casa viola | Stefano Gelagna

Il fabbricato sorge lungo il Corso principale di Castelraimondo, un piccolo paese a vocazione artigianale e rurale cresciuto intorno al pittoresco nucleo originario trecentesco. E’ un immobile in struttura mista di calcestruzzo e laterizi edificato tra il 1968 e il 1970. Di forma rettangolare regolare, tetto a capanna in laterocemento si sviluppa su due piani fuori terra interamente destinati ad abitazione, più un piano sottotetto, adibito a soffitta. L’ingombro massimo è di 14 m x 11.10 m x 650 m (H) i solai sono in laterocemento. Il fabbricato necessitava di un intervento immediato di risanamento per la forte presenza di umidità al piano terra e per la necessità di modificare le due unità abitative per adattarle alle esigenze dei due giovani proprietari. Il progetto si è avvalso delle indicazioni previste dal “Piano Casa” della Regione Marche. I proprietari desideravano un immobile contemporaneo, giovane, ma l’impossibilità economica di demolire integralmente l’immobile e la sua copertura limitava molto le possibilità progettuali. Ma questi limiti sono diventati uno stimolo intellettuale positivo che ha portato ad un risultato sicuramente singolare. Le due abitazioni sono state implementate con spazi prima esistenti ma non pensati come parti integranti dell’immobile: il giardino e la terrazza. Al piano terra il portico d’accesso e il pergolato retrostante con l’annesso giardino diventano ambienti vivi della casa, ne ampliano lo spazio e con le grandi bucature permettono uno scambio dialettico tra interno ed esterno. Gli ingressi delle due unità immobiliari sono segnati l’uno dal portico, l’altro dalla presenza di tre “tubi” posti in modo irregolare che nascondono la loro funzione (pluviale, sostegno). Il prospetto principale è fortemente segnato dal disegno geometrico della recinzione in alluminio bianco. I paramenti esterni, in parte tinteggiati di color viola intenso, in parte rivestiti da lastre di travertino grigio posti in fasce ad altezza costante, vengono enfatizzati dall’uso di corpi illuminanti “invisibili” integrati nelle strutture. Gli interni sono semplici ma caratterizzati dall’uso di colori brillanti, alternati a toni soft. Il risultato è frutto di una sinergia positiva tra il progettista, il committente e le imprese che hanno partecipato alla realizzazione, un insieme fortemente motivato di under 45.