Deutsche Bank Towers | Mario Bellini Architects

Intervento di ristrutturazione Frankfurt am Main / Germany / 2010

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IL CONCORSO Il complesso edilizio in cui ha sede la Deutsche Bank a Francoforte è costituito da due edifici a torre di 38 piani collegati da un edificio a piastra di 4 piani fuori terra che occupa quasi interamente il lotto, per un totale di circa 100.000 mq di costruito, ovvero di circa 445.000 mc fuori terra. La sede della Deutsche Bank a Francoforte sul Meno è una presenza importante – un vero e proprio “landmark”- nel paesaggio urbano della città, per la sua ubicazione, a pochi passi dall’Opera, per la sua dimensione e visibilità, e per l’istituzione che rappresenta. Per questo motivo, dovendo la banca affrontare il problema delle crescenti carenze dal punto di vista degli standard funzionali, impiantistici e di sicurezza, di questo edificio costruito negli anni ’80, anzichè realizzare altrove una sede più adeguata o ricostruire gli edifici, ha deciso di rivalorizzare l’esistente procedendo alla sua totale ristrutturazione. Una ristrutturazione capace di investire tutto l’impianto edilizio, compresi gli spazi più rilevanti dal punto di vista dell’immagine del complesso e dell’identità dell’azienda. Nell’autunno del 2006 la banca ha indetto un concorso internazionale ad inviti per la selezione dell’architetto al quale assegnare questo delicato incarico, concorso vinto dal progetto di Mario Bellini. La ristrutturazione sarà completata nel 2010. I PRINCIPII INFORMATORI DEL PROGETTO Trattandosi di un intervento di ristrutturazione radicale, innanzitutto si è cercato di cogliere il “genius loci”, ovvero le qualità che nel loro insieme caratterizzano quel complesso edilizio, qualità che spesso l’esistente stesso contraddice o non esprime interamente. Si è così osservato innanzitutto che Il Foyer attuale non è in grado di raccordarsi all’imponenza ed al valore simbolico delle due torri nel paesaggio urbano. Anzi, per la sua dimensione e per il suo disegno interno la hall sembra negare la loro esistenza, rendendole non più percepibili appena varcato l’ingresso. Per quanto riguarda le altre funzioni che occupano la base del complesso, la loro qualità ambientale trova un limite nella notevole profondità dell’edificio, che riesce ad essere gradevole solo nella fascia attigua alla facciata. Occorre tener conto delle dimensioni notevoli di questi spazi: la caffetteria deve accogliere 750 persone contemporaneamente, mentre l’area conferenze principale ha complessivamente 800 posti, dati che rappresentano al tempo stesso la potenzialità ed il limite del progetto. Anche la piazza esterna, che si affaccia su di una zona gradevole e centrale, stabilisce ben poche sinergie con lo spazio pubblico, con la sua impermeabile muraglia di vetri specchianti. Mentre la stazione della S-Bahn appare soprattutto come spazio da riqualificare, essendo oggi un non-luogo da attraversare il più rapidamente possibile. LE SCELTE DI PROGETTO Date le premesse,il progetto non poteva che comportare un intervento deciso e radicale. La hall si è trasformata in uno spazio decisamente più grande e luminoso, svuotando tutti e quattro i piani soprastanti ad aprendo la vista dall’interno sulle due torri, che a loro volta si vedranno penetrare in continuità con la loro sagoma fino al piano terra, come l’elemento più caratterizzante dell’intero complesso a scala urbana. Al centro della hall, sospesa tra le due torri, una grande sfera di 16 metri dalla trama leggera e trasparente in acciaio ed attraversata da due ponti costituirà l’elemento di unione anche simbolico tra le due ali dell’edificio. Essa esprime lo stesso concetto che ispira il marchio dell’azienda, al di là della evidente differenza formale, rappresentandone la medesima sintesi tra centralità (la sfera) e dinamicità (i ponti). Inoltre Un Portale a tripla altezza posto nel basamento e in asse tra le due torri, è il nuovo elemento che definisce la rinnovata facciata e al contempo crea l’accesso al descritto Foyer. Per quanto riguarda le funzioni che occupano i due piani della piastra, si è voluto ricreare una gerarchia di valori ambientali più articolata, leggibile e svincolata dalla rigida geometria delle facciate. Proprio la notevole profondità del corpo di fabbrica ci ha consentito di caratterizzare meglio le zone, collocando tutte le funzioni che traggono beneficio dall’affaccio verso l’esterno (ristorante, caffè, sale riunioni) lungo il perimetro delle facciate, ma al contempo sviluppando per ciascuna di esse un “centro” funzionale o simbolico, la lounge nella zona conferenze, e la zona free-flow nella caffetteria. Si è scelto di dare a questi luoghi centrali un’identità architettonica molto forte, riconoscibile e dinamica, in deliberato contrasto con la più rigida geometria delle aree perimetrali, con pareti curve che sviluppano il concetto della doppia spirale aperta, richiamando come forma la galassia. Lo stesso concetto è stato sviluppato per i piani del management, dove l’architettura interna e l’articolazione degli spazi appaiono particolarmente costrette nella geometria stessa delle torri. Anche qui il progetto prevede nel disimpegno agli uffici l’uso di segmenti di parete curva che, come quinte, nascondono gli accessi rendendoli discreti ed al tempo stesso conferiscono fluidità e carattere allo spazio. Allo stesso principio di “apertura” si ispirano il ridisegno della filiale bancaria e del suo affaccio sulla piazza, l’ingresso alla conference area che sarà anche adibito ad art gallery per mostre e manifestazioni temporanee, e la creazione di un Cafè sull’angolo del complesso che si proietta in direzione della piazza dell’Opera, alla città. Un tema non certo secondario in un progetto di questa portata è la sua sostenibilità ambientale. Su questo tema, che coinvolge aspetti impiantistici di forte impatto sia sull’architettura interna (ad esempio l’adozione di un sistema di condizionamento ambientale basato su sistemi radianti) che sull’architettura esterna (facciate con parti apribili, pannelli fotovoltaici), stiamo lavorando assieme ad esperti di varie discipline, in un progetto sempre più teso al rinnovamento dell’intero complesso. Deutsche Bank has now a new headquarter in its historic location in Frankfurt. To sign it is the Milanese architect Mario Bellini, who has radically refurbished and renewed the two towers after winning, in December 2006, an international competition by invitation. The two towers, already a landmark of Frankfurt and of the world finance, have now become a new icon of contemporary architecture. A sort of small town to access through a huge portal which reminds of the historic city gates. Once inside you are immediately in a large hall, which reminds of a “piazza”, becoming the key location of the entire complex. Huge and bright, 22 meters high, penetrated by the towers which can be seen down side up through a transparent roof (18 meters wide). Moreover the towers are connected thanks to a magic sphere of a 16 meters diameter – overlooking the square – that you can walk through along two bridges. An art and engineering challenge that will become the new dynamic symbol of Deutsche Bank. A bank which has obtained the most significant certifications regarding energy saving and respect for the environment: the Platinum LEED certification and the German certifaction for sustainable building (DGNB Gold). This is a success that transforms the headquarter of Deutsche Bank in an outstanding architecture.
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