005 Gsb | Paolo Antonio Martini

Nuova sistemazione di Piazza Ghiberti Florence / Italy / 2006

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IL PERCORSO Andrea Ciaffaroni, Pasquale Colafrancesco, Bruno Valeriani, Paolo Martini, Mario Agostinelli — 005 Gsb Vista d'insieme del progetto 2 © Mario Agostinelli . Pubblicata il 01 Marzo 2006. Da via Gioberti inizia un percorso con le stesse caratteristiche di galleria commerciale all’aperto che penetra nel centro storico attraverso le mura conservando la stessa tipologia di strada stretta con fronti alti ricca di botteghe e negozi che si susseguono senza interruzione. Andrea Ciaffaroni, Pasquale Colafrancesco, Bruno Valeriani, Paolo Martini, Mario Agostinelli — 005 Gsb Camminando tra i container © Mario Agostinelli . Pubblicata il 01 Marzo 2006. Il percorso ha un inizio ed una fine, da piazza da Beccaria a piazza Salvemini; lungo il percorso stretto tra le case assumono particolare significato gli spazi aperti costituiti dai vuoti urbani di piazza Ghiberti e Piazza Ciompi. Infatti dal percorso si percepisce lo spazio nascosto di piazza Ghiberti e continuando a percorrere la “strada mercato” si arriva a piazza dei Ciompi. Questi due spazi sono accomunati dallo stesso destino: si recupera piazza dei Ciompi con lo spostamento del Mercato delle Pulci, come riconquista di uno luogo urbano all’interno di un tessuto eccessivamente denso e si riempie un nuovo vuoto, venutosi a creare con la realizzazione del parcheggio, trasferendovi le botteghe dei rigattieri. L’uso pedonale, la vocazione commerciale, di servizio e di intrattenimento del percorso è favorito, dalla presenza del parcheggio sotterraneo. LO SPAZIO APERTO La corrispondenza tra piazza Ciompi e piazza Ghiberti è stato il tema dominante di riassetto dello spazio aperto, perché il trasferimento di attività da piazza dei Ciompi al nuovo spazio, ci ha suggerito di riproporre il medesimo confronto tra i padiglioni delle strutture precarie dei rigattieri e la presenza della Loggia del Pesce. La nuova “loggia” diventa l’edificio centrale del progetto che, oltre ad avere una sua propria destinazione d’uso, diventa elemento di unione tra la presenza costituita dai grandi chiostri di Santa Verdiana e i nuovi spazi. Da qui si generano anche le direttrici del progetto: una generata dall’asse del chiostro che determina la posizione della “loggia”, l’altra dagli allineamenti dei pilastri del parcheggio sottostante su cui, per altro, insistono gli elementi di sostegno della grande “tenda tecnologica” che ripara i nuovi padiglioni (containers). La presenza molto importante insieme a piazza Ghiberti del mercato di S. Ambrogio, che configura un unico grande sistema aperto, è contrassegnata dalla successione di steli luminosi che attraversano i due spazi. Sarà necessario, anche, per valorizzare la bellissima architettura del mercato ottocentesco, riordinare le tettoie del mercato ortofrutticolo con strutture che potrebbero avere gli stessi caratteri della copertura del nuovo Mercato delle Pulci. Il nuovo mercato, che si va ad aggiungere a quello di S. Ambrogio, alla Facoltà di Architettura, al nuovo centro commerciale dell’ex Nazione, alle bottege, ai negozi, alle caffetterie ed ai ristoranti che hanno occupato tutti i fondi al perimetro delle piazze, oltre alla presenza del parcheggio sotterraneo, conferisce a questo spazio una particolare vitalità assegnandogli il ruolo di uno luogo tra i più frequentati durante tutto il giorno ed anche fino a tarda notte. Questa ricchezza di presenze comporta la necessità di dotare lo spazio urbano di attrezzature e arredi che favoriscano lo scambio, l’intrattenimento e la vita all’aperto. LE COSTRUZIONI La tenda tecnologica La copertura si configura come una vela in zinco titanio con sbalzo asimmetrico rispetto agli appoggi, la quale, per consentire l’estensione dello sbalzo, si alleggerisce alle estremità , nelle bande finali con frangisole in acciaio. Questa vela diventa la protezione del percorso dei fruitori del mercato. L’eccentricità del sostegno è data per creare uno spazio coperto abbastanza ampio su cui si attestano i padiglioni – containers disposti secondo una casualità predeterminata per suggerire anche l’effettiva mobilità e precarietà dei padiglioni stessi che potranno anche assumere configurazioni diverse nel tempo. Le parti trattate con frangisole creano dei giochi di luce che rievocano i mercati arabi e così anche le mercanzie che saranno disposte lungo il percorso anche fuori dai volumi. La sequenza delle attività sia interne che esterne fanno assumere all’insieme un carattere particolarmente ricco e tipico dei mercati ambulanti e delle fiere. I padiglioni I containers sono disegnati secondo i criteri di una rigorosa essenzialità tecnologica accentuata dall’impiego di materiali congruenti quali carpenteria metallica, carterizzazione in lastre di zinco – titanio, vetro stratificato extrachiaro giuntato al vivo, con profili di tenuta incassati e sospeso da terra grazie a martinetti regolatori. I caratteri ingigantiti della classificazione (1B, 2G 3S ad esempio) ne aumentano l’aspetto grafico e metafisico. La scelta di creare questa “macchina neutra” rivolta ad esaltare i contenuti e cioè le mercanzie esposte. Attraverso il contrasto che fa da fondale scenografico gli oggetti, gli arredi antichi, le vecchie stampe, i tessuti e gli abiti di un tempo assumono particolare risalto diventando i protagonisti insieme alle bancarelle occasionali della scena teatrale molto colorata e viva del mercatino ambulante. Nella versione notturna. quando il mercato è finito, le facciate in vetro verticali ed inclinate dei containers potranno rimanere accese continuando a mettere in mostra le vecchie cose, come in un museo all’aperto, con effetti di luce artificiale che mantengono viva e presidiano una parte di città. La loggia Un volume sospeso appoggiato su pilotis “sconnessi” e su due volumi pieni rivestiti di pietra, come rilettura ed astrazione della Loggia del Pesce di piazza del Ciompi, unisce il grande chiostro di Santa Verdiana con piazza Ghiberti. Con lo stesso allineamento parallelo alla nuova loggia, una serie di panchine come se nascessero dalla pavimentazione, creano un ideale luogo di incontro oltre il chiostro della Facoltà. La loggia ha prevalentemente un valore simbolico e rievocativo, ma è anche centro di informazione, sala di lettura, spazio collettivo di incontro e di servizio. I lampioni Come pennoni, aste di bandiera o enormi matite conficcate nel suolo, i lampioni, in una ed interminabile e ritmica teoria, passano da una piazza all’altra. Un divertente gioco di luce artificiale, all’interno del cilindro di vetro all’apice dell’asta, creerà un’onda di luce colorata come un’accordo sonoro e vibrante.
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    IL PERCORSO Andrea Ciaffaroni, Pasquale Colafrancesco, Bruno Valeriani, Paolo Martini, Mario Agostinelli — 005 Gsb Vista d'insieme del progetto 2 © Mario Agostinelli . Pubblicata il 01 Marzo 2006. Da via Gioberti inizia un percorso con le stesse caratteristiche di galleria commerciale all’aperto che penetra nel centro storico attraverso le mura conservando la stessa tipologia di strada stretta con fronti alti ricca di botteghe e negozi che si susseguono senza interruzione. Andrea...

    Project details
    • Year 2006
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Office Buildings / Markets
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