Casa del mobile Scaglione | Studio CA.SE. CardinaleSeccia
Restauro del moderno: manutenzione straordinaria dell’immobile consistente nel miglioramento energetico dell’edificio, abbattimento delle barriere architettoniche, variazione dell’assetto distributivo interno, adeguamenti impiantistici. Barletta / Italy / 2010
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L’intervento, vero e proprio restauro del moderno, ha avuto ad oggetto un chiaro esempio di edificio industriale con caratteristiche morfologiche e strutturali tipiche degli anni ’70: struttura in c.a. con solai laterocementizi e copertura realizzata con capriate prefabbricate in calcestruzzo.
La sfida, in accordo con la proprietà, è stata quella di creare il nuovo showroom dell’azienda non edificando ex-novo ma recuperando totalmente l’esistente. In un’epoca come la nostra caratterizzata da uno spregiudicato e continuo “consumo del suolo” la scelta di non demolire ma di mantenere la Tradizione costruttiva dell’epoca di realizzazione dell’edificio proiettandola però nella contemporaneità sembra essere stata vincente. Un’Architettura Sostenibile, insomma che oltre ad essere in linea con i principi ispiratori di leggi e regolamenti europei in materia ambientale, ha dato lo spunto per riflettere su alcune tematiche fondamentali della contemporaneità.
L’edificio, con un prevalente sviluppo planimetrico unidirezionale, rispetto all’asse stradale, si pone perpendicolarmente. Il fronte principale dell’edificio è quindi quello corto che risulta inoltre rivolto a sud. Di questo elemento critico si è deciso di fare il punto di forza dell’intervento. Di qui deriva il grande sforzo progettuale che sottende alla soluzione di facciata, o meglio ‘di testata’ adottata: una sorta di schermatura solare realizzata in lamiera stirata di alluminio messa letteralmente in tensione attraverso un sistema di cavi longitudinali che si collegano al coronamento dell’edificio attraverso una struttura spaziale reticolare di sostegno.
Sempre sullo stesso fronte al fine di favorire l’accessibilità e la fruibilità dell'ambiente costruito è stato completamente riprogettato l’accesso. La scala e la rampa, entrambe totalmente inglobate in una sorta di podio, sono state trattate con un rivestimento lapideo.
Il cuore del progetto è la zona d’ingresso dove si è deciso di creare una doppia altezza demolendo parte del solaio delle prime due campate. La scala lineare a due rampe, in cristallo e acciaio, posizionata al centro è l’elemento scenografico che permette ai visitatori di raggiungere il secondo livello.
L’altra scelta progettuale fondamentale è stata quella di portare a vista le capriate della copertura del secondo livello, in passato coperte da una controsoffittatura: perché rinunciare ad un elemento linguistico così fortemente caratterizzante la fabbrica?
A livello distributivo si è adottato un sistema di setti trasversali con una duplice funzione: scandire lo spazio interno costituendo delle quinte per l’esposizione ed al contempo mascherare la presenza della pilastrata centrale. Dal punto di vista funzionale i setti svolgono un’altra importante funzione: contengono le terminazioni impiantistiche sia termiche, che elettriche. Ad interrompere la serialità dei setti i due blocchi murari destinati ai servizi contenenti le scale ed i bagni.
L’Architettura Contemporanea può aversi nella conservazione e nel rispetto dell’esistente. Ed al fine di migliorare la qualità urbana e la bellezza degli insediamenti umani nonché il patrimonio edilizio esistente si possono avere interventi come questo, rispettosi di un’archeologia industriale che in sé ha tutta la storia ed i segni di un passato operoso ed attivo tipico di alcune realtà produttive come quella nord-barese ed in particolare barlettana. E se si guarda a questo mobilificio che negli anni del boom economico sfidava il progresso producendo e brevettando arredi d’avanguardia e che oggi, dopo la crisi, grazie alla nuova veste, ritorna propositivo nell’immagine e competitivo a livello internazionale con i suoi prodotti esportando il made in Italy, si capisce l’essenza e il carattere di una terra, la Puglia, che si reinventa, si rialza e fa conoscere le sue qualità al mondo.
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L’intervento, vero e proprio restauro del moderno, ha avuto ad oggetto un chiaro esempio di edificio industriale con caratteristiche morfologiche e strutturali tipiche degli anni ’70: struttura in c.a. con solai laterocementizi e copertura realizzata con capriate prefabbricate in calcestruzzo. La sfida, in accordo con la proprietà, è stata quella di creare il nuovo showroom dell’azienda non edificando ex-novo ma recuperando totalmente l’esistente. In un’epoca come la nostra caratterizzata da...
- Year 2010
- Work started in 2009
- Work finished in 2010
- Main structure Reinforced concrete
- Client CASA DEL MOBILE s.a.s. di Umberto Scaglione & c.
- Contractor Edilprima s.r.l. con sede in via Samuelli n. 49, con amministratore unico Dinuzzi Francesco Paolo
- Cost 1.000.000 euro
- Status Completed works
- Type Showrooms/Shops / Interior Design / Recovery of industrial buildings / Building Recovery and Renewal
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