Due cappelle gentilizie nel cimitero del Comune di Favara | LILLO GIGLIA

La programmazione cimiteriale del Comune di Favara ha concesso alle famiglie richiedenti, dopo parecchi anni, la possibilità di realizzare una serie di cappelle gentilizie in singoli lotti regolati da un area di mq 10.80 secondo una scacchiera planimetrica organizzata. Descrizione tipologica: Considerando l'esiguità dei lotti (3,60 x 3,00 mt) il risultato prospettico delle strutture risulta quasi monumentale. Il significato progettuale dell’opera Tema importante è quello del rapporto con la morte e con il luogo che conserverà le proprie spoglie. Cappella Vullo L’opera è stata Concepita come forma laica, in assoluta antitesi con quella che è la tipologia dell'intero cimitero (un cimitero del sud Italia), seppur nel rispetto del volere dei suoi familiari di applicare il simbolo della fede cristiana. drammaticità serenità tranquillità Da questi concetti, la costruzione è stata pensata come scomposta in tre elementi ognuna con una funzione, ma allo stesso tempo integrati a formare il carattere di questa architettura. La drammaticità rappresentata da un volume dell’essenza, puro e severo destinato ad accogliere i defunti, si colloca lungo due lati della cappella ed è rivestito di pietra limestone. La serenità_è rappresentata da una superficie che avvolge quasi l’intera costruzione la quale diventa copertura che nel fronte principale si piega, per abbassarsi e contenere la croce. La tranquillità, invece, è una superficie _basamento della cappella_ in pietra serena che dal pavimento s’innalza per diventare pilastro e altare; punto centrale e di raccoglimento delle preghiere. L'opera si traduce in un parallelepipedo "scavato" al suo interno per dar posto alla cella, luogo di meditazione e di raccoglimento alla quale si accede oltrepassando la simbolica "porta verso la morte": per alcuni simbolo del passaggio ad altra vita per tutti indiscutibilmente passaggio ad altro stato della materia costituente il corpo. L’immagine è quella di una scatola verticale aperta su due lati e sormontata da un tetto staccato ed aggettante. L’esigenza di una buona ventilazione naturale ha introdotto nello spazio interno la presenza della luce solare in forma di sottile banda luminosa che si muove sulle pareti dei loculi nelle prime ore del mattino e nelle ultime ore del pomeriggio. La presenza e il movimento della luce solare assumono valore simbolico: l’edicola si presenta come transito nella luce delle ore e delle stagioni. Chi si trova nella cappella ha la sensazione di trovarsi all’interno di una scatola scoperchiata ed è attraversato da lame di luce, in perfetta sintonia con il significato dell’opera stessa. Cappella Minio La forma particolare della cappella richiama nella sua parte frontale destra al simbolo della cristianità; una croce di forma particolare, non completa nella sua interezza. Si riconosce il segno del TAU, ultima lettera dell’alfabeto ebraico, che per i cristiani rappresenta la croce di Cristo. Il TAU era una profezia dell’ultimo giorno ed aveva la stessa funzione della lettera omega, come appare dall’apocalisse; alfa ed omega : il principio e la fine. Entrare nella cappella assume il significato di passare sotto, attraversare sentendo quasi il bisogno di chinare il capo, come segno di profondo rispetto, per un luogo che rappresenta il compimento dell’intera parola rivelata di DIO. La parte superiore centrale dell'edicola risulta sormontata da lucernario in policarbonati; anche qui, come per la cappella Vullo, il taglio di luce assume valore simbolico ed inoltre contribuisce a dare un illuminazione naturale interna.