Cappella privata "Oltre la luce" | Ivana Laura Sorge

Il sistema di accesso al lotto privilegia una visione di scorcio della cappella, e  questa condizione è stata decisiva per lo sviluppo del progetto, il quale ha dato molta importanza alla soluzione d’angolo. La semplice forma di un parallelepipedo, subisce infatti, una sconnessione d’angolo, privilegiando questa parte del volume e segnando l’ingresso che, non viene posto nell’asse di simmetria della facciata principale. Il volume, chiuso verso l’esterno, rivela l’intenzione di creare un luogo dal carattere introverso. L’impossibilità di introspezione si manifesta nell’assenza di trasparenze; l’unica apertura, ovvero la porta di ingresso, viene pensata in rame ossidato. Essa si eleva fino alla sommità piegandosi a 90 gradi sul prospetto laterale ed è concepita in modo da renderla “monumentale”, cosa che viene rincarata per la sua matericità e cromatura.

Trattandosi di un’architettura religiosa, questo parallelepipedo in cemento armato, vuole esprimere la sua purezza oltre che nella forma, anche nel colore bianco (colore puro che ispira tutto ciò che è spirituale e sovraumano e che nel cristianesimo è simbolo di purezza ma anche di serenità e calma interiore). Il luogo suggerisce l’uso della pietra lavica, posta nella parte basamentale in modo da accentuare il distacco del volume dal suolo e riproposta nelle due listature rispettivamente in orizzontale  e in verticale che nella soluzione d’angolo disegnano il simbolo della croce, ben visibile a chi percorre il viale di ingresso a questa parte del cimitero. La copertura, piana e ricoperta da pietrisco, presenta un taglio di luce in vetro-camera. La camera interna è intonacata di bianco compreso il soffitto, per accentuare gli effetti della luce che proviene solo da una feritoia zenitale, una lama di luce che illumina a mezzogiorno la parete laterale interna.