Ristorante PERCHÉ | Toti Semerano

Treviso / Italy / 2008

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Una casa contadina affondata nella campagna è stata restituita alla sua essenzialità originaria, preservando il carattere povero dell’edificio. Tutto intorno un recinto chiuso, elemento ricorrente nel paesaggio circostante, diventa strumento di aggregazione e definizione degli spazi esterni. Esso delimita delle grandi aperture, invisibili dall’esterno. Invece di un luogo immediatamente percepibile, sono stati disegnati diversi paesaggi protetti e concatenati: cortili e terrazze su vari livelli, collegati da un sistema di rampe che consentono una percorribilità totale: ogni cortile, una piazza dove può sorgere un'idea di ristorazione diversa, a partire da una predisposizione di sotto-servizi che consentiranno di realizzare in libertà qualsiasi nuova idea. Un luogo dunque fortemente caratterizzato ma predisposto per crescere e articolarsi in forme diverse nel futuro. La connessione tra questo sistema di recinti e la preesistenza è affidata nel progetto ad un elemento di cerniera “vuoto”, “immateriale”, costituito da un involucro di rete bianca satinata, il colore preponderante di tutti l’intervento. Si è scelto così di lavorare sulla leggerezza, il gioco degli spessori consente di regolare il fattore di trasparenza creando la suggestione e l’indeterminatezza di un non finito. Un sistema di rampe, mentre consente una percorribilità totale del complesso ai portatori di handicap, diventa nello stesso tempo un percorso architettonico punteggiato da elementi luminosi realizzati in plexiglass fosforescente. L’aspetto molto particolare di questo lavoro è che la realizzazione delle parti più complesse è stata possibile attraverso l’intervento diretto dei committenti i quali hanno organizzato parte delle loro stesse maestranze dirottate dal lavoro di fabbrica, cosa che ha consentito di realizzare soluzioni altrimenti inavvicinabili se commissionate a ditte esterne. Nella progettazione degli spazi interni, non si è voluto utilizzare alcun oggetto di design, ma è stato affidato all 'artista Valentina D'Andrea, il compito di sviluppare l'intero sistema di comunicazione visiva a partire da un semplice tavolo e seduta base, fino a definire il marchio, le divise del personale e il menù che viene continuamente aggiornato anche graficamente durante le stagioni. Il segno dell' artista percorre libero le pareti, le nicchie con una sorta di poesie visive che commentano ironicamente le singole parti nel linguaggio del fantadesign '>http://www.fantadesign.it'>
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    Una casa contadina affondata nella campagna è stata restituita alla sua essenzialità originaria, preservando il carattere povero dell’edificio. Tutto intorno un recinto chiuso, elemento ricorrente nel paesaggio circostante, diventa strumento di aggregazione e definizione degli spazi esterni. Esso delimita delle grandi aperture, invisibili dall’esterno. Invece di un luogo immediatamente percepibile, sono stati disegnati diversi paesaggi protetti e concatenati: cortili e terrazze su vari livelli,...

    Project details
    • Year 2008
    • Work started in 2007
    • Work finished in 2008
    • Main structure Mixed structure
    • Client Canova s.r.l., Treviso
    • Contractor C.E.V. s.p.a. Treviso
    • Status Completed works
    • Type Bars/Cafés / Restaurants
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