Museo Nazionale del Cinema | Andrea Liconti

Ri-funzionalizzazione del ex Cinema Orchide a Museo

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La citta' mostra negli ultimi anni una forte tendenza alla settima arte. Da diversi anni viene celebrato anche il festival del cinema. La citta' di Reggio e' caratterizzata da due grandi vie, che sono il lungomare Matteotti e il corso Garibaldi. Essendo nel pieno centro storico, le strade sono piene di edifici post 1908, cioe' realizzati dopo il terribile terremoto di Reggio e Messina. Edifici come Villa Zerbi, il Museo Nazionale, l'albergo Miramare e numerosi altri, versanti tutti in condizioni di totale degrado, compreso l'edificio soggetto principale del progetto. Il cinema Orchidea venne inaugurato nel Gennaio del 1951, successivamente, venne comprato da altri acquirenti nel corso degli anni, fino a essere posto sotto sequestro, Oggi fa parte del waterfront della citta', ma le sue condizioni sono realmente pessime. L'idea e' quella di trasformare questa antica gloria in un museo nazionale del cinema, quindi un riadattamento a scopo museale come quello effettuato con la Mole Antonelliana a Torino. il progetto prevede inoltre di lasciare l'esterno dell'edificio totalmente intatto, per preservare la bellezza del fronte a mare della citta'.  Il cinema venne inaugurato nel 1951. Esso divenne in poco tempo uno dei punti principali di svago per la gioventu' reggina, che potevano usufruire anche del bar al piano terra. Come visibile dalle foto, l'edificio e' costituito da due blocchi Il primo ospitante la sala cinematografica, il secondo lungo e stretto ospitante il bar al piano terra e 3 appartamenti. Dai disegni orginari pero' e' possibile notare come ci siano alcune discordanze tra cio' che fu pensato e quello che venne realizzato. Il Cinema Orchidea infatti, nell'idea, si avvicinava molto al vicino Museo Nazionale, ma data la scarsita' di soldi venne semplificato. A livello planimetrico invece il progetto si mantenne fondamentalmente uguale eccetto alcune differenziazioni prettamente di tipo funzionale.  Dalla vista a 45 gradi della citta' e' possibile notare subito la centralita' del progetto del Cinema. Trovandosi sul lungomare Matteotti, esso potrebbe disporre di una altissima frequentazione, dal punto di vista turistico. Reggio infatti, in pochi metri quadri, presenta un insieme di edifici storici che potrebbero essere delle opportunita' ma che oggi, come il cinema, sono totalmente in disuso e in forte stato di degrado. 


Dallo stato di fatto, si puo' vedere come la disposizone dei vari ambienti sia rimasta inalterata dal progetto originale. La copertura in acciaio lamierato e' agganciato alla struttura in cemento armato. L'edificio e' quindi composto dalla parte lunga e stretta che ospita 3 abitazioni di 100mq l'uno, e il cinema che e' il corpo piu' basso. L'edificio ha 2 ingressi separati a cui si accede rispettivamente al cinema o alle abitazioni. Nel prospetto Ovest, in facciata, e' ricavato un corpo agettante che ospita gli elementi per il ricambio del'aria. La facciata sul lungomare e' simmetrica e ben si adatta agli edifici storici circostanti.


Il progetto originario quindi venne fortemente modificato, specialmente nei prospetti, che assunsero un carattere molto piu' legato all'architettura razionalista moderna. I prospetti infatti, come visibile dai disegni originari non hanno piu' quelle rientranze rettangolari a tuta altezza, ma vengono caratterizzati da questi grandi finestramenti continui. Altra differenza e' la torre delle scale, anch'esso pensato con queste grandi bucature rettangolari a tutta altezza e successivamente realizzato con queste feritorie che percorrono l'intero corpo. L'ingresso del cinema non e' sul prospetto che da sul lungomare Matteotti, ma sul prospetto Nord. Realizzato interamente in cemento armato e laterizi, l'intero edificio mantiene la sua disposizione funzionale, tranne qualche differenza. Ad esempio il tetto del cinema in acciaio, nel progetto originario, era predisposto per un apertura automatica per il ricambio dell'aria. Successivamente il tetto venne realizzato, sempre per problemi di budget, fisso e le aperture poste nel prospetto Ovest, dove sono ben visibili dei corposi elementi di aereazione che diventano quindi anche linguaggio del prospetto stesso. Oggi l'edificio presenta tantissimi problemi a livello strutturale e di finitura. Distacco dell'intonaco, degrado delle strutture portanti e degli infissi. Presenza di amianto in copertura.


L'idea del progetto si rifa' un po alla tendenza dell'architettura moderna riguardo il trattamento di edifici antichi e la loro rifunzionalizzazione. Piu volte si e' visto come edifici del passato siano stati "svuotati" per inserire all'interno un elemento che rompe totalmente con il linguaggio della pre-esistenza e dialoga con esso in modo del tutto inaspettato. L'idea quindi e' svuotare completamente il cinema da quelle che sono le sue divisioni intene e ambienti precedentemente costruiti, per inserire questa bolla di vetro e acciaio che costituira' il nuovo involucro delle funzioni interne. La "bolla" infatti sara' caratterizzata da diversi piani, in cui saranno ospitate le sale di proiezione, le sale espositive e quant'altro. Affinche' possa essere realizzato questo tipo di intervento e' pero' necessario andare a rinforzare in modo puntuale la struttura del vecchio cinema, con le tecnologie moderne. Innanzitutto, l'intero edificio recuperera' rigidita' proprio grazie alla bolla che verra' ancorata al cinema tramite delle travi ipe, e inoltre esso stesso sara' irrigidito con fasce di carbonio spalmabile, tecnologia moderna, che funziona come una sorta di pittura e grazie alla lavorabilita' delle fibre di carbonio riesce ad adattarsi a qualsiasi tipo di superficie, non andando a intaccare minimamente l'aspetto estetico di quest'ultimo.


Dal punto di vista estetico e del rispetto del waterfront della citta', la bolla sara' praticamente invisibile. Chi cammina sulla strada vedra soltanto la facciata del cinema totalmente rinnovata e restaurata. Non viene assolutamente inaltaerato il profilo a mare, ma la bolla viene quasi nascosta e sara' visibile o dall'interno del cinema o dalle vie vicine, emergendo dietro qualche palazzo quindi niente di invasivo.


All'interno dell'edificio le varie attivita' sono sostanzialmente divise in 5 categorie: Le attivita' amministrative, attivita' di accoglienza e attivita' espositive-culturali. Le prime 3 sono fondamentali per un impianto di tipo museale. Poi abbiamo le attivita' di deposito e i servizi che possono essere di vario tipo. Al piano interrato troviamo i principali depositi per il bar, il museo e le pulizie e inoltre i servizi come i locali di tipo tecnico o i bagni per i visitatori. Al piano terra, troviamo invece una grande hall per dare l'accoglienza al turista e al visitatore che ospita al suo interno la biglietteria del museo e inoltre un piccolo bar con annesso i servizi igienici. Prendendo poi l'ascensore o le scale che sono l'elemento distributivo del museo e che sono dove erano presenti le vecchie scale del cinema si arriva al piano primo, dove troviamo la prima attivita' di tipo culturale: la sala cinematografica, pensata per anteprime o per monografie su registi importanti con annesso servizi igienici e un piccolo foyer d'attesa. Si arriva poi alla prima sala espositiva, sala di tipo fisso, dove si potrebbe organizzare una mostra fissa dove viene illustrato, ad esempio, come viene realizzato un film o le tecniche di ripresa o anche i principali apparecchi utilizzati nel magnifico mondo della cinematografia.


 


Nei successivi due livelli troviamo un'altra sala espositiva, pero' questa di tipo temporaneo, cioe' utilizzabile come spazio espositivo da affittare per una mostra, o come mostra espositiva temporanea inaugurata dalla direzione del museo per una speciale ricorrenza che vuole essere celebrata. Le sale sono totalmente libere da qualsiasi tipo di supporto verticale, questo per permettere una visione a 360 gradi dello spazio in cui ci si trova, eccetto 4 setti in cemento armato che sono poi l'elemento portante del solaio. Si arriva cosi all'ultimo livello che si trova a un livello di 16.50 m e dove sono invece inseriti tutti gli uffici direzionali, con una sala d'attesa, una zona relax per i dipendenti e infine l'ufficio del direttore del museo e naturalmente i serivizi igienici. In copertura la bolla si richiude su se stessa, lasciando tutto cio' che e' spazio espositivo coperto e protetto, mentre le zone vuote tra la struttura preesistente e la bolla totalmente a cielo aperto, per permettere l'entrata della luce anche nella parte piu' profonda e un continuo ricambio dell'aria. Questo e' anche possibile grazie al clma comunque non molto rigido ma prettamente meditterraneo della citta' di Reggio Calabria.


La bolla in acciaio e vetro riuscira a sorreggersi grazie all'aggancio sulla struttura in cemento armato centrale, quella su cui sono disposte le varie sale. Ogni elemento vetrato viene ammorsato con un giunto mobile che puo' essere posizionato per dare la forma alla bolla. I vetri saranno poi caratterizzati da un sistema di schermatura che permettera di filtrare la forte luce del sole, soprattutto nel periodo estivo e contenere fortemente le temperature interne.


Dalla sezione cielo-terra e' ben visibile l'idea progettuale. ll cinema infatti rimane totalmente intatto, e restaurato nelle facciate, per togliere il vecchiume e i danni dovuti all'umidita' accumulata negli anni. All'interno poi viene eretta questa struttura in cemento armato prefabbricato, cioe' costituito da solai in predellas e setti in cemento armato che sorreggono questi ultimi, in modo da avere pochi supporti e poter sfruttare al massimo lo spazio della sala cinematrografica o della sala espositiva. Successivamente a questa struttura in cemento armato che sara' lo scheletro del cinema stesso, perche' a questo viene agganciato con travi in acciaio le facciate del Cinema pre-esistenti, verra' fissato lo scheletro in acciaio che sorreggera' la bolla di vetro. I solai hanno tutte forme diverse per adattarsi alla variazione della forma della bolla. La bolla poi, caratterizzata da una suddivisione in poligoni triangolari per permettere una liberta' formale altrimenti difficile, e' caratterizzata da sistemi dotati di pneumatici idro-pneumatici elettrici, che aprono e chiudono alcune finestre ricavate nella struttura per permettere il cosiddetto effetto camino, cioe' lo scorrere dell'aria calda verso l'esterno. Ben visibile inoltre la sala cinematograifca che rappresenta il vero cuore dell'intero museo, una sala di capienza modesta ma caratterizzata da un rivestimento in legno nelle pareti laterali e nel soffitto per permettere la migliore esperienza audio possibile, data la grande capacita' del legno di assorbire e rimandare le onde sonore.

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    Project details
    • Year 2013
    • Work started in 2013
    • Work finished in 2013
    • Status Research/Thesis
    • Type Museums / Cinemas / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Structural Consolidation
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