Progetto BKC “Bassano Knowledge City”

Progetto BKC “Bassano Knowledge City”: agenda operativa per la rigenerazione urbana di Nicola Preti e Giacomo Tomasini Il tema conduttore dell’agenda operativa BKC è il sapere come motore della rigenerazione urbana: - aumenta le capacità delle risorse umane; - favorisce l’integrazione dei portatori d’interesse; - si inserisce in un modello di pianificazione strategica: - ha la capacità di affrontare ambienti incerti e imprevedibili; - la cui struttura è alimentata dall’osservazione del mondo esterno, dalla immaginazione di possibili futuri, dalla ricerca di collaborazione con nuovi portatori di interesse; - è fondata sulle potenzialità del territorio più che sui suoi problemi; - non è necessariamente legata alla realizzazione di progetti concreti ma è attivata dalla necessità di generare progetti concreti. Gli strumenti che useremo per trovare il consenso dei portatori di interesse sono lo storytelling e la costruzione di visioni che permettano di capire il futuro possibile per la rigenerazione urbana tramite i nuovi “normali”. Il progetto prende l’avvio con la definizione degli scopi generici, e per la verifica del raggiungimento di tali scopi raccomandiamo all’amministrazione di adottare un pannello di controllo interattivo visibile http://www.urbandesign.gov.au/protocolframework/index.aspx Obiettivi: - individuare gli elementi strategici del progetto per aumentare le capacità delle risorse umane e diminuire il consumo di risorse; - avviare un processo di monitoraggio continuo per valutare il raggiungimento degli obiettivi Definizione degli scopi di BKC “Bassano Knowledge City” L'obiettivo dell’agenda è quello di individuare tre temi strategici per la rigenerazione di Bassano. 1)Decoupling che vuol dire l’aumento della produttività accompagnato dalla diminuizione del consumo di risorse naturali, attraverso: -l’implementazione delle risorse umane per lo sviluppo economico -lo sviluppo dell’innovazione per nuove tecnologie a basso consumo di materia -lo sviluppo della connettività fisica e sociale per costruire piattaforme di relazione locale e internazionale -la durabilità per una progettazione sostenibile e resiliente (capacità di rispondere ai cambiamenti di un sistema) 2)Crescita delle risorse umane del sapere e della vivibilità: -sfruttando la diversità -stimolando l’apprendimento -stimolando comportamenti vibranti -implementando il comfort tramite l’accoglienza e la sicurezza 3)Governance in termini di leadership e di facilitazione: -gestendo l’ambiente fisico e sociale operando nel contesto materiale e immateriale -coinvolgendo una grande varietà di elementi -stimolando l’eccellenza nella gestione dell’intero ciclo di vita dei progetti