La tangenziale est di Roma. Un grande parco urbano ed un giardino pensile a costo zero per i cittadini.

Rome / Italy / 2014

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Roma – Trascorsi più di 20 anni tra dibattiti, incontri e decine di proposte prodotte di riuso delle strutture della tangenziale est, il comune approva la delibera per l’abbattimento parziale del tratto a ridosso della stazione Tiburtina per un estensione di circa 500m lineari. L’operazione di abbattimento presuppone un costo di 9milioni di euro, soldi pubblici già stanziati per mezzo della legge Roma Capitale, fondi non soggetti al patto di stabilità quindi spendibili. Dobbiamo aggiungere alla somma necessaria per l’abbattimento, il costo, non ancora definito, per attuare il progetto di viabilità proposto dal comune, che prevede dopo la fase di distruzione della sopraelevata, la realizzazione di parcheggi a raso, tre rotatorie, aiuole e pista ciclabile. Non vogliamo entrare nel merito della scelta operata dal comune di Roma, ma non possiamo evitare di esprimere la nostra necessità di comprendere quali siano state le considerazioni, gli studi, le valutazioni, il metodo e gli strumenti utilizzati dagli esperti del comune, per poter affermare che l’unica soluzione possibile per affrontare il tema tangenziale est sia l’abbattimento. A nostro avviso scegliere di utilizzare le uniche risorse economiche spendibili per distruggere la tangenziale, ci sembra una scorciatoia ed una scelta priva di una visione lungimirante di sviluppo urbano sostenibile, economico e sociale. Inoltre c’è anche il problema dello smaltimento dei materiali prodotti in caso di distruzione del tratto sopraelevato, parliamo di oltre 20mila metri cubi di cemento e ferro, corrispondenti, per rendere l’idea, a un parallelepipedo di cemento ampio come un campo da calcio alto cinque metri. Difficile anche da immaginare. Serviranno circa tremila tir, confluenti nel traffico cittadino, per trasportare tante macerie,  e quello che ci chiediamo è:  dove verranno smaltite ed in che modo? Bene, noi crediamo che si possa fare meglio, senza spendere soldi pubblici e offrendo più servizi e verde a un quadrante della città in sofferenza da troppi anni.  La città di Roma rappresenta, da molto tempo, un caso eccezionale di isolamento rispetto al dibattito internazionale sulle tematiche di rigenerazione urbana, di sviluppo sostenibile e soprattutto di sviluppo tridimensionale ed organico della città. Città come Londra e New York ma anche Barcellona, Parigi, Berlino, Amsterdam, hanno negli ultimi 20/30 anni avviato un processo di rinascimento urbano, attuando una serie di progetti, a volte sperimentali, di riconversione e rigenerazione urbana di vaste aree dismesse, spesso collocate a ridosso dei centri storici. Ex aree industriali in disuso e degradate, ex aree ferroviarie dismesse sono state riconvertite in nuovi brani di città, con nuove funzioni di supporto ad una vita sociale contemporanea che con la rivoluzione informatica ha subito una evoluzione in termini di aspettative ed opportunità sociali ed economiche. La visione piatta e bidimensionale di concepire lo sviluppo della città ha portato negli anni solo ad interventi puntuali; affidando erroneamente alla singola opera, al singolo manufatto architettonico, il compito di attivare processi di rigenerazione del tessuto cittadino che purtroppo non si sono verificati. La tangenziale ci offre la grande occasione per attivare una svolta urbana finalmente anche a Roma.


 


Il Parco ed il Giardino Pensile.


Il nostro progetto prevede il riuso delle strutture della tangenziale per la realizzazione di un parco urbano pubblico. Un grande filtro verde che possa migliorare la qualità della vita dei cittadini che vivono e vivranno a ridosso di essa, e di tutti i potenziali futuri fruitori. Con lo stesso investimento stanziato per l’abbattimento, possiamo realizzare un vero e proprio giardino pensile, più di 2 ettari di verde nel cuore di Roma, un parco lineare come elemento di mitigazione e transizione tra il tracciato ferroviario e gli edifici di abitazione del quartiere tiburtino. IL grande parco attrezzato, sarà caratterizzato dalla successione di un sistema di spazi diafani multifunzione. All’interno del parco  i cittadini potranno usufruire di aree arredate e concepite come piccoli salotti nel verde destinati alla vita sociale outdoor, luoghi dove potersi concedere una pausa ed oziare. In alternativa si potrà svolgere attività sportiva all’aperto nelle aree dedicate al benessere fisico. Lungo il parco aree wifi daranno ai cittadini e nello specifico pensiamo soprattutto ai giovani ed agli studenti la possibilità di continuare a navigare in internet utilizzando dispositivi portatili. Inoltre molte aree saranno attrezzate con giochi per i bambini e per poter ospitare spettacoli teatrali ed eventi culturali. Una pista ciclabile continua e sicura consentirà l’attraversamento longitudinale dei 2 km di parco, per poi riconnettersi a valle alla pista ciclabile a raso per raggiungere la pizza della stazione Tiburtina. Pergole ombreggianti fotovoltaiche, per l’approvvigionamento di parte dell’energia elettrica necessaria a garantire l’illuminazione notturna del parco, saranno installate per creare zona d’ombra nel parco. Tutte le essenze piantumate saranno scelte con cura da un team di botanici ed architetti paesaggisti. Specie arboree autoctone adatte al clima della città, piante resistenti a crescita controllata che necessitano di una ridotta manutenzione, il parco sarà seminato in modo da generare un ciclo continuo di fioritura, garantendo un aspetto accogliente e rigoglioso tutto l’anno. Un sistema di raccolta delle acque meteoriche prodotte dalle superfici pavimentate e dai tetti degli edifici adiacenti al parco, ci consentirà l’irrigazione della aree verdi senza dover utilizzare l’acqua pubblica.


 


La quota della città.


Il nostro intervento ovviamente non si limiterà solo ed esclusivamente alla conversione del tracciato stradale della tangenziale in parco verde, ma uno degli interventi fondamentali sarà la riqualificazione degli spazi sottostanti              la tangenziale. La parte sopraelevata della tangenziale in tutti questi anni ha conservato e sottratto alla speculazione edilizia una vasta superficie di circa 5000mq di spazi coperti, superfici che possono essere utilizzate per nuove funzioni. Nella nostra ipotesi di progetto queste superfici, potrebbero essere messe a regime economico e garantire un surplus di denaro alle casse del comune, soldi da poter rinvestire appunto per rigenerare tutti i fronti stradali alla quota della città e per la realizzazione del parco. Un piano di concessione o vendita delle superfici coperte, da destinare ad attività commerciali e terziarie, ci consentirebbe di poter riqualificare tutta la parte bassa del tratto sopraelevato. L’intero progetto potrebbe essere realizzato a costo zero per i cittadini utilizzando la formula del project financing. Molti investitori privati saranno invogliati ad aprire un’attività commerciale in uno dei nodi di interscambio attualmente più utilizzati della città di Roma. Oggi uscendo dalla stazione Tiburtina dell’alta velocità e della metro, i viaggiatori si trovano respinti da un luogo ostile, fortemente degradato, scarsamente illuminato e poco sicuro. Il nodo di interscambio tra la fermata della metro Tiburtina, la stazione dell’alta velocità, il terminal dei bus Cotral ed il terminal dei bus privati nazionali ed internazionali genera un flusso di centinaia di migliaia di viaggiatori che giornalmente attraversano le aree degradate del sotto tangenziale. Un capitale umano, che se valorizzato attivando un processo di rigenerazione urbana degli spazi coperti dalla tangenziale, creerebbe un nuovo indotto economico capace di produrre anche centinaia di nuovi posti di lavoro.


 


Invitiamo tutti a riflettere sul destino delle strutture sopraelevate della tangenziale, ed auspichiamo che attraverso  una vera progettazione partecipata, coinvolgendo i residenti delle aree interessate, le istituzioni, gli investitori privati ed i progettisti, si giunga ad una valida alternativa all’abbattimento, utilizzando i fondi disponibili non per distruggere ma per costruire un futuro.


Progettisti: Sharòn Cohen, Maria Giuseppina Carroccio, María Dolores del Sol Ontalba, Antonio NardozziIdan Zveibil.


Gruppo di progettazione: María Alguacil, Laura Dafne Álvaro.

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    Project details
    • Year 2014
    • Work started in 2014
    • Work finished in 2014
    • Status Unrealised proposals
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Bridges and Roads / Railway Stations / Adaptive reuse of industrial sites / Cinemas / Theme Parks, Zoos / Showrooms/Shops / Bars/Cafés / Restaurants / Bus Stations / Leisure Centres / Art Galleries / Cycle Paths / Underground Stations / Day-care centres
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