Riqualificazione di piazza Papa Giovanni XXIII antistante la sede municipale

LO STATO DEI LUOGHI - La piazza Papa Giovanni XXIII era una struttura urbana che, sebbene di impianto recente, aveva perso o disperso le proprie valenze vitali, essendo stata compromessa da una successione di eventi progettuali non organici. Si configurava come un’area in attesa di assumere e consolidare connotati latenti, incerti e precari. Avrebbe voluto essere percepita come uno spazio aperto di rappresentanza civica per la presenza, sui due lati opposti, sia del Municipio che della caserma dei Carabinieri e, in centro, del monumento dei Caduti. Negli anni ’30, accanto al municipio sorgeva anche il teatro, mentre una parte della piazza era occupata dalla casa di Santa Maria, una cascina di proprietà del Consorzio della Misericordia Maggiore, che fu demolita dopo gli anni Cinquanta. Sul lato nord della piazza, la linea ferroviaria si frappone come elemento demarcante, tagliando in due tronchi la via Roma e generando una compressione degli spazi intorno al centro abitato. Proprio oltre la ferrovia, sorge ancora l’antico mulino, una volta alimentato dalla Roggia Curna il cui percorso, ormai completamente interrato, attraversa la piazza davanti al municipio. Sul lato sud, oltre la via Marconi, nell’area retrostante la Chiesa parrocchiale, sorge un ampio parcheggio adibito ad area del mercato.

SCOPI E FABBISOGNI - Alla base del progetto, così come definito e concertato sin dalla definizione dei primi studi di progetto, vi era l’idea consolidata che la piazza urbana dovesse trasformarsi in una delle più importanti occasioni per la vita sociale della Comunità di Curno. Essa doveva diventare pertanto espressione di un contesto rinnovato del centro amministrativo esistente, un luogo in cui la comunità locale potesse riconoscere la propria identità, un luogo che potesse trasformarsi in teatro di importanti eventi di interesse collettivo, un luogo di sosta e d’incontro sicuro e confortevole. Il progetto intendeva sottrarre e rimuovere gli elementi architettonici ed i manufatti di arredo esistenti, aiuole, scivoli, e cordoli, che limitavano una fruizione continua e fluida degli spazi. Voleva ricucire e legare le varie componenti del tessuto edificato, raccordando tra loro le quote dell’ingresso al Municipio mediante una nuova serie di percorsi, eliminando la rampa a suo tempo esistente.

IL PROGETTO - I momenti fondamentali intorno ai quali è stato configurato il progetto sono: il “bosco urbano”, disposto secondo uno schema geometrico che delimita il cuore della piazza, adatto alla sosta, alla conversazione e al gioco dei bambini, ma che ben si presta anche ai momenti istituzionali della vita della comunità; la “pergola” come elemento fortemente caratterizzante, che irrompe nell’ortogonalità della piazza enfatizzando la direttrice che collega il municipio al centro storico, e diviene un luogo di aggregazione informale: la valorizzazione del tema dell’’”acqua” come elemento caratterizzante la proposta progettuale al fine di evidenziare che al di sotto della piazza stessa scorre, ormai quasi in disuso, la Roggia Curna, segno d’acqua di grande importanza nel passato che “riaffiora” in un percorso di giochi d’acqua, di luce e di rimandi reali, virtuali e scenici; il “parcheggio” ripensato con caratteristiche particolari in modo da caratterizzare, grazie agli elementi che lo costituiscono ed al disegno che lo contraddistingue, lo spazio che va ad occupare nel complesso piazza e diventare anch’esso elemento caratterizzante dell’intero ambito urbano.