Un Castello ritrovato | MASSIMO CANZIAN

Recupero del Castello di Mevale e Ricostruzione dell'antico nucleo urbano Mevale / Italy / 2013

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RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEL CASTELLO DI MEVALE

Il progetto riguarda il "Consolidamento e restauro del castello e la sistemazione dell'area pubblica monumentale" del nucleo antico di Mevale, quasi completamente distrutto in seguito al terremoto del 26 settembre 1997. Tale intervento fa parte di un più ampio progetto di ricostruzione dell'intero nucleo storico, elaborato dal medesimo studio.
Durante gli scavi stratigrafici eseguiti nell'area del Castello, la cui riconoscibilità rischiava di perdersi a causa dell'abbandono e dei crolli, sono stati rinvenuti diversi maschi murari appartenenti al piano fondativo dell'antico manufatto.
L'analisi critica degli elementi costruttivi presenti nel sito ha consentito di riconoscere che il nucleo centrale del complesso - con il suo basamento scarpato e alla cui base è stata rinvenuta una profonda cisterna - costituiva l'originaria Torre di avvistamento, elemento su cui si è innestata la prima fase di vita del vero e proprio Castello di Mevale che, come risulta da varie documentazioni storiche, risale al periodo compreso tra il 1237 e il 1258. Di contorno alla torre è stato possibile rilevare la differenziazione e l'autonomia strutturale tra la seconda cortina muraria che configurava l'area della Battagliera - con i muri scarpati addossati alla prima secondo la stessa forma quadrata della torre originaria - ed un sistema murario più articolato con varie geometrie di fondazione, a sua volta addossato a quest’ultima verso sud-est. Non è attualmente possibile definire con certezza elementi di datazione o deduzioni di come era articolato il complesso del Castello, fornito, secondo le documentazioni storiche, di una vasta residenza, in cui la famiglia degli Alviano aveva concentrato anche la propria sede amministrativa.
La filosofia dell'intervento di recupero, di fronte ad un bene storico i cui resti materiali erano di difficile riconoscibilità e sull'orlo della scomparsa, è consistito:
- in un’operazione di spoglio mediante diverse campagne di scavo stratigrafico che hanno consentito di riconoscere le diverse geometrie e consistenze murarie delle strutture realizzate in tempi diversi
- nel consolidamento e restauro delle strutture murarie ancora riconoscibili
- nel ripristino - con l'utilizzo delle stesse pietre provenienti dai crolli e con un sottosquadro che rende leggibile l'intervento - di tutte quelle parti la cui geometria era sicuramente deducibile attraverso rilievo critico
- nell'opera di consolidamento del versante ovest attraverso una potente parete scarpata
Contestualmente alle operazioni di restauro e consolidamento sono state realizzate:
- la sistemazione degli spazi scoperti di contorno
- un sistema di accessibilità - riconoscibile nella sua modernità attraverso una pavimentazione in cemento lavato nei percorsi a terra ed una struttura in ferro all'interno dell’area della battagliera - per consentire la visita e la visione dei resti archeologici.
La parete scarpata ad ovest, che nel progetto doveva differenziarsi nettamente dalle strutture esistenti attraverso due ipotesi moderne di finitura (in cor-ten secondo un disegno "a cretto" o in cemento lavato a larghe e diseguali bande orizzontali), per una prescrizione della Soprintendenza ai Beni Culturali è stata realizzata in pietra secondo una tessitura differente dalle antiche. Anche l'ipotesi di una sopraelevazione in legno e vetro della cella centrale (che portasse i visitatori a percepire l'antica triangolazione con le altre torri di avvistamento) non è stata realizzata per il diniego della Soprintendenza.


PIANO DI RICOSTRUZIONE DELL’ANTICO NUCLEO URBANO

Il nucleo antico della frazione si presentava, nella situazione precedente il sisma del 1997, come un aggregato edilizio che testimoniava nella morfologia e nei tracciati il notevole valore insediativo del sito, ma che mostrava nei volumi e nelle caratteristiche degli edifici una grande discontinuità, causata in primo luogo dagli effetti del precedente sisma del 1979, e secondariamente da situazioni di abbandono e da interventi edilizi non consoni al luogo.

Questo particolare frangente della storia urbanistica di Mevale, procurato dalla drammaticità dell’evento sismico, ha condotto da una parte ad avere una cognizione della reale qualità insediativa del centro (con la riconoscibilità dei tracciati viari, la differenziazione dei settori urbani di origine diversa, che rimandano alla Mevale storica nella sua forma compiuta fortemente caratterizzata dalla presenza del sito dell’antico castello e da tracce di edificazioni concentriche e parallele verso sud-est adagiate a scendere lungo le curve di livello.) ma - contestualmente - alla completa cancellazione dei singoli edifici che dovranno essere completamente ricostruiti.
Differentemente dalla quasi totalità delle operazioni di ricostruzione operate in Umbria e Marche a seguito del sisma, in questo caso non si trattava di operare chirurgicamente con operazioni generalizzate di recupero degli edifici e con situazioni localizzate di demolizione e ricostruzione, ma di avviare la ricostruzione complessiva del centro. Di fronte a tale situazione, è apparso allora contraddittorio promuovere la ricostruzione riproponendo esattamente la situazione fotografata al momento del sisma, che mostrava complessivamente caratteri urbanistici degradati e situazioni specifiche in contrasto con i valori storici originari. E ciò è ancora più evidente considerando che contestualmente alla ricostruzione è stato necessario realizzare completamente la nuova rete viabilistica ed infrastrutturale del nucleo.
Conseguentemente a ciò, la scelta del Piano di Recupero è stata di proporre una operazione di ristrutturazione urbanistica complessiva che, sulle tracce degli antichi caseggiati e dei capisaldi degli edifici superstiti che conservavano un valore storico-documentario (riconosciuti attraverso una minuziosa analisi dei catasti storici), restituisca i valori dell’insediamento originario di Mevale, fornito di grande compiutezza sia nei singoli settori urbani sia nella forma complessiva del centro, operando contestualmente un adeguamento funzionale della viabilità capace di rendere agevole l’accesso a tutti i settori urbani.

L’operazione di ristrutturazione urbanistica si è realizzata essenzialmente attraverso le seguenti operazioni:
- completa liberazione del sito dell’antico castello per restituirlo alla sua funzione pubblica di centralità che motiva l’esistenza stessa del centro; tale operazione comporta:
- la riapertura dell’antico percorso pubblico, a Sud, che permette di raggiungere anche su quel versante la piazzetta soprastante, e di isolare tale sito - come appare nel catasto gregoriano - rispetto al tessuto urbano abitato;
- la rilocalizzazione degli edifici recenti che, al piede del sito del castello, lo contornavano ad anello offuscandone la presenza ed occupandone l’area di sedime;
- la realizzazione di una viabilità carrabile di servizio che consente di servire l’insieme delle abitazioni e di produrre un miglioramento anche per quanto riguarda le vie di fuga e l’eventuale intervento di mezzi di soccorso in caso di emergenza; tale viabilità si integra anche con un sistema di percorribilità pedonale e di rampe per disabili che consente di servire buona parte degli accessi alle abitazioni con una pendenza dell’ 8% o, in alcuni casi, di poco superiore;
- la ridefinizione mirata, all’interno dei singoli settori urbani, della volumetria dei singoli edifici; tale ridefinizione, sull’impronta degli antichi tracciati ma con i necessari aggiustamenti di dettaglio, consente anche la ricollocazione degli edifici delocalizzati;
- la ridefinizione più unitaria degli edifici isolati presenti all’esterno della strada Sud, secondo un piano di imposta più bassa ed una configurazione che, riducendo l’impatto visuale che offuscava il sito storico, si differenzia anche dal punto di vista linguistico rispetto agli altri edifici interni al nucleo;
- la concentrazione di alcuni edifici sparsi all’esterno delle strade Nord e Sud (da ricollocarsi per ragioni di sicurezza geologica essendo posti all’esterno dell’ultima linea di presidio del terreno) in un isolato che dà continuità e completa l’estremo settore urbano ad Est;
- la sistemazione complessiva dell’intera area monumentale pubblica, da sottoporre ad esproprio;
- la rifunzionalizzazione dell’accessibilità al nucleo antico, attraverso l’ampliamento della strada che dal crocicchio d’ingresso al paese sale verso il nucleo antico e la creazione di un’area di parcheggi in linea che consenta il rispetto degli standard urbanistici previsti dalla legge.

Fase cruciale del progetto è costituita inoltre dalla riacquisizione pubblica dell'area dell'antico castello e la previsione di uno scavo stratigrafico per riportarne alla luce i resti completamente coperti da terreno di riporto col fine di esaltarne la funzione di nucleo germinale del centro antico e di promuoverne la valorizzazione come area pubblica museale. L’esito degli scavi stratigrafici ha condotto a modificare il progetto preliminare sull’area del castello secondo le modalità più sopra descritte.
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    RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEL CASTELLO DI MEVALE Il progetto riguarda il "Consolidamento e restauro del castello e la sistemazione dell'area pubblica monumentale" del nucleo antico di Mevale, quasi completamente distrutto in seguito al terremoto del 26 settembre 1997. Tale intervento fa parte di un più ampio progetto di ricostruzione dell'intero nucleo storico, elaborato dal medesimo studio. Durante gli scavi stratigrafici eseguiti nell'area del Castello, la cui riconoscibilità rischiava...

    Project details
    • Year 2013
    • Work started in 2009
    • Work finished in 2013
    • Main structure Masonry
    • Client Comune di Visso
    • Contractor Donati S.p.a. - Roma
    • Cost 1.470.000
    • Status Completed works
    • Type Restoration of old town centres / Monuments / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art / Structural Consolidation
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