ACRILICO CAFFE’

Perché si chiama così: in precedenza i locali erano occupati dal negozio di vernici colori e cornici “Annibaldi”, vera istituzione cittadina di cui si è voluta mantenere traccia nei materiali e memoria nel nome. Il luogo: Acrilico è situato in Corso Mazzini (il Corso Vecchio solo pedonale), nel cuore della città di Ancona posto tra il Mercato alimentare coperto (costruzione in ferro dei primi del ‘900) e il Palazzo del Tribunale (ristrutturato dopo il terremoto del ’72 su progetto dello Studio degli Architetti Guido Canella e Michele Achilli); il luogo è quindi un luogo tra i più frequentati della città. Il locale: è il risultato della ristrutturazione di alcuni vani su livelli sfalsati, situati sul piano stradale di una parte di isolato urbano ottocentesco. LA PROPOSTA: Bar, bottega, luogo d’incontro e di conoscenza con apertura dalle 7 alle 22: la colazione, il piatto forte, il rito del tè, l’aperitivo, non vuole essere un locale snob. Un banco per il dolce, un banco per il salato, la cucina a vista uno spazio “bello da vedere originale nei materiali e bello da gustare” con una grandissima attenzione allo sfruttamento dello spazio, vista la complessità delle diverse funzioni da contenere. Contemporaneamente è negozio: tutto ciò che viene utilizzato nell’attività ristorativa è anche in vendita, quindi non solo i prodotti della cucina, ma anche le tazze per il caffè o il cappuccino, l’attrezzatura dello chef, la varietà dei tè, i libri, persino le cappe sono a disposizione dei clienti. La filosofia dell’arredo si ispira alla natura e alla selezionata qualità della proposta commerciale e gastronomica; perciò il pavimento oltre a riportare alla memoria con il materiale (resina policroma) il negozio di vernici “Annibaldi”, allude al prato e al sottobosco così come il soffitto in fibra vegetale allude alla chioma degli alberi stilizzati con vernici sulle pareti e serigrafati sulle vetrine, che diventano logo del nuovo locale. Una soluzione innovativa è rappresentata dal bagno per i clienti. Esso, considerata l’articolazione degli spazi a disposizione e la necessità di renderlo accessibile ai disabili, doveva essere necessariamente collocato all’interno del vano destinato al consumo dei cibi; questo però lo rendeva inaccettabilmente visibile! La soluzione è stata quella di costruire uno spazio contenuto da due cilindri che si intersecano: uno contiene i sanitari, l’altro arredato con oggetti di design anni ’70 (televisione Brionvega, lampada Parentesi e Fresnell) si offre alla vista degli avventori. Una porta scorrevole lungo la facciata di quest’ultimo cilindro fa in modo che quando è aperta verso il locale, ne costituisce un prolungamento, quando viene fatta ruotare chiude alla vista questo spazio e lo trasforma in spazio interno al bagno. I cilindri sono verniciati con una vernice oro e ricoperti da tessuto in acciaio ed il loro tetto diviene scaffale per le esposizioni di pentole in acciaio. Il grande infisso sul Corso Mazzini è anch’esso scorrevole e permette , impacchettandosi sull’anta centrale, un rapporto diretto con l’esterno attrezzato con sgabelli di appoggio per l’aperitivo.