Huipiles

i vestiti dell'anima maya Morbegno / Italy / 2012

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In mostra una raccolta di più di cinquanta huipiles, pezzi unici tessuti a mano dalle donne indigene maya del Guatemala. Con le sue trame ricche di colori, gli splendidi ricami e broccati, il huipil è molto più di una blusa tradizionale, è una tela che racchiude simboli ancestrali a difesa dell'identità etnica. Questi indumenti sono considerati dagli studiosi vere e proprie opere d'arte (importanti collezioni sono conservate in molti musei del mondo); sono un patrimonio culturale dell'umanità che testimonia la creatività e l'eccezionale capacità artigianale di donne svantaggiate, che merita di essere valorizzato e conosciuto. L'esposizione, organizzata dal Soroptimist Club di Sondrio in collaborazione con il Consolato del Guatemala e curata dagli architetti valtellinesi Andrea Cavagnolo, Paolo De Meo e Patrizia Dell'Agosto, vuole essere il coronamento del service triennale che il nostro Club ha realizzato in Guatemala a favore di giovani studentesse indigene di infermieristica. L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio dell'Ambasciata del Guatemala in Italia e del Comune di Morbegno. L’allestimento della mostra nasce dalla volontà di far conoscere l’abito tradizionale guatemalteco senza però ricorrere alla musealizzazione che spesso accomuna questo tipo di esposizioni. Gli Huipiles non sono oggetti di antiquariato, ma abiti vivi, contemporanei, ancora oggi utilizzati in Guatemala principalmente dalle donne, per questo l’allestimento ce lo propone indossato, appeso, tangibile e mai racchiuso dentro una teca. Lo spazio della mostra è abitato da numerose sagome realizzate in cartone alveolare, che “indossano” i pezzi esposti e ne consentono una visione a 360° generando un’interazione tra allestimento e spettatore. La forma delle sagome richiama la figura femminile, volutamente stilizzata al fine di allontanarsi dall’idea tradizionale di manichino. Altro elemento caratterizzante dell’allestimento è la definizione di una serie di ambiti, utili allo spettatore per focalizzare la propria attenzione sugli abiti esposti. Questi ambiti, assimilabili a delle stanze, sono delimitati dagli stessi Huipiles accostati l’uno all’altro in modo da formare una parete effimera che si delinea al tempo stesso come espositore e oggetto esposto. Una struttura metallica a telaio sostiene l’orditura di cavi su cui gli abiti sono collocati, quasi a richiamare il telaio con cui questi indumenti vengono tessuti. Anche questa soluzione consente la visione di entrambe le facce degli Huipiles, al fine di far apprezzare le trame e le decorazioni che arricchiscono questi abiti rendendoli così pregiati. L’allestimento della mostra mira all’aspetto emozionale, vuole trasmettere la sensazione di immergersi nei colori di una popolazione senza nessuna velleità classificatoria, come emerge anche dalla scelta delle immagini e dei testi sulle pareti e dal trattamento cromatico loro riservato. L’aspetto storico, e sociale del tema viene affrontato in maniera esaustiva all’interno della presente pubblicazione che diviene così catalogo e guida della mostra.
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    In mostra una raccolta di più di cinquanta huipiles, pezzi unici tessuti a mano dalle donne indigene maya del Guatemala. Con le sue trame ricche di colori, gli splendidi ricami e broccati, il huipil è molto più di una blusa tradizionale, è una tela che racchiude simboli ancestrali a difesa dell'identità etnica. Questi indumenti sono considerati dagli studiosi vere e proprie opere d'arte (importanti collezioni sono conservate in molti musei del mondo); sono un patrimonio culturale dell'umanità...

    Project details
    • Year 2012
    • Status Temporary works
    • Type Graphic Design / Exhibitions /Installations
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