CHIESA | Francesco Rutigliano

Il progetto si colloca nel suolo identificato in catasto con Fg.8 e P.lla 220, ricadente in zona omogenea F, area per attrezzature di pubblico interesse – Cimitero ai sensi del vigente P.R.G.C., e nell’adiacente particella n.44. Il progetto della Chiesa è un progetto, che al di là delle tre dimensioni canoniche, insite nella progettazione quotidiana, introduce i progettisti in una nuova dimensione: quella della trascendenza. Disegnare, cioè, uno spazio con matrice simbolica universale che dovrà cogliere il livello significante della realtà teologica per trasformarlo in spazio, costruzione, architettura. L’edificio sacro è raccolto intorno ad un’ampia piazza, in parte pavimentata in parte costituita da isole verdi delimitate da muretti a secco in cui si distinguono elementi architettonici quali: l’altare esterno per accogliere gli eventi liturgici all’aperto, il campanile simbolo della tensione al trascendente insita nel tema religioso, con la sua elevatissima funzione di richiamo sacro, con la sua semplicità, la sua essenzialità si distingue e ben si armonizza con l’intero intervento progettuale, infine un blocco adibito ai servizi igienici. L’orientamento della Chiesa è stato determinato da diversi fattori: la forte polarità delle cupole della Cattedrale che si traguarderanno dall’ingresso principale dell’area oggetto di intervento, l’ortogonalità dell’asse accentrante della chiesa con l’asse d’ingresso del cimitero e infine da una volontà dei progettisti di far leggere la scansione dei volumi e dei materiali dei diversi corpi dell’edificio dai fedeli che la raggiungeranno da Via Pindemonte. L’impianto planimetrico, di derivazione basilicale, proietta sul piano orizzontale uno dei simboli cattolici universali: la croce. L’Edificio sacro si fonda su tre elementi architettonici principali: un basamento, primo gesto fondativo di uno spazio, rialzato dalla quota di campagna dopo una lieve rampa di circa 50 centimetri, detto rialzo sarà rivestito sulle verticali in pietra a secco e sui piani in travertino romano posto in opera come indicato sugli elaborati grafici o su indicazione della D.L.; il secondo elemento si compone di due volumi di forma parallelepipeda che avvolgono l’aula liturgica, spiccando dal piano di campagna per un’altezza pari a metri 5,55 ed interamente rivestiti pietra arenaria o travertino noce con corsi di varia altezza e giunti verticali a correre come da indicazione della D.L.; l’ultimo elemento, per ordine costruttivo, è la grande copertura piana, costituita da una piastra nervata con lamelle trasversali che scandiscono e ritmano lo spazio rallentando lo sguardo verso la prossimità del presbiterio, il rigore geometrico di questo elemento e la sua indipendenza dai corpi avvolgenti viene evidenziato dalle fenditure orizzontali le quali creano quella condizione di sospensione di quest’ultimo corpo che lo vuole fondato su esili colonne libere dai corpi avvolgenti l’aula centrale e la sacrestia, evidenziando ancora così quella condizione tettonica di indipendenza costruttiva ed espressiva. L’ingresso alla Chiesa avviene attraverso un portale lapideo, elemento scultoreo che si stacca dai corpi verticali e dalla copertura sottolineando così il “varco” verso il luogo sacro, quest’ultimo evidenziato dalla croce metallica posta sul lato destro, inclinata a fuga con il campanile, croce che esprime il veicolo cristiano, culmine della vita di Cristo prima della resurrezione, è il Cristo crocifisso. I materiali scelti sono durevoli e di facile reperibilità: pietra a secco per i muri di delimitazione dell’area, così come l’elevazione del basamento, travertino romano per la pavimentazione, fogli di rame ad arricchire il presbiterio e l’altare, intonaco a grana grossa per la copertura e i setti murari interni ed esterni della sacrestia, pietra arenaria per i corpi laterali e per il corpo trapezoidale del campanile.