Opificio Romaeuropa | Progetto Multimedia Design

Ex-Opificio Sonnino Rome / Italy / 2008

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Il progetto per la riqualificazione dell’ex-opificio Sonnino propone un’alta qualità estetica degli interventi che vuole essere il volano della rivitalizzazione culturale e artistica del territorio. In questa prospettiva e con questa finalità d’intenti, nel 2006 la Società Remedia ha dato incarico allo Studio Associato P.M.D., nella figura dell’Arch. Andrea Felice, di elaborare un piano di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’ex-opificio - struttura sviluppata su due piani con un’estensione di oltre 2500 metri quadrati - che ha ottenuto la fiducia della proprietà e un contratto di locazione che si estende fino al 2019. La scelta dei materiali e la proposta degli interventi strutturali evidenziano l’alto obiettivo di un progetto di qualità, estetica e funzionale, che vuole proporsi come modello innovativo di riqualificazione, in grado di sposare al contempo esigenze di rappresentatività e organizzazione razionale per soggetti diversi. L’intervento di riqualificazione vuole dunque incrementare la potenzialità socioeconomica della struttura, fondata sulla capacità di coniugare marketing culturale e marketing territoriale, e l’innovazione tecnologica con la creatività, favorendo la nascita di un nuovo senso di comunità produttiva. L’Ex-Opificio Sonnino, nasce nel 1902, nella zona adiacente la Centrale del Gas di Roma, all’interno dello sviluppo dell’area Ostiense-Marconi. A cavallo tra le due guerre l’isolato venne progressivamente costruito fagocitando tutto l’Opificio. All’inizio degli anni sessanta la fabbrica di lana (questa era la funzione dell’attività della famiglia Sonnino in quegli anni) era praticamente invisibile all’esterno. Completamente abbandonato dall’inizio degli anni settanta, veniva utilizzato come set cinematografico (Ozpetec lo utilizza per il film “Le Fate Ignorante”). Nel 2005 la Soc. Remedia Immobiliare decide di recuperare questo spazio proponendo alla famiglia Sonnino di darne una funzione a destinazione uffici, dal momento che tutta l’area del porto fluviale e del gazometro stava andando nella direzione di una trasformazione radicale da industriale artigianale a terziario e servizi. L’idea progettuale prende spunto proprio dal fatto che l’edificio non ha sbocchi palesi all’esterno se non dall’alto. La luce azimutale, proveniente dalle coperture completamente vetrate, sia del grande spazio centrale, quasi una piazza interna coperta, sia del corpo scala-ascensore, (la cui struttura è costituita da una serie di capriate in ferro, realizzate secondo i canoni originari), giunge ai piani interrati attraverso alcuni tagli di grosse dimensioni realizzati sia sul solaio si copertura degli ampi terrazzi, sia sui solai di calpestio del piano terra. Tale operazione funzionale genera un’ampia quantità di luce che inonda in modo delicato i piani inferiori, eliminando quel senso di struttura ipogea che potrebbe generare un senso di chiusura all’esterno. Un lucernaio centrale a cielo aperto con un ulivo nella grande sala adiacente alla scala con struttura in acciaio e gradini in cristallo per portare la luce nei piani interrati, così l’altro elemento di collegamento verticale posto nella grande aula centrale è realizzato con 2 fogli di acciaio piegato con interposto neoprene per la rampa più bassa e cristallo ed acciaio per la zona alta. Le porte degli uffici e degli spazi di lavoro sono anch’esse in cristallo e acciaio per mettere in risalto tutta la bucatura originaria; l’edificio è dotato di 2 ingressi, uno su via del Porto Fluviale 35, che da accesso alla zona utilizzata dalla Società Europa Consulting, e l’altro ingresso su via dei Magazzini Generali 20/a gestito dalla Fondazione Roma Europa; l’ingresso della Fondazione Roma Europa è come una strada romana con a terra dei sampietrini originali posti per l’accesso degli automezzi che portavano la lana che veniva poi smistata mediante dei carrelli posti su binari nelle varie zone dell’opificio; proprio a ricordo di questo, 2 lunghi marciapiedi posti ai bordi della strada hanno una rifinitura realizzata in acciaio con un bassofondo che vuol richiamare il solco dei binari ormai scomparsi. L’ampio spazio interno induce a vivere come se si fosse all’esterno, in una piazza aperta, contornata da prospetti degli edifici. Su via del Porto Fluviale n. 35: accendendo al complesso immobiliare da un portone condominiale, quasi nascosto alla vista della città, un portale in acciaio con putrelle e cristalli, accoglie i fruitori del complesso conducendoli dopo un corridoio, in un ampio spazio centrale, dove la rampa in cristallo e ferro contorna il contemporaneo ascensore che sostituisce l’antico montacarichi. Nella grande sala adiacente la rampa, un pozzo di luce centrale a cielo aperto circoscrive un ulivo, albero della pace; al piano superiore una grande terrazza con vista verso il Gazometro, induce a vivere come se si fosse all’esterno, in una piazza aperta, contornata dai prospetti degli edifici.
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    Il progetto per la riqualificazione dell’ex-opificio Sonnino propone un’alta qualità estetica degli interventi che vuole essere il volano della rivitalizzazione culturale e artistica del territorio. In questa prospettiva e con questa finalità d’intenti, nel 2006 la Società Remedia ha dato incarico allo Studio Associato P.M.D., nella figura dell’Arch. Andrea Felice, di elaborare un piano di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’ex-opificio - struttura sviluppata su due piani con...

    Project details
    • Year 2008
    • Work finished in 2008
    • Status Completed works
    • Type Multi-purpose Cultural Centres / Recovery of industrial buildings
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