MUSEUM OF SCIENCE | giulia de appolonia officina di architettura

VIVA/CMIA SCIENCE MUSEUM Bragança / Portugal / 2007

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MUSEO DELLA SCIENZA VIVA /CMIA


Luogo: Bragança (Portogallo) // committente: Camara Municipal de Bragança
Progettazione: 2003-2004 Realizzazione: 2005-2007
Volume lordo: 2.026 m3
Costo di costruzione netto dell’opera: 950.000,00 €


Progettista : Architetto Giulia de Appolonia


Il progetto nasce da un Concorso di Progettazione per giovani architetti bandito da Bragançapolis in associazione con Europan.
L’area di progetto, caratterizzata da una posizione altimetrica molto bassa in relazione al nucleo storico che circonda il castello, una forte prossimità fisica con l’acqua, e per avere importante ruolo di cerniera di vari percorsi pubblici riqualificati nell’ambito del Programma Polis, porta ad una soluzione di edificio/percorso che “offre” alla città le sue coperture completamente percorribili, configurate in rampa in modo da garantire le necessarie connessioni di quota.
Lo spazio di copertura e’ una grande piazza di contemplazione e di relazione con la città e con il fiume.
Si definisce una quota costante per l’altezza dei piani / parapetto lungo il prospetto nord e ovest, una linea di orizzonte vicino che, per contrapposizione, accentua la lettura della lieve inclinazione del percorso di copertura. In questo modo anche la relazione con il paesaggio, viene controllata aprendo e chiudendo progressivamente le viste.
L’idea architettonica si sintetizza quindi nella realizzazione di un grande “lenzuolo“ di calcestruzzo pieno che poggia su esili profili metallici apparendo completamente sospeso sulla vetrata della facciata, in virtu’ dell’irrigidimento strutturale conferito dalle pieghe generate sulla copertura per creare i parapetti che permette di alleggerire gli appoggi.
Il dettaglio dell’attacco della facciata con la copertura e’ quindi studiato in funzione di questo effetto, facendo proseguire il vetro esterno della vetrocamera fino al piatto di ferro che superiormente chiude il filo della copertura, lasciando in secondo piano il solaio piegato in cemento.
Il sistema di facciata (sistema “a cassette”, prodotto dal belga ’”Atelier de verre”) prevede un uso parassita della struttura portante dell’edificio per evitare i montanti verticali nella facciata: un braccio di connessione (dettagliato ad hoc) scarica il peso del vetro incorniciato con un profilo di acciaio di 3 cm direttamente sui pilasti dell’edificio.
L’interno dell’edificio si struttura con la definizione di due grandi sale espositive di caratteristiche volumetriche e di illuminazione naturale differenti e da uno spazio connettivo di appoggio concepito come uno spazio aperto che si snoda tra le due sale e all’esterno senza soluzione di continuità: il limite interno/esterno si smaterializza nei piani vetrati delle facciate dilatando lo spazio interno sino ai muri di contenimento dl terreno e fondendo il paesaggio interno con quello esterno in un’unica sostanza.
L’uniformità metrica delle facciate vetrate assorbe le variazioni della loro costituzione nelle differenti situazioni di esposizione solare, permettendo di ottimizzare la performance termica e di illuminazione naturale senza perdere l’uniformità di lettura. La soluzione adottata per la facciata sud, si rivela un interessante esperienza nella direzione della sostenibilità dell’intervento.
Nel nuovo CCVB convivono i principi di architettura sostenibile con una gestione intelligente delle fonti energetiche necessarie alla definizione di un ambiente interno di qualita’ .
Bragança ha uno dei climi piu’ estremi in Portogallo, situazione che porta normalmente alla realizzazione di edifici con una forte componente di climatizzazione.
Per ridurre queste necessita’ , il CCVB incorpora un insieme di sistemi naturali:
- un facciata con captazione diretta di energia solare termica (facciata sud)
- un sistema di ventilazione naturale e raffreddamento strutturale notturno
- un sistema di riscaldamento e raffreddamento con pavimento radiante
- un sistema di controllo di consumi di energia integrato con i contenuti dell’esposizione
I visitatori assistono in diretta ed in modo interattivo al funzionamento dei diversi sistemi : utilizzando una semplice interfaccia grafica, possono in questo modo capire il funzionamento degli elementi del sistema di condizionamento dell’edificio, potendo, in seguito, vederli in funzione nell’edificio stesso.


premi
2010 A-Prize, Milano, finalista
2009 Medaglia d’oro all’Architettura Italiana, premio speciale all’Opera Prima, finalista
2009 Premio Internazionale Architettura Sostenibile (Ferrara) sesta edizione, progetto segnalato
2008 Premio Arches - Premio Architettura under 40, menzione speciale


AA. VV., in “in Detail”, june 2013, pp. 129-131
AA. VV., in “Detail” 1/2, gennaio-febbraio 2009, pp. 36-40
J.M. das Neves, Anuário Arquitectura, Caleidóscopio, 2008, pp. 102-105
AA. VV., in “d’Architettura” n.37, dicembre 2008, p. 40
L.Molinari con A.d’Onofrio, Sustainab.Italy, Gangemi, 2008, pp. 54-55
AA. VV., Projecto: Centro de “Ciência Viva”, Bragança, in “Jornal Arquitectos” n.228, giugno-settembre 2007, pp. 98-101
G. Incerti, Giulia De Appolonia – Museo della Scienza VIVA/CMIA in “Materia” 66, giugno 2010, pp. 130-141
L.Bossi, in “Domus” n.910, gennaio 2008, pp. 28-35
P. Vieira, in yearbook “Arquitectura em Portugal 07-08”, Workmedia pp.114-119
AA. VV., Museo della Scienza Viva, Bragança, in “Abitare” n.471, Aprile 2007, pp. 151-152
AA. VV., Giovani Architetti Italiani/2, Europrint, Treviso 2006, pp. 28-30


 


MUSEO DELLA SCIENZA VIVA /CMIA


Location: Bragança (Portugal) // Patron: Camara Municipal de Bragança
Designed in: 2003-2004 Built in: 2005-2007
Gross Volume: 2.026 m3
Net building costs: 950.000,00 €


Designer : Architect Giulia de Appolonia


The project was born from a Design Competition for young architects published by Bragançapolis in association with Europan.
The project area is characterized by a very low elevation profile in relation with the historic core which surrounds the castle, by a strong physical proximity with the water, and by its important hinge role across several public paths, re-qualified with the Polis Program. The project area brings to light a solution of a building-as-a-path, which offers to the city its upper coverings as viable structures, configured in ramps so as to guarantee all necessary altitude connections.
The museum area is a big square of contemplation, establishing a relationship with the city and the river.
It presents a constant level for the height of the floors and the balustrade along the Northwest side, a closer horizon line that, by contrast, accentuates the reading of the slight tilt of the roof. In this way, progressive opening and closing views control the relationship with the landscape.
The architectural idea can be therefore summarized in the creation of a large “sheet” of concrete, which rests on slender steel profiles, and appears completely suspended on the glass facade, thanks to the structural stiffening conferred by the folds applied to the roof, which create the parapets that lighten the supports.
The detail of the junction between the facade and the roof has been designed to create the above-mentioned visual effect, i.e. extending the external glass to the iron plate, which closes the cover thread at the top, leaving aside the attic space, folded into a concrete slab.
The facade system (a modular system created by the Belgian “Atelier de Verre”) consists in a parasitic use of the building supporting structure, in order to avoid vertical uprights in the facade. Here, a connecting arm unloads the weight of the glass, framed by a 3 cm steel profile, directly on the building pillars.
The building interior structure is characterized by the definition of two large exhibition halls, whose volumetric features and natural lighting are different. Moreover, the connective supporting space is designed as an open space that runs indoor, between the two rooms, and outdoor seamless. The indoor/outdoor limit dematerializes on the glass surfaces of the facade, by expanding the interior space up to the containment walls of the ground, and by blending the interior with the exterior landscape into a single substance.
The spatial uniformity of the glass facades absorbs all the glass variations in the different situations of solar exposition by allowing the optimization of the heat and natural light performances without loosing uniformity of reading. The solution adopted for the south facade appears an interesting experience in light of the sustainability of the intervention.
In the new CCVB, the principles of sustainable architecture coexist with a smart handling of those energy sources indispensable for the definition of a high-quality indoor environment.
Bragança has one of the most extreme weather conditions in Portugal. For this reason, it is common for new buildings to have a strong component of climate control.
In order to reduce these necessities, the CCVB puts together different natural systems:
a facade with direct absorption of solar thermal energy (south facade)
a natural ventilation system and a structural cooling system during night-time
a heating and cooling system through a radiant floor
a monitoring system for the energy consumption integrated with the exhibition contents
Visitors can review the operations of the different systems and interact with them: by using a simple graphical user interface they can understand how the different air conditioning elements work while seeing them in action inside the building itself.


Awards
2010 A-Prize, Milan, finalist
2009 Gold Medal for Italian Architecture, special prize for the Opera Prima, finalist
2009 International Prize for Sustainable Architecture (Ferrara) sixth edition, special mention
2008 Arches Prize – Architecture Prize under 40, special mention


AA. VV., in “in Detail”, june 2013, pp. 129-131
AA. VV., in “Detail” 1/2, january-february 2009, pp. 36-40
J.M. das Neves, Anuário Arquitectura, Caleidóscopio, 2008, pp. 102-105
AA. VV., in “d’Architettura” n.37, dicember 2008, p. 40
L.Molinari con A.d’Onofrio, Sustainab.Italy, Gangemi, 2008, pp. 54-55
AA. VV., Projecto: Centro de “Ciência Viva”, Bragança, in “Jornal Arquitectos” n.228, june-september 2007, pp. 98-101
G. Incerti, Giulia De Appolonia – Museo della Scienza VIVA/CMIA in “Materia” 66, june 2010, pp. 130-141
L.Bossi, in “Domus” n.910, January 2008, pp. 28-35
P. Vieira, in yearbook “Arquitectura em Portugal 07-08”, Workmedia pp.114-119
AA. VV., Museo della Scienza Viva, Bragança, in “Abitare” n.471, Aprile 2007, pp. 151-152
AA. VV., Giovani Architetti Italiani/2, Europrint, Treviso 2006, pp. 28-30

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    Project details
    • Year 2007
    • Work started in 2005
    • Work finished in 2007
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client Camara Municipal de Bragança
    • Cost 980.000 EURO
    • Status Completed works
    • Type Museums / Pavilions
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