Ampliamento scuola professionale a Gorgonzola | Roccatelier Associati

Jean Jacques Rousseau : "Si migliorano le piante con le coltivazioni, gli uomini con l’educazione"

Un ondeggiante muro in calcestruzzo a vista segna il limite tra il vecchio edificio scolastico ed il nuovo ampliamento.“Pilastri cerchiati”, inclinati e portati all’esterno, consentono una diversa profondità degli spazi-aula tra i due piani delle aule e dei laboratori garantendo una effettiva flessibilità nell’uso della scuola e dando all’esterno una immediata riconoscibilità all’intervento.

Tutto il secondo piano non ha pilastri intermedi e vi è così una grande libertà nella divisione degli spazi didattici perché il leggero solaio di copertura , in legno a vista , è sostenuto da travi reticolari in acciaio che poggiano direttamente dal muro in calcestruzzo ai pilastri cerchiati sorvolando corridoio, servizi e aule.

Grazie all’illuminazione zenitale del lungo lucernario superiore, ai tagli irregolari ricavati nel muro curvo e al corridoio a ballatoio del primo piano, viene a crearsi una luminosità diffusa in tutti gli spazi di connettivo della scuola che valorizza la sinuosità del muro in calcestruzzo alto due piani e si raccomanda per piccole mostre ed esposizioni.

La scala di sicurezza esterna, con la sua serpeggiante trave in ferro a tubo, i setti in calcestruzzo conficcati sghembi nel terreno, diventa un libero gioco tra il portico, la parete nord dell’edificio scolastico e le attività sportive all’aperto cui gli studenti potranno assistere anche dal pianerottolo intermedio molto pronunciato.

Lo sghembo del cubo della sala professori – biblioteca al secondo piano, rivestito in rehinzink graffato, dà identità all’intervento e alla piazzetta della chiesa di quartiere sulla quale si affaccia il nuovo ingresso della scuola professionale annunciato da una pensilina in lamiera rossa sostenuta da tre piastrini diversamente inclinati tra loro.

Sassi di fiume, acciaio, vetro, legno, calcestruzzo, alluminio,lamiere di rheinzink, intonaco, sono tanti i materiali impiegati nell’edificio e tutti schiettamente lasciati in vista per accentuare l’uso che si vorrebbe “ostensivamente didattico” di questa architettura. Trattandosi infatti di un istituto professionale si è voluto utilizzare materiali e tecnologie diverse per poter mostrare agli studenti quello che si poteva ottenere dosando e interpretando i diversi materiali: il cemento armato che spesso si associa a travi e pilastri qui è un muro curvo e frammentato; la facciata vetrata si inclina pesantemente verso l’esterno dando un senso di instabilità; i pilastri in acciaio si inclinano e permettono diverse distribuzioni spaziali all’interno; le strutture reticolari della sala professori e della copertura mostrano la grande flessibilità di questo materiale. Infine la scala di sicurezza si regge su un tubo con gradini a sbalzo che si snodano liberamente nello spazio ma si saldano a terra nel nocciolo rivestito in sassi di fiume. La luce poi viene trattata come un materiale da costruzione e presentata in tutte le maniere possibili agli studenti: verticale, zenitale, attraverso dei tagli in un muro o velata dalle tende delle finestre delle aule. Una scuola e uno spazio molto amato dai suoi studenti.