Nuova chiesa sussidiaria di San Nicolò a Trebbia | Fabio Pasquaré

Concorso Nazionale di Progettazione Rottofreno / Italy / 2010

4
4 Love 2,084 Visits Published

La posizione, la forma e il sistema dei percorsi del nuovo complesso parrocchiale e dell’edificio per attività integrative corrispondono ad una serie di considerazioni desunte da un’attenta analisi urbana. Nella struttura urbanistica di San Nicolò a Trebbia, in particolare, è chiaramente riconoscibile un sistema di verde urbano disposto lungo l’asse est-ovest lungo il quale si connettono degli edifici per attività pubbliche (polo scolastico e biblioteca; campo giochi San Giuseppe). In corrispondenza di tali strutture lo spazio verde si dilata come a volerle contenere. Per il lotto entro cui sorgeranno le nuove opere parrocchiali si è voluto emulare questo carattere positivo della forma urbana reinterpretandone il significato in funzione della particolare destinazione d’uso.


A partire dalle richieste del bando, entro la dimensione della precedente logica si è pensato ad un percorso di collegamento pedonale lungo l’asse nord-sud il quale abbia lo scopo di mettere in relazione, non solo visuale ma anche fisica, la nuova piazza, il complesso parrocchiale e il percorso verde di cui precedentemente si accennato. Lungo tale camminamento, che in corrispondenza della facciata della chiesa si trasforma in portico, si connettono gli spazi variamente articolati del sagrato, della canonica e della sagrestia.


LaFORMA e la POSIZIONE delle opere parrocchiali si costituiscono in funzioni dei precedenti elementi compositivi e allo stesso tempo rispondono alla volontà di trovare un equilibrio tra la singolare disposizione degli assi visuali nonché viabilistici e il bisogno di riconoscibilità e centralità della chiesa edificio. In tal senso si giustificano sia la giacitura diagonale dell’aula, visibile da entrambe le direzioni di percorrenza, sia la composizione planimetrica dei diversi corpi di fabbrica che, disponendosi a semi corte, accolgono in un abbraccio l’uomo della città.


L’edificio per attività integrative è stato pensato come una sorta di limite tra il lotto della chiesa e il sistema della residenza diffusa ed anonima, ciò nonostante non si è voluto perseguire un approccio di netta cesura, al contrario, questo corpo di fabbrica rappresenta una mediazione graduale ottenuta per mezzo sia di una reinterpretazione tipologica dell’esistente sia di un rapporto con le forme dell’aula.


L’ACCESSO viabilistico all’area avviene in due varchi distinti. Il primo, che corrisponde alla rotatoria ed è funzionale al solo accesso di autoveicoli direttamente connessi allo svolgimento dei riti (matrimoni, funerali, processioni), si determina come estensione del sagrato verso la strada. Il SAGRATO, ampio e leggermente inclinato diventa a tutti gli effetti, anche a causa della leggera variazione di quota, lo spazio di filtro tra la chiesa e la città. Il secondo accesso è disposto nell’angolo sud-est del lotto e conduce ad un PARCHEGGIO interrato di notevole estensione capace di contenere 64 posti auto. Dal parcheggio, attraverso un sistema di risalite meccanizzate e pedonali, è possibile accedere direttamente al portico della chiesa, nonché arrivare al salone parrocchiale. In tutta l’area sono stati pensati una serie di percorsi pedonali capaci di razionalizzare la fruibilità degli spazi e di garantire un’agevole accessibilità ai diversamente abili.


PAPPORTO TRA GLI EDIFICI. In risposta alla complessità e alla varietà delle richieste del bando si è voluto proporre un approccio unitario, coerente e chiaramente riconoscibile. Per queste ragioni una prima idea, già precedentemente accennata, è stata quella di garantire sia il diretto legame tra i percorsi interni al complesso parrocchiale e la città sia l’inclusione dei nuovi edifici all’interno di un lotto generato e pensato come verde urbano. Tali elementi funzionano altresì come connettori tra i corpi di fabbrica. Nel progetto si configurano altri due elementi di unione tra le parti. Il primo è la copertura più bassa dell’aula la quale sotto di essa accoglie tutti gli spazi e gli edifici connessi all’attività della comunità (canonica, aule, sagrestie, uffici). Il secondo elemento è il vuoto che si interponete tra la chiesa e l’edificio adibito ad attività integrative; tale spazio, collocato ad un livello più basso rispetto al piano stradale, è pensato come connessione verticale e orizzontale tra il salone, la chiesa, il parcheggio e la stecca dei servizi. La relazione non è solamente visiva, ma anche fisica poiché in tale ambito si inseriscono elementi funzionali alla fruizione degli spazi. L’edificio dei servizi, oltre a chiudere la composizione architettonica, è chiaramente conformato in modo da lasciare spazio visuale alla chiesa e ad essa cerca di conformare il proprio linguaggio e spazialità.

4 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    La posizione, la forma e il sistema dei percorsi del nuovo complesso parrocchiale e dell’edificio per attività integrative corrispondono ad una serie di considerazioni desunte da un’attenta analisi urbana. Nella struttura urbanistica di San Nicolò a Trebbia, in particolare, è chiaramente riconoscibile un sistema di verde urbano disposto lungo l’asse est-ovest lungo il quale si connettono degli edifici per attività pubbliche (polo scolastico e...

    Project details
    • Year 2010
    • Status Competition works
    • Type Churches
    Archilovers On Instagram
    Lovers 4 users