Riqualificazione della Manifattura tabacchi: il visitor center di Torino | Erika Allegra

L’area di progetto è collocata nel quadrane Nord-Est di Torino, comunemente identificata come quartiere Regio Parco, classico quartiere operaio della periferia torinese cresciuto proprio per la presenza di importanti impianti produttivi come la Manifattura Tabacchi, la quale si sviluppa lungo le sponde del fiume Po.La proposta progettuale non prevede solamente un programma funzionale ma anche una forma architettonica che si integri in maniera coerente con l’immagine della nuova manifattura. Questo può essere attuato tramite un disegno architettonico che pensa sia all’interezione fisica tra area urbana e le aree verdi, sia all’uso di tecnologie e materiali costruttivi sostenibili. Si è cercato di creare un sistema che si relazionasse al contesto fisico in maniera chiara e visibile facendo emergere la preesistenza storica e integrandosi in maniera tangibile con il contesto ambientale, un luogo che promuove l’incontro e sostiene la necessità di creare spazi verdi collettivi. Il verde è un elemento molto importante, soprattutto in ambito industriale dove l’inquinamento, nel passato. Il disegno del parco nasce dal tentativo di costruire un profilo longitudinale variabile che rende possibili variazioni di quota considerevoli; delineando spazi più ampi in cui le quote più alte oltre a creare nuovi punti di vista costruiscono spazi dinamici, arricchiti da attrezzature e servizi adeguati ai molteplici usi del parco. Per quanto riguarda il sistema idrico, il canale del fiume Po, oltre ad avere un carattere storico importante,legato all’uso dell’energia da parte della manifattura, ha la funzione di rappresentare il confine del centro di educazione ambientale, esso viene attraversato da passerelle che fungono da ingresso al centro.Si cerca quindi di cambiare l’area anche dal punto di vista ambientale, da un passato ricco di inquinamento, causato dalla fabbrica, ad un futuro sostenibile. In particolare è stato riqualificato un edificio di due piani fuori terra e seminterrato in cui viene mantenuta la struttura originaria, quindi il solaio e i pilastri con le travi che rimandano al sistema“Hennebique”. Vengono eliminate le tamponature originarie, sostituite con del vetro e arretrato il tutto di una campata per creare un ballatoio al piano primo ed un portico al piano terreno. L’obiettivo è quello di rendere la struttura visibile agli occhi. La maglia strutturale viene assunta come matrice organizzativa di tutto il progetto, sia nel suo andamento verticale che nel suo sviluppo orizzontale. La sequenza di pilastri in calcestruzzo con le travi mantengono vivo il ricordo della struttura esistente. Il fulcro del progetto è la corte interna con una tripla altezza che permette sia la diffusione della luce naturale ai locali interni, sia la possibilità di inserire gli elementi di collegamento verticale, costituiti da scale in acciaio e ascensori in vetro e acciaio. Si tratta di uno spazio non climatizzato, ventilato trasversalmente dalle aperture e da porzioni apribili dai lucernari in copertura.