Ristorante CHIANITA - NED Concept

New Entertainment Design Workshop - PoliDesign Milan / Italy / 2014

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Questo progetto rappresenta il risultato del "New Entertainment Design Workshop" tenuto da PoliDesign, Consorzio del Politecnico di Milano nel mese di febbraio del 2014, di cui BEAR Progetti e l'Ingegnere Domenico Grampone sono autori.


Un importante ringraziamento ai docenti, gli Architetti Barbara Bisconcini San Cristoforo e Andrea Manfredi.


Nella sezione "Allegati" potete vedere la presentazione grafica del progetto, mentre qui di seguito riportiamo la relazione di progetto frutto del Workshop:


Il progetto “CHIANITA” nasce dall’idea di reinterpretare e valorizzare la carne chianina proveniente dalla Toscana quale prodotto italiano di qualità, noto anche alla clientela estera, affermato da tempo nel settore della ristorazione, donandogli un fascino nuovo, che possa incuriosire il pubblico milanese e fondare un filone innovativo di business.
La location di progetto si trova nella zona 7 del Comune di Milano, in prossimità del quartiere De Angeli, uno degli storici quartieri residenziali della città. L’analisi della zona ha messo in risalto un target composto da nuclei famigliari, seguito da una buona percentuale di uffici ed attività ricreative (palestre, teatri, cinema). La ricerca ha evidenziato che, nelle immediate vicinanze del locale, sono presenti delle pizzerie e molti ristoranti caratterizzati principalmente da una cucina orientale. Sono inoltre presenti alcuni pub e bar, per lo più a carattere rionale, che per il loro carattere non si inseriscono direttamente nel gruppo dei competitors della nuova attività. Non vi sono, per contro, attività di ristorazione specializzate nella preparazione di uno specifico prodotto. Nasce quindi da questa larga visione la volontà di offrire un luogo che possa funzionare in maniera differenziata: un lounge bar che dall’orario di chiusura degli uffici propone cocktails della casa e finger food unito ad un ristorante dal carattere informale, dove sentirsi a casa, completo di servizio take-away che permette al locale di aprirsi alla città per un diverso tipo di clientela.
La carne chianina, da cui si ricava un particolare taglio, la “fiorentina”, sarà cotta alla brace secondo le più antiche tradizioni ma nel contempo riprendendo ed affinando la tecnica di cottura proveniente dal Sudamerica, dove molti paesi hanno fatto del “asado” il loro principale prodotto culinario. “Chianita” infatti sostituisce il foglio di giornale, usato tradizionalmente per coprire la carne, con una foglia vegetale, che investita dal vapore possa lentamente rilasciare le proprie essenze sulla carne: tra quelle usate solitamente in cucina, l’unica a raggiungere le dimensioni tali da consentire una totale copertura della carne è la foglia di banano, già usata dalla cucina asiatica. Date le notevoli dimensioni di queste foglie, le stesse si prestano a differenti utilizzi a seconda del taglio.
Tale input iniziale ha innescato un’approfondita ricerca dell’uso in cucina sia delle foglie di banano che dei suoi frutti: per quanto possa sembrare insolito, l’India ne è il principale produttore al mondo. L’esito è una variegata manipolazione della foglia, idrorepellente e particolarmente resistente al fuoco diretto: sarà utilizzata, quindi, oltre che per la cottura dei cibi, per realizzare a mano piccoli contenitori ecologici per il finger food e per il servizio take-away, proponendo il “cuoppo” tipico dell’Italia meridionale, realizzato in foglia di banano e contenente la tagliata di chianina. L’abbinamento con la selezione di rum indiano proposta dal locale (due dei rum prodotti in India ricadono nella top-five mondiale) renderà ancora più caratteristica l’esperienza. Anche l’uso del frutto del banano, a sua volta, permette molteplici interpretazioni: sarà utilizzata nella decorazione e preparazione di cocktail e frullati, o per creare sorprendenti dessert di banana alla brace; la frutta non utilizzata verrà invece lavorata per la preparazione di vari tipi di conserve, esposte e vendute all’interno del locale in barattoli brandizzati, usati anche per la realizzazione del sistema di illuminazione.
Il concept si propone di offrire un prodotto autoctono in chiave di lettura moderna, ma facendo della “tagliata” un cibo da asporto: lo “show cooking” della particolare cottura e del taglio della foglia saranno aspetti a supporto della sua genuinità.
All’interno del locale colori caldi, eleganti ed accoglienti riprendono le tonalità del prodotto offerto: dal marrone, utilizzato sia sul pavimento in legno che nel rivestimento frontale dei banchi bar e show cooking in fibra di banano, al nero che caratterizza il colore di tutti i piani d’appoggio, per arrivare al giallo, che utilizzato per accentuare alcuni dettagli d’arredo richiama il colore del frutto che rappresenta la filosofia di progetto e che viene altresì valorizzato attraverso il logo di “Chianita”.
Nella zona lounge sedute basse, divanetti e poltroncine con tavolini tondi ricreano un ambiente informale e rilassato dove gli amici possono incontrarsi dopo una giornata di lavoro per passare del tempo assieme lontano dalla frenesia cittadina, oppure approfittare dell’offerta della cucina di “Chianita” e attardarsi dopo l’aperitivo per gustare pietanze cotte alla brace nella zona ristorante caratterizzata da arredi sobri che giocano sempre sulle cromie del locale.
Di fronte al banco bar, un piano d’appoggio con sgabelli attestato sulle vetrine di via Ravizza, permette una sosta più breve per un rapido aperitivo, mentre due divanetti in posizione leggermente rialzata e con vista privilegiata dello show cooking danno luogo a due esclusivi privè.
La zona dedicata al take-away è ricavata in posizione volutamente defilata rispetto a quelli che sono i maggiori flussi interni del locale. A tale proposito è stato previsto un ingresso dedicato, direttamente da Via Raffaello Sanzio. La duplicazione della cassa manterrà ben separati i flussi dei clienti interni da quelli più rapidi dell’asporto. Qui una seduta riprende e continua le linee del banco principale generando una comoda postazione per l’attesa.
La zona dei bagni è caratterizzata dall’antibagno comune dove, davanti alla vetrina su strada, è posizionato un lavello sospeso per trasformare un momento spesso sottovalutato in un’esperienza divertente; all’interno i bagni sono attrezzati con dei ripiani che possono dare un servizio aggiuntivo molto utile all’utenza.
Il progetto dei corpi illuminanti che riprende il prodotto è presente in tutti gli ambienti: lampade a bulbo racchiuse negli stessi barattoli utilizzati per la preparazione della conserva pendono da un soffitto volutamente nero per minimizzare il contrasto con i fili dei pendenti creando, attraverso l’uso di differenti altezze nelle varie zone, atmosfere sobrie ed accoglienti.

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    Questo progetto rappresenta il risultato del "New Entertainment Design Workshop" tenuto da PoliDesign, Consorzio del Politecnico di Milano nel mese di febbraio del 2014, di cui BEAR Progetti e l'Ingegnere Domenico Grampone sono autori. Un importante ringraziamento ai docenti, gli Architetti Barbara Bisconcini San Cristoforo e Andrea Manfredi. Nella sezione "Allegati" potete vedere la presentazione grafica del progetto, mentre qui di seguito riportiamo la relazione di progetto frutto...

    Project details
    • Year 2014
    • Work started in 2014
    • Work finished in 2014
    • Client Privato
    • Status Unrealised proposals
    • Type Bars/Cafés / Restaurants / Interior Design / Lighting Design / Graphic Design / Product design / Building Recovery and Renewal
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