Casa C S

La proposta progettuale raccoglie in un unicum tecnico la risposta alle esigenze abitative espresse dalla Committenza ed alla decisa volontà di quest’ultima di voler assolutamente riutilizzare a tale scopo l’edificio storico in questione, sito all’interno di un nucleo urbano antico, riconoscendo in tale direzione un valore aggiunto di carattere culturale, nel quale pienamente rispecchiarsi.

Essa si configura come il tentativo attuale di connettere l’intervento, con metodo critico, ai risultati di una compiuta coscienza metrica in primis, ma anche (ed attraverso questa) storica, strutturale e formale del manufatto esistente e del contesto in cui quest’ultimo appare radicato.

Non, quindi, un intervento avulso di nuova edilizia che risulti forzatamente vincolato ed ostacolato dalle condizioni dell’esistente, bensì la coscienza che i vincoli dati dall’esistente ed individuati in esso, siano il risultato di giuste istanze culturali e che una loro intelligente valorizzazione non possa che aggiungere qualità alle modalità con cui si darà risposta ad altrettanto giuste istanze sociali.

Nasce da queste premesse, e dalla potenzialità insita in esse, l’importanza attribuita ad alcuni aspetti del piccolo edificio esistente – quali, ad esempio, il recupero ed il mantenimento di spazi e funzioni tipiche delle architetture semplici o vernacolari – come nel caso della corte interna al complesso, o dei lastricati solari e del sistema di collegamenti esterni tra gli spazi interni posti a differenti altezze – o ad altri aspetti che appartengono al suo ambito urbano – da cui la scelta di considerare errore l’eventuale modifica delle condizioni prospettiche generali dell’edificio così come percepito oggi dagli spazi pubblici circostanti, o di evitare l’ambizione di sovvertire la cornice ambientale (o quella parte originaria di essa che ancora sopravvive consistente nel luogo) con metamorfosi dei profili e, di conseguenza, alterazione della quinta urbana – in breve il rispetto dell’ambiente in cui si muovono i propri passi, senza la rinuncia a muoverli.

Così facendo, i momenti di conoscenza dell’esistente e di conformazione della proposta progettuale, risulteranno nella realtà non più in successione cronologica lineare, bensì sincronicamente attivi in un unico approccio, che vede con convinzione nell’uno il normale evolversi dell’altro che dall’uno si genera e con cui prosegue in continuo riferimento.