ISTITUTO COMPRENSIVO SCOLASTICO

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CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER IL NUOVO ISTITUTO COMPRENSIVO DIDATTICO IN VIA CARLO AMALFI IN PIANO DI SORRENTO (NA) IL PROGETTO Per la progettazione del complesso scolastico si è fatto riferimento, oltre alle indicazioni dettate dal bando, al Decreto 18 dicembre 1975 e s. m.i. sull’edilizia scolastica, alle Norme Tecniche di Attuazione del vigente strumento urbanistico del Comune, alla Legge Regionale 35/87 e alle Norme Tecniche in vigore in materia di sicurezza, di protezione termica, di antincendio, di acustica, di igiene e d’illuminotecnica. Si sono tenute in debita considerazione le geometrie solari e i segni del contesto che sono stati i principi regolatori che hanno determinato i nuovi tracciati dell’articolato scolastico. L’impianto generale si sviluppa sulla direttrice fondamentale Nord-Sud del lotto, individuata da una galleria centrale, “strada urbana”, che si erge a fulcro di tutto l’intervento nel raggiungere e distribuire le funzioni che vi si affiancano. In generale l’impianto architettonico progettato è stato strutturato come un “tessuto urbano”, simile a quello della città greco-romane, costituite da tracciati regolatori ortogonali, primari e secondari, che disegnavano i lotti edificabili e destinando quelli centrali al foro e all’agorà che con gli edifici commerciali e pubblici costituivano il cuore e la vita della città. La superficie del lotto è di circa mq 9.400, quella che impegna il progetto e di mq 3.800, mentre l’area esterna destinata al verde è di mq 2.000. Le altezze interne sono di m 3.20 ad eccezione delle aule, dei laboratori che sono più basse per la presenza delle controsoffittature. L’altezza della palestra è di m 7.20 nel punto più basso, con la copertura ad andamento inclinato, mentre quella della sala polivalente è di m 6.50 e quella, infine, del parcheggio interrato, alla quota – 3.30, è di m 3.00. A) IL LUOGO OGGETTO DELL’INTERVENTO 1) Il territorio Piano di Sorrento, dominata dai 643 metri del Monte Vico Alvano, occupa la parte centrale della penisola sorrentina, confinando con i Comuni di Meta, Vico Equense e Sant'Agnello; a Nord la costa, costituita da alte falesie di tufo guarda il Golfo di Napoli, mentre a Sud la costa è rocciosa e si apre sul Golfo di Salerno. 2) Il clima Il clima è mediterraneo, con miti inverni dalle piogge mai abbondanti e calde estati che possono diventare anche afose per l'alto tasso di umidità. La presenza di clima soleggiato per almeno 250 giorni l'anno rende questa terra - come è ovvio - meta privilegiata di turisti non solo nei periodi di alta stagione, ma anche nei mesi primaverili ed autunnali. 3) L’ambiente La vegetazione naturale di Piano è ovviamente la macchia mediterranea: castagni si trovano alla Selva di Santa Caterina, accessibile da Casa Nocillo (via Lavinola), mentre boschetti cedui misti a faggi e querce si trovano sia sul Monte Vico Alvano (643 metri), oasi di protezione naturale, sia sulla costa sud, in località Scaricatoio, di fronte a Li Galli. Diverse sono le sorgenti d'acqua: Casa d'Ardia, Bassa Pezzella, Lamma, S. Massimo, Cassano. I torrenti che attraversano il piano e che scavano caratteristiche forre nel suolo tufaceo ('valloni'), sono tre: il Rivo Meta o Lavinola, che nasce dalle sorgenti Lamma e S. Massimo, con il suo corso costituisce il confine naturale fra i comuni di Piano e Meta e sfocia alla Marina del Purgatorio a Meta; il Rivo S. Giuseppe o Cassano, che segna il confine fra i comuni di Piano e Sant'Agnello (in Piazza della Repubblica il suo letto è coperto) e sfocia alla Marina di Cassano; il torrente Scaricatore nasce dal Monte Vico Alvano e sfocia sulla costa sud, fra i Colli di San Pietro e Positano. 4) La geologia Lo zoccolo tufaceo che guarda a Nord, verso Napoli e il suo golfo e sul quale è costruita la città di Piano costituisce l'elemento geologico caratteristico della penisola, perlomeno nel suo versante centro-settentrionale. Una puntata sull'altro mare, la costa sud del comune, sul golfo di Salerno, ci rende più chiara la particolarità morfologica della penisola. In questa zona si trovano, infatti, le rocce più antiche che vanno a costituire i Monti Lattari. Una enorme eruzione esplosiva del progenitore dei vulcani flegrei, l'Archeoflegreo, causò il depositarsi di materiale sulle rocce calcaree preesistenti sul versante nord. È da questo materiale che origina il tufo sorrentino con le sue alte falesie e le profonde forre scavate dalle acque reflue. Un materiale poroso e leggero adatto alle costruzioni (le case del Piano costruite prima del XX secolo sono tutte di tufo) che è certamente una delle caratteristiche della penisola e del Piano in particolare. 5) La storia L'uomo è presente in questo territorio fin dalla preistoria: tre grotte: La Porta, Mezzogiorno ed Erica, scoperte negli anni cinquanta e sessanta nella zona collinare del comune sono ancora lì a testimoniare questo ancestrale connubio. In esse furono ritrovati elementi risalenti al Paleolitico Superiore ed al Mesolitico. Ma di gran lunga più importante è il rinvenimento dei resti di un villaggio e di una necropoli nei pressi della sorgente S. Massimo: le Genti del Gaudo si insediarono qui nel II millennio a.C. A partire dal VII secolo a.C. giunsero prima i Greci e poi i Sanniti. Infine, come il resto della Penisola Sorrentina, anche la Planities romana fece parte del municipio di Sorrento. La storia di Piano è, da quel momento, indistinguibile da quella di Sorrento, e caratterizzata, se si vuole, da ripetuto, ostinato anelito di rivolta nei confronti della sudditanza sorrentina; e tuttavia, a ben vedere, anche d'amore verso il più famoso capoluogo. 6) Inserimento del progetto L’area, nella quale si inserisce il progetto del complesso scolastico, è pianeggiante e confina con la via Carlo Amalfi, delimitata sui due lati da edificazioni, tra cui una scuola elementare ed una casa di cura, ora dismessa. Sugli altri lati, invece, non vi sono costruzioni, fatta eccezione, ad adeguata distanza, della Cincumvesuviana a nord dalla quale la scuola progettata è distante circa m 30.00. Il contesto del luogo è caratterizzato dalla presenza del tufo grigio locale utilizzato nei basamenti di edifici e nei muri di contenimento del terreno, mentre gli intonaci esterni delle costruzioni sono generalmente a base di calce di colore ocra. Particolare rilevanza è data dalla presenza diffusa degli agrumeti con protezioni laterali delle piantagioni mediante pali e tavolati in legno sormontati da reti che conferiscono un’immagine prettamente mediterranea. Nel lotto di intervento, sono presenti alberi che sono stati conservati ed incrementati nel loro numero. In particolare il cedro secolare, posto nella struttura preesistente da demolire, svolgerà ancora l’antico ruolo essendo stato inglobato nella nuova proposta che si è sviluppata partendo, proprio, da questa significativa presenza. Infatti, intorno ad esso, al primo livello, è stata disegnata una teca vetrata inclinata ad “impluvium” nello spazio della mensa, mentre, poi, al livello superiore superato il vuoto nel solaio del terrazzo della biblioteca si inserisce in uno spazio aperto che reinterpreta la soluzione della protezione degli agrumeti, Infatti le sole pareti vetrate con le tende parasole, orizzontali, rimandano alla protezione degli agrumeti che consentono la lettura dello spazio interno dall’esterno, inoltre c’è da dire che questo terrazzo può essere utilizzato dagli alunni per la lettura all’aperto. L’insieme così progettato, viene arricchito, poi, da lunghe siepi geometriche che con i muretti in tufo grigio locale, sormontato da rete tipo “orsogrill”, disegnano i confini del lotto in modo naturalistico. La continuità cromatica del complesso è stata assicurata dall’impiego di materiali del luogo basati su sfumature di colore ocra con la sola eccezione della palestra che è in acciaio di colore grigio e azzurro tipo carta da zucchero. C’è da dire, che non è stata presa in considerazione la possibilità di utilizzare una fascia del lotto adiacente ad est ( part. 226) ai fini infrastrutturali e per la viabilità per non modificare l’equilibrio dell’agrumeto che insiste in quest’area. Così, la stradina di uscita dal parcheggio interrato, ad est su via C. Amalfi, è stata posta nella fascia di rispetto tra l’edificio scolastico ed lotto adiacente l’agrumeto. C’è anche da precisare che l’ingresso al parcheggio, poi, non avviene dalla stessa via C. Amalfi per evitare di congestionare l’area antistante la scuola ed evitare pericoli, per gli alunni, del transito automobilistico e considerando, anche che su quest’area insiste un ulteriore plesso scolastico. L’ingresso quindi è stato posto ad ovest prevedendo la realizzazione di una stradina interna,ex novo, che si collega al Largo Annunziata. Dal punto di vista paesaggistico il progetto si inserisce nel lotto con una soluzione “planaria” , a due livelli fuori terra che con il disegno del verde con alberi ad alto fusto rendono l’ambiente gradevole e vivibile. B) CARATTERISTICE FUNZIONALI E COSTRUTTIVE Il progetto è stato articolato intorno ad una “spina” centrale con due corti interne che costituiscono i “nodi” intorno ai quali si sono articolati gli spazi funzionali che ne diventano gli elementi identificativi e rappresentativi, proprio come per l’atrio con l’impluvium della casa romana. Le funzioni sono state organizzate in due gruppi, il primo, prospiciente la via Carlo Amalfi, con competenze tendenzialmente “pubbliche” ed un secondo, interno al lotto, per le attività prettamente didattiche. Questo secondo gruppo è traslato verso ovest, rispetto al primo, in modo da non impegnare la particella catastale 533. I due gruppi di funzioni sono, inoltre, sottolineati e diversificati dallo spazio della rampa di ingresso ed uscita dal parcheggio interrato. L’accesso a quest’ultimo, avviene da una strada da realizzare ex novo che si collega al Largo Annunziata. Fanno parte del primo gruppo di funzioni: la mensa, la sala polivalente per attività didattiche, per conferenze e spettacoli e la palestra con gli spogliatoi al primo livello, mentre la direzione didattica, la sala professori e la biblioteca sono al secondo. Il secondo gruppo di funzioni, sia al primo livello che al secondo, è composto da 12 aule didattiche e 5 laboratori con i relativi servizi igienici. Le aule didattiche sono state orientate con le finestre rivolte a sud. Il gruppo di aule, al primo livello ha una corte interna all’aperto con orti e fontane con zampilli e bocchette nella pavimentazione per l’irrigazione. Le corti, con la presenza degli orti, oltre alla didattica ed all’illuminazione costituiscono il “termometro” delle stagioni. In particolare le aule saranno arredate con lavagne interattive e multimediali con casse audio per la diffusione sonora che permetteranno l’utilizzazione ottimale degli spazi didattici. Le lavagne potranno essere collegate ad un computer portatile, ad un proiettore ed alle casse sonore costituendo, così, un utile e versatile strumento multimediale per molteplici attività didattiche. Inoltre, lo sviluppo delle abilità psico-motorio saranno possibili, oltre che nella palestra, nelle corti interne anche all’esterno, dove vi sono spazi idonei sistemati a verde ed un campo di giuoco. Il confort visivo è garantito dalla illuminazione naturale con le finestre, di cui, quelle disposte a sud, hanno i vetri muniti di tendine veneziane microforate a lamelle orientabili all’interno che favoriranno l’ombreggiamento consentendo di regolare la luce direttamente dall’interno dell’aula. Il confort ambientale, è invece, assicurato da soluzioni tecniche che garantiscono la piena accessibilità e fruizione degli spazi per le persone con limitate capacità psico-motorie. Ad un livello interrato, che occupa circa la superficie della prima zona di funzioni, vi è il parcheggio con 50 posti auto ed altrettanti per motocicli, un ascensore, idoneo al superamento delle barriere architettoniche, che collega i livelli superiori oltre ad una scala, sul lato est, illuminata dall’alto. Vi sono, inoltre, un locale di deposito delle attrezzature scolastiche, uno per i libri ed altri due destinati agli impiantii ed alla caldaia. L’uscita di sicurezza è assicurata dalle due rampe e da un’uscita compartimentata pedonale sul lato est. Il parcheggio è munito di idonea areazione sia verticale che orizzontale, la cui superficie è circa il 30% di esso. In particolare, quella verticale è assicurata dal cancello di ingresso alle rampe e quella orizzontale è ottenuta con una copertura con griglie in acciaio dei percorsi laterali a est ed ad ovest della scuola. Sia la sala polivalente che la palestra sono utilizzabili dalla collettività anche quando la scuola è chiusa perché sono stati previsti ingressi esterni indipendenti. C’è da sottolineare che l’aula polivalente, divisibile in due parti, mediante una parete tenda, consente di accogliere e soddisfare esigenze didattiche diverse contemporaneamente. Anche la palestra è possibile utilizzarla parzialmente perché dotata della stesso sistema di divisione. Il complesso così come è stato strutturato, determina un contesto deciso, lineare ma articolato e riconoscibile che si confronta con il costruito del luogo per connotarne l’intera zona. In generale si evidenzia che dai lati posti a est ed ovest, è possibile accedere all’esterno attrezzato con spazi per l’attività ricreativa e sportiva, con aree a verde con siepi geometriche, alte m 1.80 ed alberi ad alto fusto autoctoni in ragione di circa 36 elementi ed un campo di gioco. Antistante la rampa di accesso al parcheggio ad ovest vi è la sosta per lo scuolabus. La recinzione del lotto lunga circa m 320, è costituita da un muretto in tufo grigio locale di altezza m 1.80, con un sovrastante bauletto in calcestruzzo di chiusura e rete tipo “orsogrill” di altezza pari a m 1.50. L’ingesso principale è a nord, sulla via C. Amalfi e posto alla quota + 0.20 m rispetto a quella esterna 0.00 m ed immette nella galleria attraverso un ampio atrio, nel quale vi è una postazione di accettazione e controllo. Per mezzo di una scala e di un ascensore, posti nell’atrio, si raggiunge il secondo livello a quota + 3.90 m. Le uscite di sicurezza sono assicurate da due scale poste a sud, da un’altra, che collega i due livelli di aule nella parte centrale ed infine, da quella posta nell’atrio principale. Quanto alla realizzazione delle opere, nel caso si vogliano diversificare gli interventi nel tempo,sono ipotizzabili tre lotti di lavori, il primo per la realizzazione del plesso scolastico, il secondo la realizzazione della palestra ed un terzo lotto per la sistemazione finale esterna. 1) LE STRUTTURE L’individuazione del sistema delle strutture è stata intesa come organizzazione tecnica -a “reggere”- dei materiali in rapporto dialettico con “l’intero architettonico” da configurare. Il sistema strutturale, in quanto “forma primaria”, è stato indagato nei suoi valori formali autonomi ed ha assunto altresì il ruolo di sistema “attivo” nella determinazione degli spazi in quanto “matrice” delle loro possibilità di genesi ed aggregazione. La struttura generalmente è stata prevista in calcestruzzo, con fondazioni a travi rovesce da cui si elevano i pilastri a formare dei telai ortogonali fra loro, che sorreggono sia le travi in c.a. che gli impalcati di piano e di copertura gettati in opera, solo per la palestra è stato utilizzato l’acciaio con solai in lamiera grecata tipo A 55/P 600 di spessore 7/10 con massetto ed idoneo isolamento. 2) LE PARETI ESTERNE ED INTERNE Per le pareti esterne sono stati previsti blocchi il laterizio tipo “ Alveolater” di cm 40 mentre per quelle interne blocchi di cm 12. Il primo livello esterno è rivestito con lastre di pietra di Trani, mentre, il livello superiore da intonaco. 3) GLI INTONACI ESTERNI Gli intonaci esterni, che qualificano piacevolmente le facciate dell’edificio, conterranno già il colore ocra e saranno realizzati con effetto “lotus” caratterizzato dalla forte riduzione dell’aderenza di impurità oltre che dall’elevato effetto ignifugo, Sulle pareti di chiusura esterna sarà realizzata una sorta di rasatura armata composta di malta e rete annegata in fibra di vetro e, poi, successivamente vi sarà il rivestimento di finitura in spessore costituito da intonachino a base di micro-emulsione silossanica e miscela di sostanze quali biossido di titanio, sostanze di carica ai silicati e farina fossile, secondo direttiva tedesca Vdl. 4) ISOLAMENTO DEI SOLAI I solai piani di calpestio sono costituiti da un doppio strato incrociato di pannelli fonoisolanti in lana di legno mineralizzata con magnesite ad alta temperatura, conformi alla Norma UNI EN 13168, spessore mm 8 di dimensioni 500 x 2000 mm con reazione al fuoco B-s1,d0, omologati. Un foglio di polietilene posato sui pannelli impedirà l’aggrappo del massetto sull’isolante. Per evitare ponti acustici tra massetto e pareti, l’intervento sarà completato da una fascia perimetrale verticale di pannelli in lana di legno mineralizzata con magnesite ad alta temperatura, conformi alla Norma UNI EN 13168 di sp. mm 20. 5) ISOLAMENTO DEI CONTROSOFFITTI I controsoffitti delle aule sono fonoassorbenti e termoisolanti realizzati con pannelli in lana di legno mineralizzata con magnesite ad alta temperatura con fibra extrasottile (1mm) e superficie a vista “ a grana acustica” conforme alla Norma EN 1368 spessore mm 25 e di dimensioni 600 x 600 mm, rispondente inoltre alla Norma UNI 9714-M-A-F con reazione al fuoco B-s1,d0, omologati a bordi diritti, preverniciati sulla faccia a vista con pittura colore pastello .I pannelli saranno posati tra le ali dei profili di un’orditura longitudinale e trasversale portante, costituita da profili a “T” a scatto di mm. 24 x 38, sospesa al solaio mediante tasselli e pendini regolabili in filo di ferro zincato. I perimetri dei plafoni saranno rifiniti da una cornice ad “L” in acciaio zincato. I pannelli saranno così appoggiati sui quattro lati in modo da essere facilmente smontabili e riposizionati. Quanto, poi, al controsoffitto della sala polivalente sarà anch’esso fonoassorbente antincendio con resistenza al fuoco certificata REI 90, composto da pannelli termofonoisolanti e fonoassorbenti, costituiti da pannelli in lana di legno mineralizzata con magnesite ad alta temperatura a fibra extrasottile ( mm1) e con superficie a vista “ a grana acustica” conformi alla Norma EN 13168 con spessore 25 mm, rispondente inoltre alla Norma UNI 9714-M.A.F, reazione al fuoco B-s1,d0, omologati ed aventi il lato non esposto verniciato con uno speciale rivestimento antincendio, resistente alle alte temperature, a base di silicati di magnesio, integrativa silicati di sodio e alluminio; di dimensione 600 x 600 mm. I pannelli, preverniciati sulla faccia a vista con pittura lavabile, bordi diritti, saranno appoggiati su un’orditura in vista di profilati in acciaio zincato a “T a scatto” di mm 24 x 38 sospesa con pendini a doppia freccia, in filo di ferro zincato di diametro 1 mm ciascuno, alle strutture da proteggere soprastanti e completata da un profilo perimetrale ad “L” mm 30 x 30. 6) GLI INFISSII I serramenti esterni e le vetrate sono in acciaio a taglio termico ed i vetri formati da due lastre, una esterna di mm 8,5 , a bassa trasmittanza e a basso fattore solare, ed una interna di mm 6 atta a migliorare l'isolamento acustico. Tra le due lastre vi è una intercapedine di mm 16 ermeticamente chiusa con aria secca, o gas neutro tipo argon, che permettono un basso irraggiamento solare creando un clima ottimale sia in estate che in inverno. La lastra interna, inoltre, permette l'abbattimento dei rumori esterni riducendo in modo considerevoli i decibel. Questa tipologia di serramenti determina una trasmittanza termica per unità di tempo e mq di superficie U=1,2 W/mqK. I vetri consentono l’ingresso dei raggi solari indirettamente disperdendo quelli diretti, permettendo, così, di utilizzare una grande quantità di luce evitando l'indesiderato effetto serra durante la stagione estiva. Gli infissi interni sono previsti in legno di abete di colore arancio e trattati per renderli antincendio di classe minimo REI 60. 7) LE PAVIMENTAZIONI Le pavimentazioni interne saranno generalmente in grès porcellanato ecologico, ad eccezione di quelle della biblioteca e della direzione didattica che saranno in parquèt. Per la palestra coperta e la sala polivalente le pavimentazioni saranno anche in parquèt ma del tipo industriale, mentre per il campo esterno sarà utilizzato il Tartan. Il grès porcellanato“ ecologico” delle pavimentazioni è così definito perché contiene biossido di titanio che interagisce con l’ambiente ed assicura una migliore qualità alla salute. Le pavimentazioni esterne, compresa quella del parcheggio, sono previste in asfalto ecologico colorato con tonalità di ocra con esclusione dell’area antistante il complesso scolastico in via C. Amalfi che sarà in lastre di pietra. 8) LE COPERTURE Le coperture piane, a quota +7.60 m, presentano nella parte esterna dopo il massetto delle pendenze, un’idonea impermeabilizzazione ottenuta con pannelli del tipo “barriera a vapore” e pannelli in sughero ricoperti da 10 cm di massetto in calcestruzzo. La pavimentazione finale in grèss porcellanato per esterno antiscivolo. Quanto a quelle vetrate, sono previsti alcuni moduli apribili elettricamente anche al fine di produrre l’effetto camino per la fuoriuscita del calore. 9) IL PROGETTO CROMATICO Particolare rilevanza assumerà il colore degli interni in quanto contribuirà alla riconoscibilità degli spazi predisposti per gli alunni influenzandone lo stato d'animo ed i sentimenti perché esso è luce. Sono state scelte tinte pastello calde negli spazi di ricreazione e tinte fredde nella mensa, per le aule in particolare vi sarà una nota di arancio che accompagnerà i ragazzi in una dimensione didattica - ludica che stimolerà la loro attività sensoriale e li metterà a loro agio. Per gli esterni il colore dominante è l’ocra, costituito dalla pietra di Trani e dall’intonaco autopulente, in sintonia con il colore locale predominante,. 10) L’ACQUA Caratterizzano la corte centrale del complesso due fontane rettangolari con getti d’acqua munite di pompe elettriche con orologio e comando per il riciclo dell’acqua che si potrà anche colorare per carpire l’attenzione e la curiosità degli alunni e per la produzione di ionizzazione negativa dell’aria per migliorarne la qualità. Il rumore dell’acqua scrosciante attiva l’attenzione e la curiosità dei bambini. L’acqua corrente, poi, produce ionizzazione negativa dell’aria e ne migliora la qualità. 11) L’ARTE Sulle pareti dell’atrio sono stati previsti due pannelli in bassorilievo in terracotta invetriata. Il primo rappresenta una lezione didattica ed il secondo, invece, illustra gli episodi scientifici, storici e mitologici più significativi, che hanno segnato le civiltà, come le esplorazioni astronomiche del ‘500, la conquista della luna, l’Impero Romano, la scoperta dell’America, la caccia primordiale ed il volo di Dedalo ed Icaro. I due pannelli decorativi, presenti nella scuola, saranno recuperati e risistemati adeguatamente nel percorso di ingresso principale che conduce all’atrio sostituendo, ad uno di essi, le tessere decorate con la scritta “elementare” con quella media. C) GLI IMPIANTI (Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per l’efficienza, il contenimento e l’autosostenibilità energetica e la sostenibilità ambientale). GESTIONE INTEGRATA (BUINDING AUTOMATION) Per poter ottenere quanto richiesto dal bando al punto 6.1.c si è scelta la soluzione di non realizzare singoli impianti, bensì una gestione informatizzata di tutto il complesso impiantistico tale da rispondere ai requisiti richiesti. In particolare per l’efficienza energetica si è previsto: • un elevato grado di isolamento termico verso l’esterno, • una auto produzione di energia elettrica, • una gestione rigorosa delle acque piovane, con recupero e riciclo per le fecali e per l’irrigazione dei giardini, • uno studio approfondito dei percorsi di accesso alle varie unità. Nello specifico è prevista la “Gestione Integrata della struttura”, ovvero una soluzione costituita da tanti sottosistemi e impianti integrati tra loro in modo intelligente dove la variazione di uno dei parametri controllati da un determinato sottosistema determina un´azione di controllo, regolazione o comando delle apparecchiature appartenenti anche ad altri sistemi collegati. Il concetto “edificio intelligente” identifica questa costruzione progettata e costruita in modo da consentire la gestione integrata e computerizzata degli impianti tecnologici, delle attrezzature informatiche e delle reti di comunicazione, dell’auditorium. In tal modo l’edificio è capace di ottimizzare i cicli di vita dei sistemi costitutivi e delle loro attrezzatura, di ridurre i costi di occupazione e di accrescere la produttività organizzativa attraverso una progettazione e gestione corrette. Le tecnologie informatiche e di telecomunicazioni costituiscono lo strumento privilegiato per il raggiungimento di questo obiettivo, consentendo l´integrazione delle risorse impiantistiche presenti nell´edificio. Nell’impianto potranno coesistere sottosistemi quali, sistemi idrici, sistemi di riscaldamento e condizionamento, sistemi di gestione dell´energia elettrica e illuminazione, videosorveglianza, sicurezza, antincendio, multimediali. Nel progetto, quindi, le dotazioni “intelligenti” dell´edificio sono concepite come un sistema integrato con gli impianti, e ciò comporta reali vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali: quali la minor stesura di cavi, a parità d' impianto, ridotti interventi invasivi sull'edificio, flessibilità e scalabilità del sistema in funzione di eventuali variazioni o implementazioni future, con conseguente riduzione dei costi di istallazione, riduzione del consumo energetico attraverso l'utilizzo intelligente delle risorse e delle energie disponibili, e non ultima una manutenzione programmata e semplificata del sistema. Si passa ad una breve descrizione dei sistemi che saranno implementati. IMPIANTO ELETTRICO È innanzitutto doveroso precisare che la potenza necessaria è di 30 kW, così individuata: • piano interrato, con l’utilizzo, per l’illuminazione, di lampade ad alto rendimento, tipologia a scarica nei gas, o meglio, LED e comando a settori con sensori di presenza, 7kVA; • piano terra, con l’utilizzo, per l’illuminazione, di lampade ad alto rendimento, tipologia a scarica nei gas, o meglio, LED e comando a settori con sensori di presenza, 16 kVA, tenendo conto anche di utenze non illuminotecniche e del coefficiente di contemporaneità; • piano secondo, con l’utilizzo, per l’illuminazione, di lampade ad alto rendimento, tipologia a scarica nei gas, o meglio, LED e comando a settori con sensori di presenza 4kVA; • illuminazione esterna 3kVA. Il quadro di potenza (contatore + interruttori MTD) si trova nel locale tecnologico. L’impianto progettato sarà sottotraccia, i cavi elettrici saranno dimensionati nel rispetto delle norme CEI. Verranno utilizzate prese interbloccate per utilizzatori “impegnativi “ affiancate da prese di tipo civile per apparecchiature di basso consumo. Per quanto riguarda l’illuminazione, sarà garantita da plafoniere stagne. Particolare cura sarà posta nella distribuzione dei corpi illuminanti che sarà meglio individuata nella progettazione definitiva, dovendo essere preventivamente scelti per le loro caratteristiche di curva illuminotecnica. Nel progetto vi sono garantiti i punti luce necessari in modo da permettere qualunque soluzione illuminotecnica prevedibile (istallazione di faretti, tesate, lampadari, motivi di luce al neon, ecc...). Sarà garantita l’illuminazione d’emergenza in tutti i locali. Saranno inoltre dislocate alcune luci esterne al fine di evidenziare i percorsi. La protezione contro le sovracorrenti delle condutture è assicurata da interruttori automatici MTD ciascuno per ogni linea e coordinati fra loro al fine di garantire la selettività dell’intervento. La protezione contro i contatti sopra citati verrà effettuata mediante la tecnica della” interruzione automatica dell’alimentazione”, ottenuta dal coordinamento tra l’impianto di terra e le protezioni differenziali da predisporre nel quadro elettrico generale e nei singoli quadri di zona mediante messa a terra delle masse e interruttore differenziale I=30mA. Si garantirà una terminazione dell’impianto di dispersione esistente in prossimità di ogni quadro, tramite l’impiego di un connettore equi-potenziale installato come punto di riferimento sia per le future misure delle resistenze di terra che per le necessità di sicurezza. IMPIANTO DI MESSA A TERRA L’impianto di messa a terra è indispensabile per evitare che ci siano pericoli di elettrocuzione all’interno ed all’esterno dell’edificio a causa delle differenze di potenziale tra le masse componenti il sistema. Inoltre lo stesso impianto, all’esterno dell’edificio, ha la funzione di consentire la messa a terra delle parti del fabbricato affinché si evitino differenze di potenziale fra le masse stesse e si evitino le tensioni pericolose tra i bordi dell’edificio e il terreno. L’impianto di terra sarà realizzato mediante l’interramento ad una profondità che può variare da 0,5 m a 1,5 m e ad una distanza di almeno 1 m dai muri perimetrali dell’edificio e farà capo ad un nodo provvisto di idoneo morsetto in pozzetto ispezionabile, dal quale partirà il conduttore principale di terra di collegamento alla morsettiera di terra del quadro generale. Dalla morsettiera si dirameranno tutti i conduttori di protezione fino al collegamento di tutte le masse e i poli di terra di tutte le prese. In ogni caso il valore della resistenza di terra sarà di RT<=50/Id. Io stesso impianto va utilizzato, anche e se necessario, in funzione del luogo e degli edifici circostanti, per l’impianto di protezione contro i fulmini. IMPIANTO FOTOVOLTAICO L’impianto sarà calcolato in base alle norme UNI 8477-1 e UNI 10349, La potenza impiantabile sul tetto, disponendo di impianto integrato, cioè poggiato e non visibile dall’esterno, avendo circa 1400mq di copertura disponibile è di 1400/20= 70kVA esuberante rispetto alle necessità dell’edificio, per il quale sono necessari solo 30kVA e quindi circa 600mq. In fase di progettazione esecutiva va verificata la possibilità economica di avere un maggior impianto per poter poi rivendere l’energia in eccesso alla rete e quindi rientrare dei costi della manutenzione dell’edificio nel tempo. Il disegno della predisposizione sulla copertura è descritto nell’allegata tavola di copertura inserita alla fine della relazione. IMPIANTO ANTINCENDIO Da un attenta valutazione del carico d’incendio dei locali non è emersa la necessità di un impianto di spegnimento automatico visto che la classe di incendio e del livello di rischio della destinazione d’uso della struttura in oggetto risultano essere bassi. Secondo quanto prescritto dalla normativa vigente relativa agli edifici, si prescrive la presenza di estintori a polvere e di bocche di alimentazione dei naspi. Gli estintori saranno allocati in posizioni ben visibili e razionalmente distribuiti. L’installazione avverrà tramite staffe di acciaio a parete, mentre i naspi verranno posizionati in apposite cassette. IMPIANTO IDRICO L’impianto idrico è previsto sia per i servizi igienici che per alimentare le bocche antincendio. Per i servizi igienici si farà riferimento al concetto di unità di carico UC. Essa è assunta convenzionalmente pari alla portata di dimensionamento di una tubazione che alimenta efficacemente un lavabo ed è pari a 0.1 l/s, immaginando una pressione compresa fra 0.5-1.0 atm. Ciò vuol dire che un lavabo alimentato con una portata pari ad 1 UC funziona correttamente, e ciò in armonia con la norma UNI 8192. Nella scelta della tipologia di materiale si fa riferimento ai tubi in polietilene multistrato corazzato per condotte in pressione, costituito da: tubo interno in Polietilene PE 100 a norma UNI EN 12201 rivestito da un multistrato di alluminio e da un mantello esterno antiabrasione in polipropilene rinforzato e mineralizzato. Naturalmente per l’impianto antincendio le tubazioni saranno rigorosamente in metallo. IMPIANTO DI SCARICO Per il dimensionamento delle tubazioni di scarico saranno fissati i minimi di normativa pari a 40 mm per i lavabi e 100 mm per i vasi attribuendo una pendenza del 3% ai tratti di tubazioni in parete. La ventilazione verrà ottenuta mediante il prolungamento della colonna verticale fino oltre il tetto con un tubo dello stesso diametro della colonna. IMPIANTO DI RACCOLTA DELLE ACQUE PLUVIALI Le acque di origine meteoriche verranno raccolte mediante pozzetti sifonati e convogliati nelle condotte/pozzetti di scarico realizzate per l’impianto di smaltimento delle acque nere, realizzando così un sistema fognario misto. La rete è destinata a raccogliere le acque di pioggia che ricadono sulla copertura del fabbricato. Sul piano di copertura è realizzato un sistema di impluvi (1-2% di pendenza) al fine di convogliare le acque meteoriche verso le diverse pluviali poste lungo il perimetro del fabbricato. Le pluviali in PVC rinforzato avranno un diametro di 100 mm, idoneo a smaltire le acque ricadenti nelle aree servite. Al piede delle pluviali saranno poste in esercizio idonei pozzetti, quale punto di ispezione e di pulizia della condotta. Dai pozzetti le acque vengono convogliate alla rete di raccolta pluviale tramite condotte di PVC del diametro di 200 mm. Si prevede, inoltre, una vasca di raccolta delle acque piovane da adoperare, previo breve trattamento sia per le acque dei sifoni dei bagni che per l’irrigazione dei giardini. IMPIANTO TERMICO Per la climatizzazione degli ambienti (riscaldamento) è previsto l’utilizzo di terminali ventilconvettori nei grandi ambienti ed a pavimento nelle aule e piccoli ambienti, e radiatori per i servizi igienici . Il metodo utilizzato è quello sintetico che prevede di attribuire 10 calorie /mc per unità di volume. Dal momento che si suppone un utilizzo non contemporaneo dell’auditorium con le altre sale, il dimensionamento è stato effettuato sul volume da riscaldare di circa 17.000 mc. Si necessita, quindi, di un impianto di circa 170.000 calorie. Per il risparmio energetico e sostenibilità ambientale si è scelto un impianto geotermico. I motivi sono: -Indipendenza da bollette gas e petrolio -indifferente a clima e intemperie -invisibile e rispettoso del paesaggio -niente fumi, polveri e inquinamenti -durata anche doppia rispetto a caldaie e condizionatori. I risparmi sui costi di riscaldamento sono per lo meno del 60% rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento a metano, e possono arrivare fino all’80% rispetto a sistemi a gasolio o GPL. Il riscaldamento per un anno costa, per ogni m2 di superficie da riscaldare dai 4,6 ai 7 € per un impianto geotermico, dai 9 ai 13,7 € per un impianto a metano, e dai 14 ai 21,7 € per un impianto a GPL. La produzione di acqua calda permette di risparmiare circa il 30% durante l’inverno, mentre durante l’estate la produzione è gratuita, in quanto l’acqua viene riscaldata (a circa 60 – 70°C) utilizzando il calore sottratto all’aria per la climatizzazione. I risparmi energetici permettono di ammortizzare il costo iniziale in circa 5 anni. Un impianto geotermico, se opportunamente dimensionato, è in grado di riscaldare e rinfrescare un edificio senza l'ausilio di altri apparecchi. IMPIANTO MULTIMEDIALE Il sistema multimediale individuato è un sistema innovativo ed esclusivo per la codifica sincrona di segnali audio e video (anche multiple e di diverso tipo) destinati alla pubblicazione in diretta oppure, dopo la post-produzione, alla realizzazione di un format archiviabile e riproducibile per mezzo di PC. Permette di pubblicare in un’unica schermata non solo audio e video, ma anche tutti gli altri elementi di comunicazione che si possono manifestare in una aula, mantenendone le qualità distintive. E’ possibile acquisire e trattare contemporaneamente e sincronizzati: • segnali video delle telecamere (PAL, NTSC, videocomposito, S-video, component, SDI, DVI single link); • audio analogico sbilanciato, bilanciato o digitale AES-EBU, anche multilingue da interpretazione simultanea; • segnali video inviati al videoproiettore o agli schermi in sala (RGBHV - tipo VGA, DVI single link). I segnali video vengono registrati nella dimensione originale, fino a 1600x1200 o 1920x1080 pixel, da 1 a 30 fps, ed eventualmente ridotti per la trasmissione o la pubblicazione. La riproduzione del format prodotto può avvenire per mezzo di PC dotati di caratteristiche adeguate alla modalità di pubblicazione scelta. Operando in questo modo è possibile mantenere alta la qualità dei dati, gestirne i più diversi tipi e permettere al pubblico di interagire nella ricerca delle informazione Impianto di videosorveglianza Gli impianti di sorveglianza wireless sono i più consigliati. Sono più semplici da installare e hanno come grande vantaggio, grazie alla tecnologia sulla quale lavorano, di non riempire il luogo da vigilare di quantità infinite di fili. E’ pur vero che bisogna dare maggior importanza al funzionamento dei dispositivi installati, In sintesi sono composti da Monitor da 20’’, videocamere motorizzate o non, nella misura richiesta dai luoghi da monitorare; videoregistratore per tenere traccia dei filmati effettuati.
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    CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER IL NUOVO ISTITUTO COMPRENSIVO DIDATTICO IN VIA CARLO AMALFI IN PIANO DI SORRENTO (NA) IL PROGETTO Per la progettazione del complesso scolastico si è fatto riferimento, oltre alle indicazioni dettate dal bando, al Decreto 18 dicembre 1975 e s. m.i. sull’edilizia scolastica, alle Norme Tecniche di Attuazione del vigente strumento urbanistico del Comune, alla Legge Regionale 35/87 e alle Norme Tecniche in vigore in materia di sicurezza, di protezione termica, di...

    Project details
    • Year 2013
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client COMUNE DI PIANO DI SORRENTO
    • Status Competition works
    • Type Schools/Institutes
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