Nuovi spazi tra città, parco e infrastruttura / progetto di ri-uso creativo per l ‘ex ospedale sant’anna / como | Michele Gaspa

Tesi di laurea | Politecnico di Milano | Co-autore arch. Riccardo Rossoni | relatore Michele Roda | Co-relatore Pietro Macchi Cassia Como / Italy / 2014

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La tesi di laurea affronta il tema della rigenerazione, del riuso e della valorizzazione di una vasta area della città di Como, fino a qualche anno fa sede del maggiore ospedale cittadino.


Lo spostamento del principale luogo pubblico di cura al di fuori della convalle ha lasciato alla città un retaggio storico dalle enormi potenzialità: funzioni urbane e nuovo parco, collegamenti trasversali dalle pendici del Baradello al Monte Goi e porta di accesso obbligato alla convalle.


Allo stato attuale, le criticità dell’area sono diffuse: carente accessibilità ai sistemi connettivi pubblici; mancanza di connessione tra le due parti separate di parco e scarsa qualità delle aree verdi comuni; mancanza di spazi pubblici aperti e sevizi alla persona; assenza di attività di interesse pubblico che favoriscano lo sviluppo di nuove relazioni; assenza di connessioni ciclo-pedonali da e per la città.


Un progetto innovativo per l’ex Sant’Anna può diventare motore di una ridefinizione complessiva dei caratteri del contesto, operando modifiche ed integrazioni a quella straordinaria sovrapposizione di materiali ed elementi che oggi si registra tra città, parco e infrastrutture e che rende l’area di progetto un caso studio emblematico.


Gli interventi di disegno urbano in progetto si inseriscono prevalentemente in uno spazio attualmente inutilizzato e in stato di parziale abbandono, una sorta di enclave all’interno della città, un’isola mono-funzionale che ha perso quasi del tutto l’uso per la quale era stata realizzata.


Questa particolare “vicenda” urbana peraltro si colloca in una “porta” della città, tra 2 parti interrotte del parco regionale della Spina Verde e lungo le assialità di due linee ferroviarie e della principale strada di accesso alla convalle e quindi al centro di Como.


Proprio la funzione e la storia ne fanno anche un luogo della memoria e della tradizione.


La proposta progettuale si inserisce in questo complesso scenario dove si sovrappongono peculiarità storiche, infrastrutturali, funzionali e paesaggistiche.


La strategia fisico-spaziale mira ad una ridefinizione “creativa” della vocazione e dei caratteri del luogo, attraversando le diverse scale del progetto (territoriali, paesaggistiche, infrastrutturali, urbane, del dettaglio architettonico e dello spazio pubblico) attraverso una diversa “intensità” di azione trasformativa sull’esistente:


Demolizione di edifici di scarso valore storico e architettonico


Ri-funzionalizzazione di volumi con il mantenimento delle principali caratteristiche architettoniche


Riuso del volume con una radicale modifica della tipologia e dell’uso.


Dato l’assetto territoriale del luogo e dei suoi spazi aperti, è stato ritenuto importante perdere la percezione di recinto chiuso, per essere trasformato in quartiere urbano a servizio dei cittadini, pervaso dal verde che oggi contraddistingue le pendici del Baradello, affacciandosi fino alla Napoleona, al fine di rappresentare a tutti gli effetti un luogo-cerniera capace di riunire i due tratti del Parco della Spina Verde, oggi separati.


La soluzione progettuale presenta un mix tra edifici recuperati e nuovi volumi: è stata mantenuta e resa riconoscibile l’assialità dell’impianto originario con il mantenimento delle corti ad U, del monoblocco e dei tre padiglioni fronte strada.


L’edificio esistente più alto e “massivo”, il cosiddetto monoblocco è - all’interno di un masterplan radicalmente trasformato – il settore di sperimentazione dell’intervento più innovativo con la conservazione unicamente della struttura esistente composta da travi e pilastri.


Gli ambienti interni vengono “svuotati” dando forma ad una pluralità di spazi modulari e flessibili utilizzati principalmente da un nuovo incubatore d’impresa, in cui la rinnovata spazialità diventa fattore primo di ispirazione per imprenditori, creativi e professionisti.


La creatività, termine molto dibattuto nella contemporaneità, si propone alle diverse scale del progetto come fattore chiave, alla base del binomio funzione-architettura.


Le (poche) nuove costruzioni si concentrano nell’area a nord, compresa tra le pendici del parco della Spina Verde e l’impronta (radicalmente trasformata anche nella dimensione estetica) del monoblocco e dei padiglioni più vecchi. L’integrazione tra edifici e spazi aperti concorre a definire una nuova centralità e un nuovo margine tra natura e costruito: uno spazio definito da funzioni prevalentemente pubbliche e nella quale convergono i principali flussi ciclopedonali.


Con un progetto di spazi aperti a scala paesaggistica, la proposta si pone l’obbiettivo di ristabilire una connessione "naturale" o “verde” tra le due porzioni separate del parco della Spina Verde.


La parte bassa di questa orografia complessa e articolata, che oggi ospita prevalentemente funzioni poco “urbane” viene trasformata attraverso un parco lineare tra gli assi della mobilità (esistenti ma riattualizzati anche con nuove stazioni) e quelli dei percorsi della mobilità lenta.


Queste trasformazioni recepiscono un discorso più ampio di modifica infrastrutturale della città di Como, attraverso la proposta di metrotramvia veloce, sul tracciato attuale delle Ferrovie Nord Milano con stazioni più ravvicinate, tra le quali, un polo unico di interscambio con la linea di Ferrovie dello Stato, in prossimità del recente autosilo Val Mulini costruito pochi anni prima del trasferimento dell’ospedale nella nuova sede e ad oggi decisamente sottoutilizzato, in continuità con l’area di progetto.


Questo nuovo mix funzionale e questa nuova vocazione di spazio fluido, creativo e pubblico ha l’obiettivo prioritario di conferire una maggiore vitalità a tutta l’area, e dispiegando i propri benefici effetti anche alle aree di margine in un processo di integrazione con il contesto del quartiere come punto di riferimento e di aggregazione per la comunità stessa. Con una ridefinizione dunque degli equilibri tra le scale locale e globale.

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    Project details
    • Year 2014
    • Status Research/Thesis
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Government and institutional buildings / multi-purpose civic centres / Railway Stations / Parking facilities / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Restoration of old town centres / Landscape/territorial planning / Apartments / Social Housing / Office Buildings / Business Centers / Corporate Headquarters / Offices/studios / Kindergartens / Colleges & Universities / Research Centres/Labs / Hospitals, private clinics / Multi-purpose Cultural Centres / Trade Fair Centres / Pavilions / Exhibition Design / Shopping Malls / Showrooms/Shops / Bars/Cafés / Bus Stations / Student Halls of residence / Urban Renewal / Service stations / Underground Stations
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