Intervento di Riqualificazione del tratto costiero Marechiaro | Esther Tattoli

Trani / Italy / 2007

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Il presente progetto ha avuto come obiettivo la riqualificazione del tratto costiero che si estende per circa 100,00 mt sul Lungomare Cristoforo Colombo, a partire dal lido di Sporting Club sino al ristorante giá denominato “ La Vela “. Più precisamente l’intervento ha interessato il tratto di costa individuato in catasto al Fg. 25/D, ovviamente non vi sono particelle identificative dei suoli trattandosi di strade e scogliere artificiali di protezione. Secondo il P.R.G. vigente si tratta di un intervento su suolo destinato a strada e a “Verde arenile”, di proprietà comunale. Solo la fascia della scogliera, la cui dimensione è rimasta inalterata nel progetto, risulta di proprietà demaniale ed è inserita dal P.U.T.T. negli Ambiti Territoriali Estesi di Valore Rilevante (“C”). La rimanente parte è inserita nei “Territori Costruiti” e non è soggetta a tutela dal Piano Paesaggistico, collocandosi in una zona fortemente urbanizzata della città. Come già in premessa detto, il tratto costiero in esame ha subito, nel corso degli anni, a causa dei fenomeni erosivi degli arenili costieri, un continuo degrado, senza che mai fosse stato eseguito alcun intervento teso alla difesa della scogliera e del muraglione di contenimento, realizzato a protezione della piazzola e della strada, che corre ad una quota di circa 4,80 m superiore rispetto al livello del mare. La fascia costiera, in questo punto, raggiungeva una altezza media di circa 1,80m dal livello del mare, ed era costituita da una scogliera artificiale realizzata con massi di seconda e terza categoria, posta nel mare ad una distanza di circa una decina di metri dal piede di fondazione del muraglione in c.a. di contenimento della piattaforma stradale superiore. Le forti mareggiate nel corso anni avevano sconvolto l’assetto della scogliera fino a modificare la linea di costa: gran parte dei massi erano stati rimossi dall’originario posizionamento o del tutto asportati causando pericolo e difficoltà per l’accesso al mare e per la balneazione. Ancora maggiore risultava il pericolo, in considerazione del fatto che tale tratto costituiva una discontinuità fra i due lati dell’insenatura oggetto dell’intervento, , dove, proprio a ridosso, erano stati eseguiti interventi di riqualificazione della costa, e dove si verifica, durante l’estate soprattutto, una alta affluenza di bagnanti e visitatori. E’ evidente che lo stato di forte degrado, che rendeva quella parte di litorale quasi del tutto inaccessibile, rappresentava un pericolo per la incolumità delle persone che comunque, numerose, vi si avventuravano, soprattutto durante il periodo estivo, rendendo difficoltosa se non impossibile la balneazione. D’altra parte, la città risulta molto carente di spazi attrezzati pubblici per la balneazione facilmente accessibili, anche da parte di portatori di handicap, data la conformazione geomorfologica della costa tranese, sita ad un livello di alcuni metri inferiore rispetto a quello stradale, e la assenza di iniziative ed interventi volti a superare tali difficoltà. Altra problematica era costituita dalla conformazione della viabilità carrabile alla quota stradale. Al di là della linea demaniale, infatti, la strada di circa 15 metri di larghezza, che corre lungo tutto il Lungomare tranese, proprio in direzione di tale tratto di costa, presentava un allargamento notevole della sezione viaria: ciò induceva, in generale, ad una accelerazione della velocità veicolare in questo punto notevolmente pericolosa, considerando che la sezione stradale ritornava pressocchè repentinamente alla larghezza costante dei 15m. L’analisi condotta sullo stato di fatto dei luoghi ha indotto ad una precisa serie di scelte progettuali, volte alla risoluzione di una complessità di problematiche ed esigenze sono state ritenute prioritarie in fase di progettazione. Per quanto su esposto, l’intervento proposto nel tratto del litorale inserito in progetto, risultava necessario ed urgente per la difesa della costa dai fenomeni naturali di erosione, e quanto mai opportuna per una generale riqualificazione dell’ambiente sia dal punto di vista naturale che urbano. Il progetto, infatti, è stato finalizzato non solo a riqualificare strettamente il tratto di scogliera in oggetto, ma a valorizzare tutte le potenzialità del sito stesso, al fine di rispondere ad esigenze di tipo ambientale, funzionale, sociale ed economico. L’intervento, inoltre, risponde ad una chiara volontà da parte dei cittadini del quartiere e soprattutto dei più giovani, di appropriarsi di uno spazio cui sentivano di appartenere: è stato necessario eseguire una consegna parziale della scogliera appena ultimata, durante l’ultimo periodo estivo prima dell’ultimazione dei lavori di finitura degli spazi attrezzati, perché era diventato difficile gestire la gente che ormai non voleva più aspettare. E si trattava soprattutto di ragazzi, che si sono occupati direttamente della pulizia della scogliera, fino alla chiusura dei lavori. L’intervento realizzato, dunque, sostanzialmente si può dividere in due fasi: la prima ha previsto lo sbancamento di parte del piazzale – marciapiede esistente a quota stradale, che si affacciava sul mare e di parte della strada esistente, al fine di realizzare un sistema di spazi pubblici, attrezzati per la balneazione, a quota della scogliera, accessibili anche ai disabili; la seconda fase prevedeva la rifioritura della scogliera esistente e la risistemazione di tutto il tratto di costa suddetto, ripristinando la originaria linea di costa. I lavori eseguiti che riguardano il ripristino della scogliera radente, devastata dalle mareggiate, sono consistiti in interventi di rifioritura sia del nucleo di fondazione sia della mantellata esterna, che è stata posta in opera rispettando un valore della scarpa di progetto lato mare omogeneo, utilizzando sia i massi esistenti sia nuovi massi delle vicine cave, per completare l’opera. La sistemazione dei blocchi, sia sulla mantellata sia sulla berma, è avvenuta in modo da creare dei vuoti d’aria in grado di smorzare la forza d’urto dei fronti d’onda incidenti durante le mareggiate ed evitare che le onde possano raggiungere il piede del muraglione, scalzando sia la scogliera radente sia le sovrastrutture attrezzate. Tale sistemazione, inoltre, contribuisce a ricreare una immagine assolutamente naturale dell’intervento, nel rispetto della qualità dell’ambiente. L’intervento ha previsto, d’altra parte, la realizzazione di un sistema di terrazzamenti che digradano verso il mare, a quote diverse, e che sembrano aprirsi, orientandosi verso alcuni dei più spettacolari traguardi visivi che il panorama tranese offre: verso nord, infatti si staglia il profilo della cattedrale, e dal lato opposto, si innalza il promontorio dell’antico monastero di Colonna. Ogni terrazzamento è definito da un particolare disegno della pavimentazione, in pietra o in doghe di legno, ed è delineato da muretti bassi e fioriere, anch’essi in pietra, che fungono anche da sedute. Tutti i livelli sono raggiungibili tramite rampe idonee anche per i disabili; in particolare, l’unico accesso dalla strada è definito da una rampa punteggiata di luci e fioriere a forma di cornucopia, che accompagnano il visitatore fino alla quota inferiore. L’area è attrezzata con docce e bagni pubblici, ed è stata predisposta per l’allestimento di un bar, da affidare a soggetti privati, con tettoie aperte, al fine di dotarla di tutti i servizi, e di garantire una manutenzione e gestione costante degli immobili e degli spazi. L’accesso al mare ed ai servizi pubblici è comunque assolutamente gratuito. Detti terrazzamenti sono stati realizzati senza modificare l’attuale linea di costa, né le sue caratteristiche morfologiche: sono stati ricavati, infatti, scavando verso l’interno, riportando il limite della strada alla quota superiore nella sua originaria costituzione: tutto il materiale scavato era, infatti, materiale di riporto riversato nel corso del tempo. I materiali di finitura previsti sono pietra, legno e ciottoli: in particolare, le pavimentazioni sono realizzate in pietra di Trani, lavorata in superficie secondo modalità differenti, bocciardata o picconata o levigata in alcune parti, in modo da diversificare gli spazi e le funzioni. Anche il muraglione di contenimento realizzato in cemento armato, è stato rivestito in conci di pietra calcarea picconati, in analogia alla tipologia ricorrente su tutto il lungomare tranese. Tutti i materiali utilizzati sono naturali e di provenienza locale. L’uso delle doghe in legno e dei ciottoli garantisce una notevole permeabilità del suolo, garantendo una condizione assolutamente migliorativa rispetto a quella preesistente. A quota superiore, in direzione dell’attuale livello stradale, mantenendo la larghezza costante della viabilità carrabile di circa 15 metri, è stato realizzato un marciapiede largo circa 3metri, che si allarga, al centro, in tre spazi orientati verso il mare, verso la cattedrale e il monastero. Spezzando la continuità del parapetto, essi invitano alla sosta ed alla fruizione dei più importanti beni architettonici della città, creando un collegamento ideale con il centro antico e il promontorio poco distante. Essi sono attrezzati con panchine e fioriere “incastonate” nel parapetto in pietra, progettato in modo da mediare il salto di quota e nascondere l’attacco delle strutture di copertura delle tettoie in legno sottostanti. Lungo tutto il tratto di costa oggetto dell’intervento, è stato realizzato una sorta di bordo attrezzato, dove si alternano ai muretti di parapetto e alle ringhiere, sedute in pietra e vasconi per piantumazioni decorative. Attorno a questo intervento, dunque, si combinano e si intersecano una serie di tematiche, tese a migliorare la qualità urbana e la bellezza degli insediamenti umani, nonché ad assicurare la salvaguardia del paesaggio, insieme con il rilancio di insediamenti produttivi turistico-stagionali. L’affluenza numerosa di utenti, in ogni stagione, e l’incidenza minima di atti vandalici dimostrano, d’altra parte, che si è ottenuto un buon risultato in termini di risposta alle esigenze della comunità, e soprattutto da parte dei più giovani.
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    Project details
    • Year 2007
    • Work started in 2005
    • Work finished in 2007
    • Status Completed works
    • Type River and coastal redevelopment
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