Laboratorio di città | Mimesi 62 Architetti Associati
Misterbianco / Italy / 2013
Il progetto consiste nella realizzazione di una struttura polifunzionale in un area a cerniera fra il centro storico e la nuova periferia di Misterbianco ed è rientrato negli obiettivi di “priorità assoluta” definiti dal programma comunitario PIC URBAN II – Misterbianco Le città possibili costituendo l’obiettivo specifico della Misura 3.2 prevista nell’ambito dell’Asse III “Infrastrutture per la coesione sociale e l’occupazione” con lo scopo precipuo di intensificare e consolidare le relazioni sociali fra i cittadini attraverso la promozione di attività culturali realizzando un luogo di incontro fra i residenti del nucleo originario e quelli delle periferie di recente formazione.
Il “laboratorio di città”, dovrebbe costituire in tal modo, il terminale a scala cittadina di una rete di strutture diffuse sul territorio nei diversi quartieri, i cosiddetti “Poli di aggregazione sociale”, nell’ottica di una politica generale di “infrastrutturazione e di riconnessone del tessuto urbano” e di “riaggregazione del tessuto sociale” perseguita da tempo dall’Amministrazione di Misterbianco in coerenza e attuazione dei più significativi obiettivi del programma comunitario stesso.
In un contesto urbano decisamente diradato il comportamento formale proposto ha assunto un carattere fondativo e metaforico per la nuova centralità.
Il limite del progetto è materializzato da due “segni architettonici” che evidenziano la forma del lotto longitudinalmente: due lunghi muri perimetrali costituiscono l’elemento di confine, un recinto murato che definisce il limite fra dentro e fuori, fra lo spazio di pertinenza del complesso e la città circostante. Essi simboleggiano la separazione ma anche il collegamento evidenziando i punti di accesso e di penetrazione all’interno della struttura e svolgono anche funzione ordinatoria dei vari elementi del progetto: Il loro allineamento determina le geometrie insediative del progetto oltre a costituire un basamento comune che fisicamente, oltreché visivamente, unifica e rilega i volumi edificati ed il sistema degli spazi aperti.
Pur nella sua unitarietà, l’intervento si compone di vari “nuclei funzionali” che raggruppano attività simili sia per tipologia che per modalità di fruizione e svolgimento.
Due “contenitori” trattati con analogia compositiva raggruppano attività simili: galleria d’arte, mediateca, biblioteca, emeroteca e sala internet nel primo, auditorium/piccolo teatro e spazi ad esso correlabili (laboratori musicali) nel secondo.
La composizione è basata su volumi elementari e si coniuga ad un linguaggio sobrio ed essenziale. Il rigore delle forme a volte contraddetto da puntuali dissonanze, l’uso dei materiali utilizzati per accentuare il gioco dei piani e dei volumi, il rapporto fra esterno ed interno e fra luce ed ombra sono, oltre alla rispondenza funzionale, gli elementi della composizione architettonica che li caratterizzano.
La proposizione di limiti esercitata individuando i confini perimetrali che isolano gli edifici e gli spazi di relazione interna, le fabbriche unitariamente espresse attraverso un contenitore esclusivo dello spazio architettonico e polifunzionale pensato quasi come un’unica lastra sagomata, la trasparenza delle quinte opposte che definendo lo spazio aperto centrale invitano alla pratica delle relazioni orizzontali in contrapposizione all’opacità materica, raccontano l’illusoria alterità del progetto dal contesto proponendosi come metafora della città e suggerendone echi dei principali riti fondativi.
La vicinanza dell’Etna, la sua permanenza nell’immaginario collettivo nonché il valore evocativo hanno ispirato la piazza.
La pavimentazione è realizzata in cemento bianco graffiato; il percorso principale è pavimentato con conci di pavimentazione disposti a correre. L’irregolare disposizione diventa tale non solo in pianta ma anche in alzato assumendo un carattere tormentato e simbolico: l’immagine di un fronte lavico, le sciare, che fluisce dinamicamente nello spazio centrale e si cristallizza staticamente.
Il progetto consiste nella realizzazione di una struttura polifunzionale in un area a cerniera fra il centro storico e la nuova periferia di Misterbianco ed è rientrato negli obiettivi di “priorità assoluta” definiti dal programma comunitario PIC URBAN II – Misterbianco Le città possibili costituendo l’obiettivo specifico della Misura 3.2 prevista nell’ambito dell’Asse III “Infrastrutture per la coesione sociale e...
- Year 2013
- Work started in 2006
- Work finished in 2013
- Client Comune Misterbianco
- Status Completed works
- Type multi-purpose civic centres / Concert Halls
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