Concorso per il collegamento tra piazza mercato e via Ivrea | Massimiliano Calabrò

Rivarolo Canavese / Italy / 2011

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L’Amministrazione Comunale di Rivarolo Canavese ha indetto un concorso di architettura per l’ottimizzazione e la valorizzazione del percorso tra piazza F. Massoglia e il centro storico costruito attorno alle direttrici delle vie Ivrea, Trieste e Farina. Il tema architettonico è dunque la progettazione di un passaggio coperto con specifici requisiti tecnico-prestazionali in grado di consolidare la relazione tra il nucleo urbano originario del paese e l’importante area mercatale collocata ai suoi margini nord-orientali. I requisiti tecnici richiesti riguardano l’accessibilità per i disabili, la facilitazione della percorribilità da parte delle persone anziane e la presenza di un sistema di illuminazione artificiale lungo tutti i 40 m di sviluppo orizzontale, per 5,5 m di dislivello.


La zona di progetto coincide con il confine nord-est del nucleo storico, dove si trovano fermate dei mezzi pubblici e ampi parcheggi: l’area si configura come principale luogo d’accesso al paese, vera e propria “porta d’ingresso” al centro storico e “biglietto da visita” per i visitatori. Le preesistenze naturali sono rappresentate nelle immediate vicinanze da una fascia di essenze arboree ad alto fusto che attuano una parziale schermatura della zona dei parcheggi, costituendosi come una “quinta naturale” tra il letto del fiume e l’urbanizzazione compatta del centro del paese. Il paesaggio costruito è dominato dalla rilevante mole del tiburio ottagonale della Chiesa di S. Michele Arcangelo, emergenza architettonica di grande pregio che caratterizza lo skyline del nucleo urbano.


Parallelamente all’analisi degli elementi del contesto, la fase preliminare di progettazione si è confrontata con precise limitazioni di budget. Dal punto di vista tecnico, i progettisti hanno optato per un duplice sistema automatizzato, costituito da una rampa tapis roulant in grado di facilitare i 40 m di percorso in salita e un sistema tipo servo scala, che consenta l’accessibilità ai disabili. Questa soluzione, rispetto all’installazione di una piattaforma mobile, consente di contenere il budget e di rendere più rapido il passaggio delle persone, ottemperando a tutti i requisiti del bando. La rampa viene collocata nella parte centrale della sezione del percorso, consentendo l’affiancamento di due passaggi laterali di cui quello orientale servito dalla piattaforma servo scala per i disabili; in questo modo viene attuata anche una razionale separazione tra i flussi, privilegiando il percorso centrale per la risalita e quelli laterali per la discesa. Il modello di rampa mobile selezionata ha una larghezza netta di 80 cm, finitura in acciaio inox con parapetti in vetro e necessita di scavo a sezione obbligata per l’installazione; la piattaforma servo scala è un modello bidirezionale standard.


Alla copertura del percorso viene affidato il compito progettuale di configurare un rapporto con gli elementi naturali e artificiali del contesto e di conferire efficacia figurativa all’intervento, riqualificando il percorso e suoi spazi pertinenziali relazionandosi con il paesaggio. Sulla base del rilievo delle preesistenze sopra indicate si è optato per una soluzione di tipo organico, che potesse integrarsi in continuità con gli elementi naturali costituiti dalla fascia di alberi che delimita la piazza/mercato, dalla riva del fiume e dal profilo delle montagne verso nord, senza tuttavia porsi in contrasto con la presenza degli elementi costruiti, in particolare con l’importante presenza monumentale costituita dalla Chiesa di S. Michele Arcangelo.


Ha pertanto preso forma l’idea di una costruzione leggera, sospesa, permeabile alla luce e allo sguardo, “utile e discreta”. Si è proceduto a brevettare un sistema costruttivo a travi curve in legno lamellare intelaiate tra loro in modo da originare un disegno romboidale a sezione variabile di grande ariosità e movimento, sorretto da pilastri in metallo brunito dalla forma “ad albero”: quest’ultimi, per accentuare l’effetto di leggerezza, non sono stati ubicati lungo il filo esterno della copertura ma internamente ad essa, in corrispondenza dei parapetti della rampa tapis roulant, conferendo un caratteristico effetto di “sospensione” alla costruzione. Tale effetto viene accentuato dalla differenza materica tra i due elementi, ovvero la trama reticolare del legno lamellare e i pilastri in profilati metallici di 12 cm di diametro a finitura bronzata, fissati a piccoli plinti di fondazione mediante piastre e tirafondi, da realizzarsi in corrispondenza degli scavi per il collocamento della rampa mobile. La conformazione dei sostegni richiama la forma naturale degli alberi, ponendosi in continuità con la fascia arborea già presente e assicurando un più efficace appoggio alla copertura rispetto al più scontato appoggio puntuale. L’impermeabilità agli agenti atmosferici viene garantita tramite l’applicazione di pannelli in policarbonato dello spessore di 4 mm e di colore neutro, opportunamente fissati ai supporti di legno lamellare per impedire il passaggio dell’acqua ma nello stesso tempo consentire il filtrare della luce solare; si tratta dunque di un elemento trasparente, che non costituisce una barriera visiva sul cielo o sul paesaggio circostante.


Il sistema costruttivo sopra descritto ha il vantaggio di essere interamente prefabbricato, assemblabile a secco in loco e in grado di assicurare ottime tempistiche di esecuzione in cantiere, con relativo risparmio di manodopera. L’architettura così configuratasi suggerisce leggerezza, naturalità e asseconda i principi di sostenibilità che oggi sono parte imprescindibile di ogni buon approccio al progetto di architettura: l’intervento, infatti, oltre a essere realizzato con materiali interamente riciclabili come legno, metallo e policarbonato, è caratterizzato da una totale reversibilità. Una “architettura naturale” dunque, dotata di una molteplicità di significati: il profilo organico, la spiccata sostenibilità, il suo relazionarsi attento con gli elementi preesistenti sia naturali che artificiali, il suo porsi come segno di riconoscibilità urbana nel paesaggio circostante pur non essendo un corpo dalla presenza invadente.


In corrispondenza della sezione del percorso oggetto di scavo per l’installazione della rampa mobile viene previsto il rifacimento del manto di pavimentazione tramite la posa di lastre di pietra secondo disegno. Nei due percorsi laterali, anch’essi coperti, viene mantenuta la preesistente pavimentazione in autobloccanti. Dal punto di vista manutentivo, la struttura assicura una buona resistenza agli agenti atmosferici oltre a solidità nel tempo, in virtù delle caratteristiche intrinseche dei materiali scelti. Per le travi in legno lamellare si può prevedere l’impregnatura in autoclave per aumentarne la durabilità; l’esposizione prolungata ai raggi solari può comportare, nel corso di una decina d’anni, un progressivo e naturale scurirsi della cromìa, dal marrone chiaro sino ad una tonalità più carica e desaturata, fattore che non viene considerato generalmente un difetto in quanto legato alla percezione naturale di invecchiamento di tale materiale.


Il tema dell’illuminazione viene affrontato applicando un sistema di faretti a terra, che possano avere la funzione di segna passi e nello stesso tempo conferire impatto scenografico all’architettura, irraggiandola dal basso. Si origina un effetto speculare tra giorno e notte: durante le ore diurne la costruzione risulta trasparente e discreta, per poi irradiarsi durante le ore notturne evidenziando la propria presenza con un gradevole “effetto lanterna”.

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    Project details
    • Year 2011
    • Status Competition works
    • Type Urban Renewal
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