Restauro e allestimento museale di Castel Tirolo

Il progetto comprende il restauro e l’ampliamento con l’allestimento del Museo storico culturale di Castel Tirolo. Interventi puntuali e decisi, realizzati con forme nette e materiali naturali che però dialogano con un luogo fortemente stratificato e di straordinaria valenza paesaggistica. La collina fortificata sul versante sud è stata inclusa nel percorso museale e comprende due edifici in legno grezzo per seminari e la copertura di uno scavo archeologico, diverse scale, cancelli, corrimani ecc. in acciaio arrugginito e, infine, un sentiero realizzato dall’artista G. Bechthold (I fase terminata 06/ 2001). Dal 06/2001 fino 06/2003 è stata eseguita la seconda parte del progetto che investe il nucleo centrale del castello. La visita del museo inizia con gli spazi allestiti nel palazzo sud ed est. Percorrendo il camminamento fortificato e l’ex refettorio si giunge al mastio che è la parte maggiormente trasformata dal progetto. “All'interno della cavità della torre (risalente agli inizi del II secolo ma ‘completata’, per la metà superiore, nell'Ottocento) e stata inserita una scala che funge al tempo stesso da percorso, spazio e supporto espositivo. Svolgendosi attorno a quattro pilastri scatolari d'acciaio, inclinati in modo da seguire ed esaltare l’andamento dei muri del mastio, internamente rastremati, la scala sale per ventidue livelli – quasi un filo rosso che attraversa le memorie del secolo scorso. I pianerottoli ospitano bacheche con oggetti e pannelli con scritte, mentre altri oggetti sono esposti nelle vetrine ‘ritagliate’ negli angoli della struttura portante. La cavità centrale della struttura e invasa da balconi con postazioni multimediali, che consentono di percepire l’estensione verticale del mastio. In sommità si trova una luminosa terrazza coperta che, attraverso la merlatura, guarda verso il paesaggio. Al centro, una ‘stanza’ (anch'essa dalle pareti inclinate) accoglie un'installazione multimediale dello scrittore Kurt Lanthaler. Ai piedi del mastio, la sistemazione del ‘cortile della cucina’ con la ricostruzione ex novo di un ulteriore spazio espositivo, parzialmente ipogeo, prelude all'ultima parte del castello – originariamente i magazzini – ora adibita a servizi, bookshop e guardaroba, sale per mostre temporanee. Se e vero che il legno naturale e l’acciaio rugginoso (che caratterizzano con evidenza le nuove parti realizzate) appartengono ad un repertorio di materiali diffuso sin quasi a identificare una nuova koine architettonica, altrettanto certamente la chiarezza di intenti con cui sono qui manipolati e declinati allontana questo intervento da ogni rischio di manierismo. Ciò e particolarmente percepibile nel congegno spaziale realizzato all'interno del mastio: sorta di promenade architecturale che incorpora testimonianze documentali e architettoniche, chiarendo come l’accostamento ai ‘materiali’ della storia sia stato, in questo peculiare museo, tutt' altro che ‘neutrale’ ”. Autore/i del progetto Markus Scherer, Walter Angonese Co-progettista Klaus Hellweger Collaboratori: Arch. Sanja Balta, Arch. Alessia Carlotto, Arch. Yvonne Garbukas, Arch. Anja Richter – Modersitzki Progetto strutture Ingenieurteam Maia (Merano) Progetto impianti Thermoplan (Bolzano) (termo-sanitari) Studio H (Bolzano) (elettrici) Progetto illuminotecnica Conceptlicht (Mills, Austria) Direzione lavori Klaus Plattner Direzione lavori architettonica / artistica e allestimenti Markus Scherer Imprese costruttrici Unionbau (Campo Tures) con Normbau (Merano) (interventi edilizi e restauro) Innenausbau Barth (Bressanone) con Glasbau Hahn (Francoforte) (allestimenti) Tecnology Innovation (Brunico) (illuminazione)