Intervento polifunzionale nell' area ex Maletti, Casinalbo, Modena | Alberto e Giovanni Manfredini

Casinalbo / Italy / 2013

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L’area oggetto di concorso presenta una serie di opportunità che è vantaggioso cogliere.La presenza della stazione ferroviaria di Casinalbo, rappresenta infatti l’elemento più qualificante, poiché attribuisce un credibile senso di reale sostenibilità all’ipotesi di un nuovo insediamento nell’area. Il complesso dei fabbricati industriali dismessi insiste pertanto nel fulcro generatore del senso di tutta l’operazione di riqualificazione. La creazione in quest’area di un polo di servizi collettivi diviene allora scelta naturale. Da qui può avvenire l’innesco di una successione spaziale che è come una narrazione continua, fatta di episodi sempre diversi ma legati da un’unica trama. Il nuovo intervento deve rappresentare l’occasione per arricchire, senza riserve, il patrimonio di spazi pubblici per la comunità. Spazi che devono essere di fruizione esclusivamente pedonale o ciclabile, relegando il traffico veicolare in ambiti marginali o in sotterraneo. La creazione di un nuovo parco pubblico non è più il rovescio positivo di una operazione di nuova edificazione, perché è tutta l’area di intervento che diviene parco pubblico, più o meno o per niente edificata. A partire dal direzionale di nord est, in zona stazione, si può avere un continuum di spazi pubblici liberamente fruibili pedonalmente. Il polo dei servizi collettivi è organizzato attorno a una serie di spazi raccolti e interconnessi da percorsi porticati e attraversamenti coperti, che si pongono come cerniera fra il centro storico del paese, il sistema di interscambio stazione-parcheggi e il sistema di percorsi ciclopedonali che si snoda fra le piccole piazze del nuovo insediamento residenziale.


Le parti residenziali sono risolte con una frantumazione volumetrica di tipologie tradizionali, e una loro riaggregazione in “cluster”, per ottenere spazi esterni più raccolti, capaci di favorire la vita di relazione tanto alla scala di vicinato quanto a quella urbana. I piani terra dei singoli elementi sono lasciati liberi, per non compromettere la continuità fruitiva, non solo visiva, di tutti gli spazi esterni.Il recupero e la rinaturalizzazione del percorso del canale all’interno dell’area, arricchisce di ulteriori significati il continuum dei percorsi, che possono offrire varie e mutevoli occasioni, a partire da spazi e da scorci di natura prettamente urbana per arrivare ad ambiti di autentico paesaggio agricolo.I contenuti funzionali, ben esplicitati nel corso del percorso partecipativo, possono trovare libera attuazione in una struttura di natura intrinsecamente flessibile. Sia a livello architettonico, come nel polo di servizi collettivi, sia a livello urbanistico, dove gli spazi esterni non sono stati frazionati in parti specializzate.Così pure il tema della residenza è risolto in termini di massima libertà per gli abitanti, con una frammentazione volumetrica che porta ad avere alloggi singoli sovrapposti, dotati di quattro visuali autonome e diversificate: sulla campagna, sugli spazi di relazione nei cluster, su scorci di carattere più urbano.La negazione del concetto di privatizzazione dello spazio pubblico si attua, nella residenza, con piani terra liberi, connotati dalla presenza dei soli elementi strutturali puntiformi e dei nuclei vetrati di ingresso e collegamento verticale. Gli spazi di servizio (autorimesse, cantine, locali impianti e servizi condominiali condivisi) sono a livello interrato; ai piani superiori si hanno due alloggi monopiano e un alloggio in duplex con espansione ulteriore in copertura.


Il polo dei servizi collettivi, a nord est, è organizzato su tre livelli fuori terra e uno interrato dedicato a servizi o autorimesse aggiuntive. Il piano terra è caratterizzato da una libera articolazione, che si sviluppa in un sistema di portici, piazzette, gallerie, con scorci sempre mutevoli e cannocchiali su precisi fuochi paesaggistici.


La  FLESSIBILITA’ dell’intero intervento si estende anche alla realizzabilità per parti o in tempi successivi, senza compromissione del disegno generale. La tipologia adottata consente l’industrializzazione del cantiere, con il possibile ricorso a una molteplicità di tecnologie costruttive, tutte compatibili con la qualità del progetto: prefabbricazione leggera in solo legno o in legno e acciaio o di tipo ibrido legno-calcestruzzo; pesante in elementi di calcestruzzo; oppure in opera con sistemi tradizionali.


Il tema della SOSTENIBILITA’ dell’intervento viene risolto prioritariamente dalla scelta urbanistica di base, fondata su un modello di mobilità sostenibile, mentre in termini architettonici si ritiene che la sostenibilità non debba necessariamente trasformarsi in linguaggio espressivo. In termini tecnologici e costruttivi l’intervento si può connotare per l’utilizzo dei migliori prodotti e delle migliori soluzioni già sul mercato, finalizzati alla realizzazione di interventi NZEB, “Nearly Zero Energy Building”, già conformi alla Direttiva 2010/31/CE “Energy Performance Building Directive 2”.


Si prevedono in generale:


-          Involucri altamente performanti, con isolamento termico a cappotto a elevato spessore in pannelli di vetro cellulare (classe 0);


-          Parti opache in muratura laterizia a elevata inerzia termica oppure, se realizzate in materiali leggeri, implementate da strato integrativo in PCM (Phase Change Material) in grado di garantire un adeguato sfasamento termico;


-          Facciate ventilate con rivestimento in lastre di pietra naturale o, in alternativa, in lastre ceramiche o di pietra artificiale additivate con biossido di titanio (con funzioni di catalizzatore in grado di degradare per ossidazione composti organici inquinanti);


-          Nelle parti favorevolmente esposte, utilizzo in facciata ventilata di pannelli formati da lastre fotovoltaiche in ceramica sottile;


-          Vetrate scorrevoli e finestre con profili metallici a taglio termico, vetrocamere a triplo vetro con cristalli di sicurezza basso emissivi, frangisole/oscuramento esterno a lamelle metalliche orientabili e motorizzate;


-          Coperture piane a giardino pensile e, ove pavimentate, con isolamento termico potenziato da strati in aerogel di silice amorfa;


-          Pannelli fotovoltaici in copertura: nel polo di servizi collettivi nord est direttamente sui giardini pensili di copertura; nella residenza al di sopra dei portali, predisposti per lasciare praticabili i terrazzi per i residenti;


-          Impianto di riscaldamento/raffrescamento a pavimento, con impianto di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore;


-          Impianto di produzione del fluido termovettore a pompa di calore (con inversione del ciclo) con impianto geotermico orizzontale realizzato negli scavi dei piani interrati (al di sotto del massetto del livello autorimesse o a ridosso dei muri verticali interrati);


La profondità dei livelli interrati è spinta sino a una quota tale da permettere, al di sopra della soletta di copertura delle autorimesse, la realizzazione di uno strato di terreno vegetale dell’ordine di 60-80 cm. per limitare gli effetti di impermeabilizzazione dell’area e consentire una congrua piantumazione di essenze arbustive.

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    L’area oggetto di concorso presenta una serie di opportunità che è vantaggioso cogliere.La presenza della stazione ferroviaria di Casinalbo, rappresenta infatti l’elemento più qualificante, poiché attribuisce un credibile senso di reale sostenibilità all’ipotesi di un nuovo insediamento nell’area. Il complesso dei fabbricati industriali dismessi insiste pertanto nel fulcro generatore del senso di tutta l’operazione di...

    Project details
    • Year 2013
    • Work started in 2013
    • Work finished in 2013
    • Client Comune di Formigine
    • Status Competition works
    • Type Multi-family residence / Office Buildings
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