soletta strutturale ed il controsoffitto.
L’isolamento acustico orizzontale e verticale andrà di pari passo con l’attenzione rivolta alla coibentazione termica, essendo un aspetto fondamentale per il raggiungimento del più diffuso benessere all’interno degli spazi lavorativi.
Per evitare fastidiosi abbagliamenti si prevede una schermatura scorrevole tra la parete vetrata interna apribile e quella esterna. Il pacchetto della doppia parete avrà uno spessore di 55 cm, rientrante nei parametri della normativa in vigore oltre il quale si ridurrebbe la sup. a disposizione. Per il raggiungimento di una ottimale qualità microambientale, si prevede altresì l’utilizzo di un impianto a pompa di calore di classe A.
Altre migliorie quali pannelli solari per l’acqua calda sanitaria, recupero delle acque piovane, saranno eventualmente sviluppate in fase successiva.
E’ stato considerato anche il problema dell’eccessivo consumo di energia in fase di costruzione dell’edificio stesso: l’idea progettuale si fa carico di questo aspetto cercando di ridurre al minimo le lavorazioni in opera e di privilegiare il montaggio a secco del maggior numero di componenti
( sistema vetrate, solai, pilastri in metallo).
Esempi significativi riguardanti l’utilizzo della doppia pelle vetrata si possono ricercare nella produzione architettonica europea e in particolar modo quella tedesca:
• Bauphysikalische Optimierng der zweischaligen Fassade am Beispiel des VTG-Centers in Hamburg, Thomas Limmer, Hartmut Schlichter, Heinrich Schmidt
• Sanierung unter energetischen Aspekten-Gesamtkonzepte bei der Gebäudesanierung, Matthias Schuler
• Company Headquarters Tower in Essen, Ingenhoven Overdiek Kahlen und Partner, Düsseldorf
• Bank Tower in Franfurt-on-Main, Foster and partners, London
• Administration Building in Würzburg, Webler + Geissler
C – VERDE
Un filare di alberi ad alto fusto, a foglia caduca, proteggeranno ulteriormente dai raggi solari durante la stagione calda il lato sud-ovest. Visivamente il filare sottolineerà il collegamento tra collina e corso d’acqua.
All’interno dell’edificio un giardino d’inverno collaborerà alla creazione di un microclima ottimale a regolazione dell’umidità e della temperatura, contribuendo a creare un ambiente “caldo” e naturale.
Sul lato est il terreno verrà pavimentato a corsi lineari paralleli; questo disegno sarà sottolineato da cespugli di bosso alti non più di 160 cm.
L’area in cui si inserisce il progetto è un’area occupata da volumi destinati ad attività commerciali e terziario. Tali volumi sono atti prevalentemente per accogliere funzioni dimensionate a scala territoriale e non di quartiere; per tale motivo le residue tracce edilizie precedenti alla zonizzazione industriale/commerciale sono difficilmente visibili, testimoni di un diverso utilizzo del territorio. L’asse del lotto in questione è prevalentemente longitudinale rispetto alla strada provinciale Urbinate ed alla via Yuri Gagarin. Tale asse collega visivamente il rilievo collinare alle sponde del torrente Foglia che scorre adiacente.
Da questa lettura, analizzando quale “peso” avrebbe potuto avere un edificio delle dimensioni richieste dal bando, per non cadere nell’errore di creare un’opera le cui dimensioni non offrissero qualità e “proporzione”, si è sviluppato il progetto .
L’idea di partenza quindi è stata quella di elaborare un modulo strutturale base (maglia dei pilastri 5,40x5,40), da questo individuare un volume che potesse essere proporzionato nelle misure e nelle funzioni, a sua volta assemblando quattro di questi edifici “base” ottenere un edificio che avesse una propria identità e forza.
La composizione dei quattro volumi si risolve in un nuovo edificio che assolve le condizioni di: segnare l’asse longitudinale, di creare uno spazio d’ingresso protetto rispetto al traffico delle arterie principali, di proporre un affaccio sulla rotonda, di offrire ad ogni vista sia dall’esterno che dall’interno, una superficie articolata pur generata da moduli geometrici regolari.
La regolarità della maglia e del volume base dà la possibilità di avere all’interno spazi flessibili, facilmente modulabili eventualmente frazionabili anche in più società, senza per questo perdere in funzionalità.
L’accesso al parcheggio interrato è stato pensato dalla rotonda, particolarmente ampio in modo da non interferire negativamente con il flusso veicolare dello snodo e per sfruttare il dislivello del terreno.
La flessibilità degli spazi ha permesso di centrare altresì l’obiettivo di avere i mq di superficie Sn e Sa richiesti dal bando. In ogni volume è previsto al piano l’ascensore, la scala, un blocco servizi igienici ed uno spazio giardino d’inverno a tutta altezza. Questi elementi creano variazione nell’uniformità: la doppia facciata in vetro trasparente, permette di percepire anche dall’esterno gli elementi verticali ed orizzontali dell’edificio, in corrispondenza del blocco servizi non sono previsti pannelli vetrati ma partiture cieche in metallo tipo rheinzink.
Il disegno della pavimentazione nella zona d’ingresso vuole riprendere la complessità dell’integrazione di più direttrici, generate dagli assi ordinatori dei volumi costituenti l’edificio. Sul lato est invece linee parallele all’asse longitudinale del lotto, marcate da siepi, fanno da contraltare alla spigolosità dei vertici dei volumi ed alla mancanza di un vero e proprio prospetto principale.
Riferimenti progettuali- ideativi:
• Dérive 2, Pierre Boulez. Opera musicale (Il nucleo di Dérive 2 è costituito dalla sovrapposizione nell’ensemble di ritmi e tempi differenti, che vengono continuamente manipolati nel corso del brano, inteso come uno studio sulla periodicità, intesa in senso metrico e temporale)
• Centro tecnologico de la Rioja, Foreign Office
B – BIO ARCHITETTURA
Gli elementi fondanti delle scelte di bio-architettura sono:
• la doppia pelle in vetro e la doppia copertura
• l’illuminazione naturale degli ambienti.
Si ritiene che il 30 % del fabbisogno energetico di un palazzo di uffici sia destinato solo all’illuminazione, quindi la scelta di avere una manica di soli 10,80 mt, con pareti perimetrali completamente trasparenti, permetterà di avere una efficace illuminazione naturale negli ambienti di lavoro. Le partizioni trasversali se necessarie (non necessarie in caso di open space), sono pensate cieche sino ad un’altezza di 2,10 mt, vetrate da 2,10 mt sino ad incontrare il controsoffitto. Con sensori di presenza e della luce diurna, ed una progettazione personalizzata sull’utilizzi degli ambienti il risparmio energetico potrà raggiungere la massima efficacia.
Per quanto riguarda l’efficienza energetica dell’edificio, la doppia pelle in vetro permette di raggiungere dei buoni livelli di coibenza difficilmente raggiungibili con un solo strato di vetro e nello stesso tempo di risparmiare durante la stagione invernale sfruttando l’effetto serra che si viene a creare tra le due pareti. Per il raffrescamento estivo, oltre alla possibilità di ventilare naturalmente lo spazio tra le due “facciate” grazie ad una doppia apertura: a terra e sul cornicione per il ricircolo, si prevede di utilizzare una ventilazione meccanica.
Anche la copertura prevede una “doppia pelle” per evitare il contatto diretto dei raggi solari con la struttura sottostante e sfruttare l’effetto Venturi per evitare la stagnazione di aria eccessivamente riscaldata. La superficie esterna sarà costituita da due falde staccate dalla parte in laterizio, in metallo.
La struttura orizzontale è formata da un pacchetto di spessore 90 cm che comprende: il pavimento galleggiante per favorire la massima flessibilità nella disposizione degli impianti e degli arredi, la soletta strutturale ed il controsoffitto.
L’isolamento acustico orizzontale e verticale andrà di pari passo con l’attenzione rivolta alla coibentazione termica, essendo un aspetto fondamentale per il raggiungimento del più diffuso benessere all’interno degli spazi lavorativi.
Per evitare fastidiosi abbagliamenti si prevede una schermatura scorrevole tra la parete vetrata interna apribile e quella esterna. Il pacchetto della doppia parete avrà uno spessore di 55 cm, rientrante nei parametri della normativa in vigore oltre il quale si ridurrebbe la sup. a disposizione. Per il raggiungimento di una ottimale qualità microambientale, si prevede altresì l’utilizzo di un impianto a pompa di calore di classe A.
Altre migliorie quali pannelli solari per l’acqua calda sanitaria, recupero delle acque piovane, saranno eventualmente sviluppate in fase successiva.
E’ stato considerato anche il problema dell’eccessivo consumo di energia in fase di costruzione dell’edificio stesso: l’idea progettuale si fa carico di questo aspetto cercando di ridurre al minimo le lavorazioni in opera e di privilegiare il montaggio a secco del maggior numero di componenti
( sistema vetrate, solai, pilastri in metallo).
Esempi significativi riguardanti l’utilizzo della doppia pelle vetrata si possono ricercare nella produzione architettonica europea e in particolar modo quella tedesca:
• Bauphysikalische Optimierng der zweischaligen Fassade am Beispiel des VTG-Centers in Hamburg, Thomas Limmer, Hartmut Schlichter, Heinrich Schmidt
• Sanierung unter energetischen Aspekten-Gesamtkonzepte bei der Gebäudesanierung, Matthias Schuler
• Company Headquarters Tower in Essen, Ingenhoven Overdiek Kahlen und Partner, Düsseldorf
• Bank Tower in Franfurt-on-Main, Foster and partners, London
• Administration Building in Würzburg, Webler + Geissler
C – VERDE
Un filare di alberi ad alto fusto, a foglia caduca, proteggeranno ulteriormente dai raggi solari durante la stagione calda il lato sud-ovest. Visivamente il filare sottolineerà il collegamento tra collina e corso d’acqua.
All’interno dell’edificio un giardino d’inverno collaborerà alla creazione di un microclima ottimale a regolazione dell’umidità e della temperatura, contribuendo a creare un ambiente “caldo” e naturale.
Sul lato est il terreno verrà pavimentato a corsi lineari paralleli; questo disegno sarà sottolineato da cespugli di bosso alti non più di 160 cm.
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A – IDEA PROGETTUALEL’area in cui si inserisce il progetto è un’area occupata da volumi destinati ad attività commerciali e terziario. Tali volumi sono atti prevalentemente per accogliere funzioni dimensionate a scala territoriale e non di quartiere; per tale motivo le residue tracce edilizie precedenti alla zonizzazione industriale/commerciale sono difficilmente visibili, testimoni di un diverso utilizzo del territorio. L’asse del lotto in questione è prevalentemente longitudinale rispetto...
- Year 2008
- Status Competition works
- Type Office Buildings
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