Anikò - Chiosco prefabbricato

Da Progetti n. 13, dicembre 2003 “Moreno Cedroni e Fabio M. Ceccarelli hanno lanciato una nuova sfida architettonico-culinaria. Dopo la Madonnina del Pescatore e il Clandestino, la coppia d’oro della ristorazione marchigiana realizza Anikò, la prima salumeria ittica in Italia. Su Piazza Saffi a Senigallia, all’imbocco del corso, luogo di passaggio obbligato per tutti i Senigalliesi, sorge un chiosco di lusso alla portata di tutti. Il perfetto incontro tra esigenze gastronomico-culinarie e tecnologico-architettoniche è frutto della elevata professionalità dei due protagonisti e della loro perfetta sintonia. Anikò è un chiosco in acciaio, teak e cristallo in cui la semplicità del legno si sposa perfettamente con la complessità della tecnologia. In Anikò Ceccarelli è perfettamente riuscito nell’intento di fondere la massima semplicità con la più alta tecnologia il tutto con un’ottimizzazione degli spazi di ispirazione nipponica. Per l’esterno è stato utilizzato il teak, lo stesso materiale utilizzato nei cantieri navali, e per l’interno lo OSB, un ricomposto di fibre di legno utilizzato per imballaggi. A questa semplicità di materiali si unisce un elevatissimo grado di tecnologia: in uno spazio di circa 20 mq. la refrigerazione è differenziata e varia tra i due gradi, per i salumi e i diciotto, per olio e cioccolato. Le astuzie tecnologiche non finiscono qui: durante l’inverno il pavimento è riscaldato, un maxi-schermo al plasma trasmette ininterrottamente programmi gastronomici e una piccola vetrina presenta le creazioni di un gioielliere locale. La logica progettuale che sottende alla realizzazione di questo tempio del prét-a-portér culinario marchigiano, prevede anche la possibilità che un’esperienza così nuova ed insieme legata alla tradizione sia riproponibile anche in altre città. Ceccarelli vede nel progetto una forte valenza urbana, “sarebbe bellissimo” dice il progettista “che ci fossero altri luoghi così in Italia”, e, infatti, la riproducibilità di un progetto come Anikò gioca proprio sull’eventualità che questo chiosco dia il via ad un franchising.”