Oleoteca a Seggiano, Val d'Orcia | Giuseppe (detto Mao) Benedetti

Il territorio di Seggiano - un piccolo paese di mille abitanti che si affaccia sulla Val d'Orcia dal versante grossetano del monte Amiata - è caratterizzato da secoli dalla coltivazione dell'Olivastra seggianese, una cultivar unica, famosa per l'olio DOP monovarietale che da essa prende il nome. L'oleoteca è parte integrante di un museo diffuso, il Museo della Terra e dell'Olivastra di Seggiano, che si articola in stazioni di visita, negli ambienti compressi del centro storico e negli spazi dilatati delle vicine campagne, costruendo una celebrazione della civiltà dell'olio e dell'ulivo affidata alla consonanza tra i linguaggi della scienza, dell'architettura e delle arti contemporanee. Il piccolo ma strategico ambiente di vendita e degustazione è ospitato al piano terreno di un palazzo che si affaccia sulla piazza principale del paese, appositamente restaurato. Le atmosfere agricole e minerarie del territorio vengono rievocate nell'intervento architettonico, quasi a voler integrare la visita all'antico frantoio, un edificio meccanizzato che si sviluppa per ben cinque livelli sotto la piazza. Nell'oleoteca spiccano due volumi di impronta cilindrica e diverse dimensioni, entrambe rivestiti di fogli di lamiera di ferro, grezza. Uno dei questi, ruota lentamente su sé stesso scoprendo su di un'asola verticale bottiglie sempre diverse di olio di Olivastra seggianese. L'altro, il bancone di mescita, è una vera e propria macchina per la degustazione che dispensa "alla spina", attraverso appositi rubinetti, l'olio. A terra, ai piedi del bancone, una mezza luna luminosa rischiara l'ambiente, rievocando il carattere ipogeo del frantoio appena visitato. Sulla volta di forma irregolare sono proiettate delle immagini, austeri affreschi in movimento, a documentare i diversi momenti del lavoro umano che, sempre uguale da millenni, trasforma un frutto amaro, l'oliva, in un liquido dolce ed essenziale come l'olio.