La città delle stelle | Mario Tassoni

Il libro ripercorre in parallelo la storia della città di Siena senza il proposito di

riscrivere la storia della città ma, con l’obiettivo di indagare se la forma del suo

tessuto urbano possa avere avuto dei precisi riferimenti geometrici e simbolici

per il suo sviluppo urbanistico, all’interno della sua cerchia muraria.

Agli albori della conoscenza scientifica i fenomeni celesti sono stati gli elementi

fondamentali con cui l’uomo ha organizzato i processi di sopravvivenza

sul pianeta. Il logos, inteso come parola, luogo, ambiente, icona, si è forgiato

con lo studio del cielo, del giorno, della notte, del sole, della luna, dei pianeti,

delle costellazioni, del ciclico avvicendarsi delle stagioni e delle loro manifestazioni.

Il cielo, come la terra, è un elemento del paesaggio non solo come astronomia,

che è la base della conoscenza, ma soprattutto come la prima risorsa per

la vita sulla terra che assume anche forme pratiche e materiali nella costruzione

del territorio.

Analizzando il tessuto urbano della città di Siena, si riscontra che, punti luminosi

corrispondono a monumenti, a luoghi più densi di significato e di simbolismi:

alle porte, alle chiese, alle fonti, ai palazzi più importanti che, uniti tra

loro, concorrono a formare il disegno di determinate costellazioni.

L’interrogativo è quello di come sia possibile che, in mancanza di intenzionalità,

la componente astronomica incide in maniera determinante sul modo

di interpretare la struttura urbanistica della città di Siena e, soprattutto, quello

di come sia possibile avere dei riscontri così chiari e definiti tra la forma e il

significato simbolico di 22 costellazioni e la forma e il significato simbolico di

22 parti della città.

La risposta è forse nello sviluppo di almeno tre differenti aspetti: quello antropologico

(sulle caratteristiche del simbolismo), quello psicologico (si trova

ciò che si cerca) e quello logico (la “Scolastica”, la filosofia cristiana medioevale

e quella neoplatonica).