Progetto per il restauro e il risanamento conservativo della Chiesa del Purgatorio sita in Regalbuto | STUDIO TECNICO CUSMANO
Regalbuto / Italy / 2003
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Il complesso ecclesiastico in oggetto, presenta un impianto vo¬lumetrico e planimetrico determinato dall'aggregazione, a seguito di successivi accorpamenti, di tre volumi principali e precisamen¬te:
• La chiesa propriamente detta, che con il suo sviluppo longitudi¬nale e per la presenza del corum e della sottostante cripta divie¬ne corpo architettonico dominante dell'intero complesso. Sia la chiesa che la cripta presentano una configurazione planimetrica a pianta rettangolare con terminazione ad abside in cui è visibile sul lato a Sud un campanile raggiungibile mediante una ripida e poco agibile scaletta in legno;
• Un locale adibito in tempi passati a oratorio dei confrati: una grande sala rettangolare, dalla quale era consentito l'accesso al¬la cripta, sottostante la chiesa, mediante una scala oggi murata. Tale ambiente è stato in tempi recenti trasformato indecorosamente in sala di proiezione cinematografica ad uso parrocchiale mediante la realizzazione di una struttura in cemento armato di indubbio gusto;
• Locali sacrestia e vani prospettanti su Via Citelli e Via V. Ema¬nuele;.
• Ampio vano con ingresso dalla Via Crispi (sotto il locale ex ora¬torio).
I volumi precedentemente descritti presentano uno sviluppo al¬timetrico condizionato dalla morfologia del terreno di sedime. Nella fase edificatoria è stato infatti sfruttato il notevole di¬slivello esistente tra le vie V. Emanuele e F.sco Crispi (circa 4,50 metri) per la realizzazione della cripta nonché dei vani ubi¬cati sotto il locale ex oratorio e sacrestia.
Il volume prospettante su Via Citelli presenta inoltre un terzo livello, sempre facendo riferimento alla quota di Via F.sco Cri¬spi, ricavato plausibilmente in seguito a una recente sopreleva¬zione (XVIII sec.).
Tali ambienti accessibili, tramite una scala in muratura, che collega anche il corum realizzato all'interno della navata, sono stati realizzati con una tecnologia precaria e sono totalmente privi di idonei collegamenti alle strutture portanti adiacenti (paramento perimetrale della navata).
Gli orizzontamenti di tutto il complesso sono realizzati con volte reali: a botte a sesto ribassato (locale ex oratorio, navata della chiesa, navata della cripta e vano Via Crispi) o crociera (nei rimanenti vani).
Le coperture sono di tipo tradizionale a due falde con pendenza del 20% circa ad esclusione del volume su Via Citelli in cui è vi¬sibile un'unica falda con pendenza verso la Via Citelli.
La Chiesa del Purgatorio fu edificata tra il 1653 e il 1690, per vo¬lontà del Sacerdote Vito Pomillitto, per ospitare una delle più prestigiose confraternite di Regalbuto: la confraternita delle A¬nime Sante del Purgatorio; tra le più antiche congregazioni ancora oggi operanti della quale è possibile ripercorrerne la storia at¬traverso numerosi documenti ancora oggi consultabili.
Le alterne fortune, oggi ridotte a quasi nulla, hanno segnato an¬che l'apparire del monumento; e l'urgenza di un intervento , e¬sterno alla forza dei pochissimi confrati, si rende necessario per impedire la perdita di questo monumento.
Il suo interesse, a parere nostro molto notevole, nasce dalla stessa maniera con la quale il Sac. Pomillitto, ne determina la nascita.
Lo spazio per la costruenda fabbrica, fu ricavato da un nucleo a¬bitativo, più vecchio di almeno un secolo, di proprietà dello stesso Sac. Pomillitto.
I segni dell'edificio preesistente, sono ancora oggi ben evidenti e bene si confanno ad un raffronto, con i pochi esempi di tipologia costruttiva delle abitazioni di quel periodo di Regalbu¬to.
L'intero complesso, può essere diviso in parti differenti per l'e¬poca di realizzazione; l'ipotesi dell'utilizzo di una abitazione civile, come nucleo sul quale poggiare l'intero edificio, si rifà al ritrovamento di due finestre, murate, nel locale annesso alla chiesa (al primo piano), corrispondenti al terzo superiore degli altari laterali di destra.
Malgrado tutte queste possibilità date dai documenti, è pres¬soché impossibile azzardare il nome dell'ipotetico progettista.
La mancanza di una razionalità progettuale dell'intero edifi¬cio, facilmente avvertibile nella sua composizione, le soluzioni trovate ad alcuni problemi di "adattamento", portano a pensare, che il tutto sia opera di maestranze locali, che hanno utilizzato al meglio le loro conoscenze ed esperienze per condurre in porto il non facile compito.
Le soluzione adottate, hanno sicuramente il gusto dell'artigia¬no che si misura con se stesso e che, in alcuni momenti, ha saputo esprimere: architettura.
Vediamone il risultato, per l'ideale spettatore.
Lasciata la P.zza della Repubblica, attratti ad attraversare lo stretto passo che rimane a destra della Chiesa Madre, inizia la Via V. Emanuela; in questo punto sempre in ombra, per la mae¬stosità degli edifici che la determinano, tanto da sentire forte la necessità di "ricercare" la luce e lo spazio anteriore, necessa¬ri per un sicuro orientamento, ci si propone rassicurante, per semplicità ed eleganza la facciata della Chiesa del Purgatorio. Su¬bito, all'ideale spettatore, nasce il dubbio se, continuare per la Via appena intrapresa o tornare indietro, sentendosi materializza¬to in uno spazio d'attesa, come un ideale "PURGATORIO".
Gli occhi sono diventati il punto di fuga, il vertice di una piramide visiva che ha alla sua base, per intero, il prospetto della chiesa.
Il prospetto del tempio infatti qualifica la realtà circostante in termini euritmici, tornando all'antica antitesi tra spazio in¬terno e spazio esterno. La mancanza di una soluzione visiva late¬rale, renderebbe la facciata della chiesa ad un "muro", limitando e rompendo brutalmente il "continuum" visivo, l'omogeneità dello spazio in cui è iscritta; ma essa è forma architettonica, facendo sentire lo spazio dello slargo antistante e quello degli ambienti interni, mettendoli in relazione attraverso la plasticità della parete diaframma che da materialità al vuoto.
La struttura a salienti dell'edificio, appena venato nel suo andamento lievemente ondulatorio dalle compiacenze linearistiche delle sue partiture laterali, si concreta dinamicamente attraverso una rigorosa definizione spaziale, entro uno schema simmetrico che tutto organizza e domina.
L'effetto finale è quello di guardare attraverso un cannocchia¬le capovolto, che accentua l'illusionismo creato dalla prospettiva capovolta, in cui tutto quello che circonda sembra che debba all'improvviso implodere sullo spettatore.
E' questo, uno degli innumerevoli esempi di gioielli architet¬tonici, creati dal genio di oscure maestranze che costellano l'u¬niverso della storia dell'arte della nostra isola, rendendola uni¬ca nella molteplicità delle scelte in grado di proporre.
Queste ci hanno regalato un piccolo gioiello di classicismo si¬ciliano, seppure realizzato in epoca barocca.
Tutto questo, che è il consueto ritardo della provincia rispet¬to ai capoluoghi, ci da il senso pieno della grave involuzione so¬cio -econo¬mica che, da più di un secolo, aveva colpito la nostra isola.
Ma gli esempi altissimi, che il medioevo siciliano aveva saputo raggiungere, hanno dato la possibilità ad uomini della seconda metà del seicento di avere ancora vivo il senso della volumetria, dell'equilibrio statico e formale delle masse.
L'intera fabbrica è costituita da numerosi ambienti adibiti al¬le diverse funzioni della confraternita. La cappella è rivestita da stucchi ed ha un imponente baldacchino che, con la sua forma imponente e tozza, sembra opprimere la tomba del Pomillitto, posta in una nicchia al di sotto dell'altare maggiore. L'interno di que¬sta, è stato dipinto con mano estremamente incerta, quasi intimori¬ta, per la gravosità dell'elemento da raffigurare: le anime sante del purgatorio.
Lungo i lati maggiori della vasta sala rettangolare, si svilup¬pano i quattro altari laterali rivestiti, come l'altare di centro, da paliotti di tela dipinta, con gusto di tipo barocco. La chiesa ha opere di particolare pregio, come un sottoquadro d'altare che rappresenta la vergine ed un maestoso, pulpito confessionale in legno intagliato del XVIII sec..
Due grandi tele della seconda metà dell'ottocento, firmate, sono ancora leggibili, tra quelle oramai ridotte ad esempio di dove può arrivare l'incuria dell'uomo.
Accanto alla cappella troviamo la grande sala rettangolare dell'oratorio dei confrati che fa da tramite fra questa e la sa¬grestia della chiesa madre. L'oratorio, costruito nel finire del settecento, era coperto da una volta a botte ed era impreziositi da stucchi analoghi a quelli della cappella di San Vito in San Ba¬silio.
Al di sotto di esso e precisamente nei pressi della porta che lo collega agli uffici parrocchiali di San Basilio, si trova l'os¬sario dei defunti meno abbienti, mentre nel passetto, oggi murato, che lo collegava alla cappella del Purgatorio, si trovava una lar¬ga botola che scendeva nella cripta dove sono collocate le sepol¬ture di alcune famiglie più ragguardevoli di Regalbuto. Fissati al muro, entro nicchie lungo le pareti, sono posti gli scheletri che, sino agli inizi del nostro secolo, i parenti ogni anno ricoprivano con vesti di pregio durante l'ottavario dei Morti.
Il locale adibito alla preparazione dei cadaveri, la loro mum¬mificazione, è raggiungibile dalla cripta stessa.
Dimora di monumenti funebri, di bare con pareti di vetro che permettevano la visione dei defunti, ai quali veniva applicata una maschera di cera, è stata spesse violata da vandali e ladri che speravano di trovarvi chissà quali tesori.
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Il complesso ecclesiastico in oggetto, presenta un impianto vo¬lumetrico e planimetrico determinato dall'aggregazione, a seguito di successivi accorpamenti, di tre volumi principali e precisamen¬te: • La chiesa propriamente detta, che con il suo sviluppo longitudi¬nale e per la presenza del corum e della sottostante cripta divie¬ne corpo architettonico dominante dell'intero complesso. Sia la chiesa che la cripta presentano una configurazione planimetrica a pianta rettangolare con terminazione...
- Year 2003
- Client DIOCESI DI NICOSIA
- Status Completed works
- Type Churches / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art / Restoration of façades / Structural Consolidation
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